Quando si pota il Castagno
Quando si pota il Castagno
Il castagno europeo o semplicemente castagno (Castanea sativa Mill., 1768) è un albero della famiglia delle Fagaceae, unica autoctona presente in Europa. Negli ultimi decenni è stato sovente introdotto, per motivi fitopatologici, il castagno giapponese (Castanea crenata Siebold & Zucc., 1846). Le popolazioni presenti in Europa sono perciò principalmente riconducibili a semenzali di castagno europeo o a castagni europei innestati sul giapponese o a ibridi delle due specie.
Il castagno è una pianta originaria dell’Europa meridionale, Nord Africa e Asia occidentale ed è presente anche sulle coste atlantiche del Marocco, sulle rive del mar Caspio e nel sud dell’Inghilterra.
I castagneti da frutto sono ormai molto ridotti (in seguito al mal dell’inchiostro e al cancro) anche se in questi ultimi anni si sta assistendo ad un tentativo di recupero non solo ai fini produttivi.
In Italia, le regioni in cui la coltura del castagno da frutto assume maggior importanza sono la Campania, la Sicilia, il Lazio, il Piemonte e la Toscana.
Si ricorda che il castagno è una pianta monoica. Le infiorescenze maschili sono rappresentate da spighe lunghe 10-20 cm di color giallo-verdastro. Quelle femminili sono costituite da fiori singoli o riuniti a gruppi di 2-3 posti alla base delle infiorescenze maschili. La fioritura si ha in piena estate. Il frutto è rappresentato da una noce detta castagna, interamente rivestita da una cupola spinosa, detta riccio. L’impollinazione può essere anemofila o entomofila, per cui è molto importante la presenza delle api e di altri pronubi.
Epoca di potatura –
La potatura del castagno si svolge in tempi diversi che dipendono dall’età della pianta e dall’obiettivo di questa tecnica, ma in generale è opportuno sapere che le potature vanno effettuate nel periodo in cui la pianta non è produttiva, ossia nel cosiddetto riposo vegetativo.
Per questo motivo bisogna aspettare che i castagni siano privi di foglie per cui il periodo migliore per questi interventi è tra ottobre e novembre.
Anche se le foglie tornano tra aprile e giugno, si sconsiglia vivamente di potare il castagno durante i mesi più freddi, poiché la pianta è più vulnerabile a malattie e i rami si potrebbero spezzare più facilmente.
Per i dettagli della tecnica di potatura si rimanda alla seguente scheda.
Varietà di Castagno –
In sintesi vengono considerati 4 gruppi varietali ben distinti: Marroni, Castagne, Ibridi Eurogiapponesi, Giapponesi.
– Marroni: sono così considerati i frutti di castagno che presentano, nell’interno della buccia, i frutti interi, non settati, con la pellicola (episperma) che non penetra nella polpa e che si stacca con facilità nelle operazioni di pelatura. Questi sono destinati alla trasformazione industriale e al consumo fresco. I marroni sono particolarmente ricercati sul mercato e spuntano prezzi elevati; la pezzatura dei frutti delle diverse varietà si può considerare medio-grossa (da 55 a 70 frutti per Kg); tutte le varietà derivano dal castagno europeo (Castanea sativa). Le piante sono di buon vigore con portamento assurgente. L’entrata in produzione avviene dopo il 5°-6° anno dall’impianto o dall’innesto. La quasi totalità delle varietà di Marrone sono astaminee, cioè prive dei fiori maschili e necessitano quindi della presenza di impollinatori. Tra le varietà più diffuse e consigliate si ricordano: Marrone Fiorentino, Marrone di Caprese Michelangelo, Marrone di Viterbo, Marrone di Marradi, Marrone di Castel del Rio, Marrone di Susa, Marrone di S. Mauro di Saline, Marrone di Chiusa Pesio, Marrone di Antrodoco, Marrone Comballe (Francia), Marrone Bouche Rouge (Francia), Marrone Goujounac (Francia), Marrone Belle Epine (Francia). Sono considerati buoni impollinatori dei Marroni: fra le europee “Castagna della Madonna” o “di Canale d’Alba”, “Marrone Belle Epine”, “Marrone Goujounac”. Ottimi impollinatori sono considerati gli ibridi eurogiapponesi “Precoce Migoule”, “Marsol”, “Bournette”, “Bouche de Betizac”.
– Castagne: questo gruppo comprende numerosissime varietà diffuse nelle diverse zone castanicole italiane e derivano tutte dal castagno europeo. I frutti definiti commercialmente con il nome di “castagna” sono di pezzatura diversa (da 45 a 110 frutti in 1 Kg) e sono caratterizzati da una pellicola interna che penetra in profondità nell’interno della polpa, in qualche caso fino a dividerla (frutti settati); i frutti hanno una duplice destinazione: consumo fresco e trasformazione in castagne bianche secche e, per alcune varietà, in castagne confettate. Spuntano sui mercati all’origine dei prezzi sensibilmente inferiori rispetto ai marroni ed agli ibridi. Pur presentando nella stessa pianta i fiori maschili e femminili tutte le varietà necessitano di impollinazione incrociata. Le varietà di queste più diffuse sono: Castagna della Madonna di Canale d’Alba (a maturazione precoce), Bracalla (a frutto di grosse dimensioni), Garrone rosso (pregiata per il sapore della polpa e la pezzatura), Pistoiese, Reggiolana, Castagna di Montella (ottima per le castagne secche), N’zerta, Riggiola e Gabbiana.
– Eurogiapponesi: queste varietà sono derivate da incrocio naturale o guidato tra il castagno europeo (Castanea sativa) ed il castagno giapponese (Castanea crenata); sono stati introdotti in Italia verso la metà degli anni ‘70. Le principali caratteristiche sono una spiccata resistenza di alcune varietà al “cancro della corteccia”, una minore sensibilità nei confronti del “mal dell’inchiostro”, lo sviluppo contenuto che consente di realizzare impianti con sesti più ridotti, spiccata precocità nell’entrata in produzione, elevata pezzatura dei frutti che presentano, per la quasi totalità delle varietà, le caratteristiche del marrone, precocità nella maturazione e raccolta dei frutti che inizia a settembre, cioè prima dei marroni e delle castagne, si impollinano reciprocamente fra di loro. Nel Nord Italia non devono essere posti a dimora ad un’altitudine superiore ai 700 m. tra le varieta’ Eurogiapponesi più note ricordiamo: Primato, Precoce Migoule, Bournette, Bouche De Betizac, Marsol.
– Giapponesi: le piu’ importanti varietà di Castanea crenata sono: Tanzawa e Ginyose. Queste varietà sono caratterizzate da piante di sviluppo ridotto, necessitano di una razionale irrigazione e di una potatura annuale che consenta un continuo rinnovo della chioma al fine di evitare alternanza di produzione. Le due varietà si impollinano reciprocamente. Entrano in produzione al terzo anno dall’impianto e la raccolta inizia a partire da fine di agosto-primi di settembre. Pezzatura media: 60-65 frutti per Kg.