Coccothraustes coccothraustes
Coccothraustes coccothraustes
Il frosone comune (Coccothraustes coccothraustes, Linnaeus, 1758) è un uccello appartenente alla famiglia dei Fringillidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Classe Aves,
Sottoclasse Neornithes;
Superordine Neognathae,
Ordine Passeriformes,
Sottordine Oscines,
Infraordine Passerida,
Superfamiglia Passeroidea,
Famiglia Fringillidae,
Sottofamiglia Carduelinae,
Tribù Coccothraustini
Genere Coccothraustes
Specie C. coccothraustes.
All’interno di questa specie vengono riconosciute 6 sottospecie, che sono:
– Coccothraustes coccothraustes coccothraustes; sottospecie nominale descritta da Linneo e diffusa in gran parte dell’Europa continentale, a nord fino alla Scandinavia meridionale e alla Scozia e ad est fino agli Urali;
– Coccothraustes coccothraustes buvry; conosciuta col sinonimo di C. c. burryi e diffusa in Nordafrica, dalla colorazione maggiormente tendente al grigio rirpetto alla sottospecie nominale;
– Coccothraustes coccothraustes humii; sottospecie diffusa in Asia Centrale;
– Coccothraustes coccothraustes japonicus; presente durante il periodo caldo nelle isole giapponesi di Hokkaidō e Honshū settentrionale, oltre che su Sachalin, mentre sverna in Corea, Cina orientale e nelle isole Ogasawara;
– Coccothraustes coccothraustes nigricans; diffusa fra il Mar Nero ed il Mar Caspio dalla penisola di Crimea al nord dell’Iran, di colore più scuro rispetto alla sottospecie nominale;
– Coccothraustes coccothraustes schulpini; sottospecie diffusa in Manciuria, Russia orientale, Corea e Giappone.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il frosone comune è una specie, che con le sue sottospecie, è diffusa su un vasto areale paleartico che comprende Europa, Asia, Africa nord occidentale.
Nel dettaglio lo troviamo dalla penisola iberica al Mar Caspio, a nord fino alla Scandinavia meridionale e alle isole britanniche (manca in Scozia, Irlanda e Islanda) e a sud fino in Africa del Nord (dove abita i monti dell’Atlante), in Asia Centrale (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Afghanistan orientale) e orientale (Manciuria, Corea, Giappone settentrionale, mentre in Siberia e Kamčatka la specie è presente solo d’estate). Inoltre, più occasionalmente, viene segnalato anche lungo le coste dell’Alaska, anche se con presenze accidentali e solitarie.
In Italia è una spcie residente nel Settentrione, in Sardegna e lungo l’arco appenninico peninsulare, mentre nel Centro-Sud ed in Sicilia è svernante.
Il suo habitat è quello dei boschi decidui e misti, a qualsiasi quota, con denso sottobosco ma anche in parchi e frutteti e per questo uccello è fondamentale la presenza di fonti d’acqua permanente e soprattutto la presenza massiccia di alberi fruttiferi; al di fuori di questo habitat è più raro..
Il Coccothraustes coccothraustes, nel periodo primaverile – estivo, è osservabile in querceti, lecceti, faggete, o boschi decidui misti che oltre agli alberi succitati vedano anche la presenza di frassini, olmi ed aceri, che in questo periodo maturano i propri semi. durante il periodo autunnale si sposta verso boschi con presenza di carpini, tassi, susini e ciliegi.
Colonizza comunque anche i frutteti, i parchi ed i giardini, sebbene piuttosto raramente anche in virtù della naturale rarità e diffidenza di questi uccelli.
Descrizione –
Il frosone comune ha una lunghezza di circa 17 cm, con un’apertura alare di 31 cm, per un peso che si aggira intorno a 60 grammi circa. È presente un certo dimorfismo sessuale con, a parità d’età, le femmine che hanno dimensioni leggermente minori ed aspetto più slanciato rispetto ai maschi.
È un uccello di facile individuazione per avere gli occhi grandi, rotondi e di colore castano, un grande becco color blu metallico in estate e giallastro l’inverno, capo molto grosso colorato di castano, con dorso e ventre anch’essi castani, mascherina, gola e punta delle ali nere e barra alare bianca.
