Boldina
Boldina
La boldina è un alcaloide il cui termine nella nomenclatura ufficiale IUPAC è: (8S)-1,13-dimetossi-7-metil-5,6,6a,7-tetraidro-4H-dibenzo[de,g]chinolin-2,12-diolo.
La boldina ha formula bruta o molecolare: C19H21NO4.
Questo alcaloide viene estratto in natura da alcune piante, come dalle foglie del boldo (Peumus boldus Molina) che è una pianta sempreverde originaria dall’Argentina, del Cile e del Perù ed è presente anche nella Lindera aggregata (Lindera aggregata (Sims) Kosterm.).
La boldina si presenta come una polvere bianca, se pura, amara, dotata di azione coleretica e colagoga.
Tra le proprietà di questo alcaloide si evidenzia come la boldina pura cristallizzata provochi un aumento della secrezione biliare superiore di cinque volte al volume secreto normalmente. Inoltre esplica un’intensa azione ipotensiva nel cane vagotomizzato.
Nei tempi trascorsi gli estratti della pianta del boldo venivano impiegati come coleretici; oggi trova ancora limitato impiego in preparazioni orali ad azione lassativa, in associazione con altri farmaci ed è oggetto di studi per le proprietà antiossidanti.
La Boldina ha un’attività antiossidante che protegge efficacemente dalla perossidazione lipidica indotta dai radicali liberi o dall’inattivazione enzimatica. Inoltre, ha attività antagonista alfa-adrenergica nel tessuto vascolare ed è stata anche segnalata per gli effetti epatoprotettivi, citoprotettivi, antipiretici e antinfiammatori.
Mostra anche una attività antinfiammatoria in quanto riduce l’espressione di TNF-α nell’infiammazione cronica indotta da Ab nei topi APP / PSI.
La boldina presenta anche effetti neuroprotettivi a causa della sua capacità di attraversare la barriera ematoencefalica (BBB) quando somministrata per via orale.
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