Galega officinalis
Galega officinalis
La Galega o Capraggine o altri nomi (Galega officinalis L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Fabales,
Famiglia Fabaceae,
Sottofamiglia Faboideae,
Tribù Galegeae,
Genere Galega,
Specie G. officinalis.
Sono sinonimi i termini:
– Galega bicolor Regel;
– Galega patula Steven;
– Galega persica Pers.;
– Galega vulgaris Lam..
Etimologia –
Il termine Galega proviene dal greco γάλα gala latte e da ἄγω ago muovere, smuovere: per la presunta proprietà di favorire la produzione di latte.
L’epiteto specifico officinalis viene da offícina laboratorio medioevale: in quanto pianta usabile in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria e simili.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Galega officinalis è una pianta originaria del Medio Oriente, ma è stato naturalizzato in Europa e nell’Asia occidentale.
In Europa è presente dalla Francia alla Spagna, da est attraverso la Polonia al sud-est della Russia, attraverso l’Italia fino alla Grecia, Turchia e Azerbaigian. In Africa è presente nella zona settentrionale, in Marocco e Algeria.
La pianta è ampiamente distribuita nelle regioni temperate del mondo, prevalentemente in Europa. Si trova anche in Sud America, Pakistan e Nuova Zelanda.
Questa pianta è stata introdotta nel 1891 negli Stati Uniti per un potenziale utilizzo come coltura foraggera, ma sfuggì alla coltivazione e ora è considerata una infestante agricola, per cui è stata inserita nella Federal Noxious Weed List negli Stati Uniti.
Il suo habitat è quello delle macchie, boschi, campi paludosi e bordi stradali dove cresce meglio in condizioni umide come rive di fiumi e prati umidi; ad altitudini fino a 1.600 metri.
Descrizione –
La Galega officinalis è una pianta erbacea perenne che cresce fino a 1,2 m per 0,8 m a una velocità elevata.
Le foglie sono composte.
I fiori sono di colore azzurro o rosa.
L’antesi è tra maggio e gran parte dell’estate.
Il frutto è un legume subcilindrico, di 20-40 x 3 mm, patente, glabro, ristretto tra i semi, indeiscente o tardivamente deiscente, con 2-6 semi di 4 x 1.7-2,2 mm, reniformi-subcilindrici, lisci, bruni, giallastri o bruno-rossastri.
Coltivazione –
La Galega officinalis è una pianta erbacea perenne che cresce spontanea nei terreni umidi ma soleggiati.
È una pianta che cresce bene anche in terreni poveri ed è tollerante anche in presenza di salinità.
In determinate condizioni può diventare una specie invasiva.
Questa specie ha una relazione simbiotica con alcuni batteri del suolo, questi batteri formano noduli sulle radici e fissano l’azoto atmosferico. Parte di questo azoto viene utilizzato dalla pianta in crescita, ma alcuni possono essere utilizzati anche da altre piante che crescono nelle vicinanze.
La propagazione avviene per seme; questo ha un mantello duro e beneficia della scarificazione prima della semina per accelerare e migliorare la germinazione. Questa di solito può essere fatta versando una piccola quantità di acqua quasi bollente sui semi (facendo attenzione a non cuocerli) e poi immergendoli per 12 – 24 ore in acqua tiepida. A questo punto dovrebbero aver assorbito l’umidità e gonfiarsi; se non l’hanno fatto, quindi fare con attenzione una scalfittura nel rivestimento del seme (facendo attenzione a non danneggiare l’embrione) e immergere per altre 12 ore prima della semina.
La semina può essere fatta a spaglio o in semenzaio. In questo caso, quando le piantine sono maneggiabili, possono essere trapiantate, in primavera-estate nelle loro posizioni permanenti.
Se si dispone di semi sufficienti, è possibile seminare all’aperto in situ da metà a tarda primavera.
Il seme può rimanere vitale per almeno 10 anni.
La propagazione può avvenire anche per divisione di cespi in primavera o in autunno. In questo caso i ciuffi più grandi possono essere ripiantati direttamente nelle loro posizioni permanenti, anche se è meglio sistemare i ciuffi più piccoli e farli crescere in una serra fredda fino a quando non si radicano bene; trapiantandoli poi in primavera.
