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Asio flammeus

Asio flammeus

Il gufo di palude (Asio flammeus Pontoppidan, 1763) è un uccello appartenente alla famiglia dei Strigidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Classe Aves,
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae,
Ordine Strigiformes,
Famiglia Strigidae,
Genere Asio,
Specie A. flammeus.
Sono sinonimi i termini:
– Asio accipitrinus (Pallas, 1771);
– Strix accipitrina Pallas, 1771;
– Strix flammea Pontoppidan, 1763.
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti sottospecie:
– Asio flammeus flammeus (Pontoppidan, 1763);
– Asio flammeus bogotensis Chapman, 1915;
– Asio flammeus cubensis Garrido, 2007;
– Asio flammeus domingensis (P.L.Statius Müller, 1776);
– Asio flammeus portoricensis Ridgway, 1882;
– Asio flammeus galapagoensis (Gould, 1837);
– Asio flammeus pallidicaudus Friedmann, 1949;
– Asio flammeus suinda (Vieillot, 1817);
– Asio flammeus sanfordi Bangs, 1919;
– Asio flammeus sandwichensis (A.Bloxam, 1827);
– Asio flammeus ponapensis Mayr, 1933.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Gufo di palude è una uccello che, con le sue sottospecie, è presente in Europa, Nord America e in una parte dell’Asia.
In Europa è presente dalla Scandinavia alle coste del Mar Mediterraneo; lo troviamo poi in Africa settentrionale, Asia (dalla Russia all’India e l’Indocina), Canada, USA, in tutto il Sud America centro-occidentale, nelle Hawaii, nei Caraibi e nelle Isole Galapagos.
È presente in Italia dove è tornato a nidificare nel 2018.
Il suo habitat è quello delle zone paludose, pianure, lande, brughiere e zone aperte.

Descrizione –
L’ Asio flammeus si riconosce per il piumaggio marrone giallastro, molto chiaro, e per i ciuffi auricolari molto corti e con una lunghezza del corpo di circa 37 cm ed un peso tra i 200 g e i 500 g.
Sul volto sono evidenti la bordatura circolare bianca e la chiazza nera che fa da contorno gli occhi gialli.
Presenta sul dorso una colorazione del piumaggio fulvo chiara alternata a macchie quasi nere; le parti inferiori sono chiare con striature scure sul collo e due bande orizzontali sulla punta della coda.
il becco è scuro, molto adunco e robusto.
In volo le ali sono lunghe e molto simili a quelle di un falco, con il quale viene spesso confuso; la colorazione tende al bianco con una grossa macchia nera sulle punte.
I piccoli hanno colorazione crema con maschera facciale nera e mustacchi bianchi.
Il verso è un suono delicato dai timbri bassi ma si sente di rado. In compenso riesce a produrre un suono intenso, udibile a grande distanza, battendo rapidamente le ali sotto il corpo.

Biologia –
Il maschio del gufo di palude durante il volo nuziale emette dei “bu bu bu” frequentemente ripetuti, accompagnai nel corso delle picchiate da un forte rumore d’ali.
La femmina costruisce un nido che è una buca scavata in mezzo all’erba in zone aperte, campi coltivati, brughiere o pianure. Caso raro fra gli strigiformi, la femmina talvolta costruisce un vero e proprio nido all’interno della fossa, accumulando ramoscelli e erba secca.
Qui vi depone 3-14 (normalmente 4-7) uova a seconda della disponibilità di cibo. La femmina incuba le uova per un periodo di circa 20 giorni mentre viene nutrita dal maschio, che caccia per la famiglia anche dopo la schiusa delle uova.
I nidacei sono in grado di volare verso 30 giorni d’età.

Ruolo Ecologico –
Il gufo di palude conduce è una specie prevalentemente solitaria tranne nel periodo invernale quando, con l’arrivo della neve, si appollaia in gruppo sugli alberi per non disperdere calore. Il resto dell’anno riposa a terra. È un migratore parziale, si sposta in marzo-aprile e settembre-novembre.
È, inoltre, soprattutto nelle zone più settentrionali del suo areale, un migratore parziale. Si sposta in gruppo per raggiungere nuovi luoghi di caccia quando le risorse del proprio territorio vengono a mancare. Si muove anche quando scopre una zona più ricca di cibo, nonostante non scarseggi nella propria.
Ha abitudini diurne e crepuscolari e quindi caccia in maniera diversa rispetto agli altri Strigiformi.
La sua alimentazione è costituita prevalentemente da piccoli roditori, in particolare arvicole del genere Microtus ma può nutrirsi anche di piccoli conigli, uccelli e rettili. Cattura le sue prede sorvolando con un volo radente il suolo e ghermendo le medesime con piccole picchiate negli incolti erbacei o comunque in spazi aperti e non boschivi.
Inoltre, quando caccia, possiede un lento volo poco battuto, sbattendo le ali lentamente senza rischiare lo stallo, con la stessa tecnica adottata dalle farfalle.
Secondo la IUCN Red List classifica l’Asio flammeus come specie a basso rischio (Least Concern) nelle aree mediterranee mentre è elencato come in calo nella parte meridionale del suo areale degli Stati Uniti ma comune nella parte settentrionale del suo areale di riproduzione. È elencato anche come a rischio di estinzione nel Nuovo Messico.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.



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