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Come si propaga la Santoreggia montana

Come si propaga la Santoreggia montana

La santoreggia montana (Satureja montana L., 1753) è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. È una pianta perenne semi-sempreverde, originaria delle regioni montane dell’Europa centromeridionale.
La santoreggia montana è una pianta che può sopravvivere molto bene in condizioni di siccità per cui può sopravvivere anche senza frequenti irrigazioni.
La pianta predilige delle zone con clima abbastanza caldo e durante i mesi più freddi è bene prendere degli accorgimenti (come ad esempio coprire la pianta) al fine di evitare che gli agenti atmosferici possano deteriorarla.
Per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda comunque alla seguente scheda. Qui analizzeremo come riprodurre e moltiplicare Satureja montana, considerando che questa pianta si può propagare per seme o per talea di punta.

Moltiplicazione per seme –
La riproduzione per seme viene effettuata durante semina nel periodo della primavera o dell’autunno spargendo i semi direttamente sul terreno e pressando leggermente con le mani per farli aderire il più possibile ad esso.
Durante i primi giorni, prima delle emergenze delle nuove piantine si consiglia di irrigare due volte al girono: la mattina presto e nel tardo pomeriggio quando i raggi solari sono oramai trasversali.
Quando le piantine avranno raggiunto i 5 – 7 cm si può irrigare una sola volta al giorno ed in questo caso si può procedere nelle prime ore della mattina. Ovviamente in terreni più sciolti sarà necessario intervenire anche durante le ore serali.

Moltiplicazione per talea –
Nella moltiplicazione per talea il periodo più idoneo per operare questa tecnica è quello prima della fioritura in piantine ben sviluppate.
Si procede tagliando i rametti apicali e ponendoli in un substrato composto in parti uguali di sabbia e terriccio organico avendo cura di porre le talee in una zona ombreggiata senza i raggi diretti del sole. L’irrigazione va effettuata allo stesso modo previsto sopra avendo cura, possibilmente, di nebulizzare i getti che devono radicare.
La radicazione sarà segnalata dall’emissione di nuove foglioline. Quando le piantine sono ben sviluppate si può trapiantare in vasi o in terra piena.
Una tecnica molto simile a quella delle talee è quella per divisione di cespi. In questo caso si procede alla separazione di cespi che hanno, possibilmente, una parte dell’apparato radicale integro.

Raccolta e conservazione –
Nella raccolta della santoreggia montana si consiglia di tagliare i rametti fioriti all’inizio della fioritura e utilizzarli freschi o essiccati in luogo ombroso e ventilato.
Le foglie sono fortemente aromatiche e vengono usate per dare sapore a piatti di carne e pesce.
Inoltre questa pianta ha proprietà terapeutiche: digestive, carminative, tonico-stimolanti. Per uso esterno, come antisettico nelle infiammazioni orali.




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