Usi e Tradizioni –
La Galega, conosciuta anche con i nomi di Capraggine, Avanese ed altri nomi locali, è una pianta che ha una lunga storia di utilizzo ed è stata spesso coltivata per questo scopo in passato. È ancora usata in erboristeria ma adesso viene, per lo più, raccolta allo stato spontaneo.
Le parti della pianta che racchiudono le proprietà sono i fiori essiccati e i semi. Le proprietà principali della Galega sono:
– galattogoghe (aumento della produzione del latte materno);
– benessere della circolazione del seno;
– diuretiche.
La Galega si può trovare in diverse tipologie di preparati: tintura, polvere e decotto. Tuttavia, il preparato più comune e più antico da sempre utilizzato è quello della tisana alla galega.
Un tempo era importante nel trattamento di peste, febbri e malattie infettive e per i morsi di serpente. Oggi è utilizzata nell’erboristeria moderna, principalmente, per il suo effetto nel favorire il flusso del latte nelle madri che allattano e per il suo effetto positivo sul sistema digerente.
Anticamente si utilizzava anche all’interno del foraggio per gli animali in modo da stimolarne la produzione di latte.
La pianta contiene galegine, un alcaloide che riduce fortemente i livelli di zucchero nel sangue che lo rendono utile nel trattamento del diabete.
Le galegine sono sostanze con attività ipoglicemizzante e sono alla base della scoperta della metformina, un trattamento per la gestione dei sintomi del diabete mellito.
Sebbene non sia stata studiata a fondo la pianta contiene, oltre alle galegine, idrossigalegine, diversi derivati della guanidina, come flavoni 4-idrossigalegine, flavoni glicosidi, kaempferolo e quercetina.
Tra gli effetti collaterali si ricorda che l’assunzione di parti di questa pianta può interferire con i farmaci antidiabetici prescritti, l’assorbimento del ferro e gli anticoagulanti. Può causare mal di testa o debolezza muscolare e la sua sicurezza durante la gravidanza o l’allattamento è sconosciuta.
La Galega officinalis trova impiego anche per scopi alimentari.
Le foglie possono essere consumate cotte come gli spinaci.
Si consiglia una certa cautela per alcuni suoi effetti tossici.
L’erba è inoltre usata come sostituto del caglio nel latte.
Altri usi di questa pianta sono quelli agroforestali. È infatti una pianta a crescita rapida, che produce un buon raccolto di sovescio, arricchendo il terreno di materia organica e fissando anche l’azoto atmosferico. La pianta ha un uso potenziale come fertilizzante naturale su terreni salini.
La pianta è stata ampiamente coltivata come foraggio, ornamentale, pianta impollinata dalle api e come concime verde.
Modalità di Preparazione –
La pianta va raccolta appena fiorita e può essere essiccata per un uso successivo.
Si possono preparare degli infusi. Per questa preparazione occorrono 20 grammi di pianta essiccata ogni litro d’acqua. Fate bollire l’acqua e lasciate in infusione la pianta per circa 15 minuti, prima di filtrare e bere. Se ne possono assumere fino a 5 tazze al giorno ma di solito se ne consigliano 2-3.
Un ulteriore utilizzo è quello del decotto. Fate bollire un litro d’acqua con all’interno 30 grammi di semi essiccati, poi lasciate intiepidire e filtrate. Si possono bere 2 o 3 tazze al giorno.
Altra preparazione è quella della tintura madre. Di questa si assumono generalmente 30 gocce prima dei pasti, dunque 3 volte al giorno. Se però volete provarla per sfruttarne l’effetto sulla glicemia chiedete sempre prima consiglio al vostro medico.
La galega viene venduta anche sotto forma di integratore pratico da utilizzare in quanto è sufficiente prendere una o più compresse con un po’ d’acqua al bisogno. A seconda delle marche le indicazioni di utilizzo e le dosi possono essere differenti.
Nella necessità di aumentare la produzione di latte si può assumere da 1 a 3 tazze di infuso di galega al giorno. Meglio evitare invece la tintura madre che contiene alcool o l’integratore vero e proprio, salvo diversa indicazione medica.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.