Cimatura
Cimatura
Con il termine di cimatura, in agronomia, si intende l’operazione di taglio o strappamento della parte superiore di una pianta per limitarne lo sviluppo in altezza o per concentrarne i succhi nella parte che reca i frutti o i fiori.
La cimatura può essere operata anche lateralmente per aumentare l’esposizione alla luce della superficie fogliare.
Questa tecnica semplice ma efficace, si basa sul principio che una pianta, a cui viene tolto l’apice vegetativo, dirotterà tutta la sua energia sulle gemme che si trovano più in basso, spesso all’ascella delle foglie, formando nuovi rami laterali.
Inoltre la cimatura eviterà che la pianta si allunghi troppo in altezza, favorendo uno sviluppo più orizzontale. Sarà dunque più folta e ramosa e meno sviluppata in verticale di quanto non lo sarebbe se la lasciassimo crescere naturalmente.
La tecnica di cimatura funziona su tutte le piante; sia che sia un ortaggio, un’annuale da fiore, un arbusto perenne o una pianta aromatica.
Tra le piante che si avvantaggiano maggiormente della cimatura annoveriamo le annuali (ovvero le piante che vanno riseminate ogni anno) come il basilico, la menta, ecc. che necessitano di questa piccola ma indispensabile tecnica di potatura, per evitare i andare a fiorire e produrre seme in pochissimo tempo, con i fusti che diventeranno duri e legnosi a discapito della crescita vegetativa e verde della pianta.
La cimatura, come detto, può essere operata sui vertici vegetativi sia apicali che laterali; in questo modo la pianta emetterà nuovi getti formando altra parte vegetativa fino alla fine del ciclo stagionale estivo.
La cimatura va eseguita subito dopo le foglie per evitare di lasciare sul ramo un pezzetto inutile di fusto, che seccherà di lì a poco tempo.