Geranium pratense
Geranium pratense
Il Geranio dei prati (Geranium pratense L.) è una specie erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Geraniaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Geraniales,
Famiglia Geraniaceae,
Genere Geranium,
Specie G. maculatum.
Sono sinonimi i termini:
– Geranium acknerianum Schur;
– Geranium aconitifolium var. album B.Ghosh & U.C.Bhattach.;
– Geranium alpinum Kit. ex Kanitz;
– Geranium batrachioides Cav.;
– Geranium bicolor hort.;
– Geranium kemulariae Kharadze;
– Geranium mariae Sennen;
– Geranium napellifolium Schur;
– Geranium pseudoaconitifolium var. album (B.Ghosh & U.C.Bhattach.) Aswal & Mehrotra;
– Geranium rovirae var. purpureum Sennen;
– Geranium rovirae Sennen;
– Geranium sylvaticum batrachioides (Cav.) Graebn.;
– Geranium sylvaticum subsp. batrachioides (Cav.) Pers.;
– Geranium sylvaticum var. batrachioides (Cav.) DC.;
– Geranium sylvaticum var. batrachioides (Cav.) Steud.;
– Geranium valde-pilosum Schur;
– Geranium variegatum Wender. ex Steud..
Etimologia –
Il termine Geranium proviene dal greco γεράνιον gheranion geranio in Dioscoride, derivato da γέρανος ghéranos gru: per i frutti simili al becco delle gru.
L’epiteto specifico pratense viene da prátum prato, dei prati: in riferimento all’ambiente di crescita.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Geranio dei prati è una pianta originaria dei monti Altai dell’Asia centrale e presente in Europa e Asia, con vasta distribuzione, e coltivato e naturalizzato altrove.
In Italia è presente soprattutto lungo tutto l’arco alpino (dubitativamente in Val d’Aosta) e sull’Appennino Tosco-Emiliano.
Il suo habitat è quello dei prati falciabili e al margine dei boschi, su suoli freschi generalmente umidi e ricchi di humus, neutri o alcalini, con optimum nella fascia montana tra 500 e 1300 m s.l.m..
Descrizione –
Il Geranium pratense è una pianta perenne, erbacea, con fusti eretti, pubescenti, ramificati con biforcazioni dicotome.
Le foglie sono palmato-partite a lobi acuti, basali e cauline sono profondamente divise in 5-9 lobi aguzzi, inciso-dentati, quelle radicali sono larghe e sviluppate. Le cauline sono opposte e più piccole verso l’alto.
I fiori sono a simmetria radiata, hanno corolla da blu-violetta a rosa, qualche volta quasi bianca, con petali di 2 cm col fondo disegnato da venature più scure. Hanno 5 sepali lanceolati trinervi e con mucrone terminale, 5 petali obovati e ovario supero circondato da 10 stami saldati alla base.
L’ovario dà luogo a capsule che a maturità si separano in 5 acheni.
Il frutto è un polachenario ripiegato in basso, lungo 34-36 mm con mericarpi di 4-6 x 2,5-3 mm, lisci o con 1-2 rugosità trasversali all’apice, base pelosa, rostro di 21-29 mm. Semi reticolati di 3-3,5 x 2 mm, rossastri, con ilo di 1/3 del perimetro.
Coltivazione –
Il Geranio dei prati è una pianta estremamente resistente ad almeno -20 °C, riflettendo le sue origini.
Questa pianta cresce in qualsiasi terreno moderatamente fertile in posizione soleggiata. Col tempo sono state selezionate molte varietà per il loro valore ornamentale.
La propagazione può avvenire sia per seme che per divisione di cespi.
La semina si effettua in primavera, in serra fredda, per poi trapiantare le piante già cresciute in vasi o aiuole.
La divisione si può operare sia in primavera che in autunno. I cespi più grandi possono essere ripiantati direttamente nelle loro posizioni permanenti, anche se è meglio sistemare i più piccoli e farli crescere in una serra fredda fino a quando non si radicano bene, per poi trapiantarli in primavera.
Usi e Tradizioni –
Il Geranio dei prati, come altri gerani, ha un elevato contenuto di tannini e fornisce importanti rimedi astringenti.
È una pianta antinfiammatoria, analgesica, febbrifuga e vulneraria.
La radice è ampiamente usata nella medicina tibetana dove si dice che abbia un sapore acre e dolce più una potenza rinfrescante.
Modalità di Preparazione –
La radice di questa pianta viene utilizzata per lo più nelle sue aree di origine per scopi analgesici, antinfiammatori e febbrifughi; è utilizzata nel trattamento delle febbri da influenza, infiammazioni dei polmoni, dolori e gonfiori degli arti.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.