Brughiera
Brughiera
Con il termine brughiera si intende un’associazione vegetale, tipica dei suoli acidi, costituita in prevalenza da piccoli arbusti, in particolar modo Ericaceae.
Una pianta tipica della brughiera è il brugo (Calluna vulgaris [L., Hull, 1808]), da cui prende il nome; questa formazione vegetazionale ha una scarsa presenza di humus e caratterizzata da una vegetazione erbacea e arbustiva.
In Europa le brughiere sono habitat diffusi soprattutto nel versante occidentale; troviamo brughiere anche nell’Africa tropicale, nell’Asia centrale, nell’Australia settentrionale e in America settentrionale.
In generale nelle brughiere la povertà del suolo, unita alla persistenza di venti di media intensità, impedisce la formazione di foreste. Tra la vegetazione è predominante il brugo (o erica), il ginestrone e piante simili. In alcuni terreni, in cui il terreno è meno acido è possibile lo sfruttamento a pineta o la coltura di cereali e foraggi.
Gli uccelli sono gli animali più presenti tra i quali ricordiamo il falco e il gallo cedrone. Tra i rettili l’unico che vi vive solitamente è la vipera.
In Italia la brughiera tipica si trova nella zona settentrionale ed è dominata dal brugo ma sono presenti anche specie di erica e di ginestra dei carbonai. Si tratta in genere di un terreno pianeggiante o di modesta altitudine (alta pianura padana), dei pendii collinari e montuosi vicini alla pianura e dei corridoi morenici delle Prealpi. In queste aree i suoli sono caratterizzati da un pH acido, poveri di sali solubili (geloide) e humus; sono inoltre frequentemente argillosi, arenosi o ferrettizzati.
Nel versante nordorientale invece i terreni sono troppo ricchi di sali solubili (aloidi) per permettere una buona crescita del brugo, per cui nelle zone calcaree la brughiera è sostituita da magredi di Graminacee dove il suolo è asciutto; nelle aree dove è maggiore l’umidità del suolo si hanno prati o anche acquitrini.