Le ali sono di colore bruno scuro nella parte prossimale e di colore bluastro in quella distale, con una banda di penne bianche a separare i due colori: la coda è di colore marrone che tende a scurirsi verso la parte distale fino a divenire nera in punta e sui bordi, dove compaiono anche penne di colore bianco.
Le zampe, piuttosto corte e di colore carnicino, possiedono quattro dita, di cui tre rivolte in avanti ed uno rivolto all’indietro.
La femmina e gli esemplari giovani hanno una colorazione meno contrastata, tendente al grigio. Inoltre i giovani hanno una macchia gialla sulla gola.
Le uova misurano generalmente 20-28 mm di lunghezza e 16-18 mm di larghezza; hanno una colorazione estremamente variabile, che oscilla dall’azzurro-verdastro al grigio, con presenza di maculature scure.
Si distingue per la tipica camminata eretta e saltellante.
Il verso del Coccothraustes coccothraustes è uno “zic” metallico, ripetuto a intervalli regolari e più forte quando l’animale è in volo; questo uccello può emettere anche un corto pigolio mentre si muove fra la vegetazione, oppure dei versi sibilanti quando eccitato o spaventato.
Il canto vero è proprio è molto simile al verso base è può essere udito principalmente fra febbraio ed i primi del mese di giugno, anche se sia possibile di tanto in tanto udire esemplari isolati cantare fuori epoca: il canto è una prerogativa dei maschi, sebbene anche le femmine siano in grado di cantare.
Biologia –
Nel frosone comune il periodo riproduttivo comincia verso gli inizi del mese di aprile e, di norma, porta avanti un’unica covata l’anno, anche se nei luoghi e negli anni dove la stagione calda si protrae particolarmente a lungo (oppure qualora la prima covata vada perduta) può portare avanti due covate.
Questi uccelli durante la stagione degli amori tendono a mostrare una territorialità piuttosto marcata che si manifesta:
– sia nella nidificazione in piccole colonie nell’ambito delle quali ciascuna coppia difende un piccolo areale attorno al proprio nido e tutte insieme si occupano della difesa dei nidi da eventuali intrusi o minacce;
– sia per il fatto che alcune coppie, che nidificano singolarmente e difendono areali anche piuttosto vasti, possono arrivare a comprendere anche l’intero bosco nel quale il nido è ubicato.
Tra i comportamenti si segnala che il maschio, durante il corteggiamento, segue insistentemente la femmina con un andamento a zig zag; di norma la femmina reagisce in maniera ostile alle attenzioni del maschio, ma dopo un certo periodo di diffidenza comincia a mostrare interesse, cessando di fuggire e soffermandosi ad osservare l’aspirante partner che si posiziona, a questo punto, con le ali leggermente spiegate ed abbassate fino a toccare il suolo, tenendo la coda aperta. Nello stesso momento la femmina tiene le penne il più possibile attaccate al corpo, per poi allontanarsi saltellando o volando poco lontano, col maschio che abbandona la propria posizione per seguirla: a questo punto, esso abbassa la testa verso il petto e compie una sorta di inchino, per permettere alla femmina di osservare la banda nucale grigia, per poi avvicinarsi ad essa camminando ad ali spiegate. Se la femmina acconsente all’accoppiamento, tiene il becco leggermente aperto e consente al maschio di toccarlo, mimando l’offerta di cibo.
Dopo l’accoppiamento inizia la costruzione del nido che è a forma di coppa ed avviene nel periodo tra fine aprile ed i primi di maggio. È il maschio che passa alcune settimane a cercare il luogo migliore dove ubicare il nido, visitando ripetutamente i luoghi ritenuti adatti ad iniziare la costruzione. La costruzione viene operata però solo dalla femmina, col maschio che partecipa unicamente alla collocazione delle sue prime strutture. I materiali utilizzati per costruire il nido sono costituiti da steli di erba, rametti, licheni, che vengono posizionati ed intrecciati a formare una coppa che viene foderata internamente con del pelo. Il nido viene posizionato ad altezza variabile, che oscilla fra i 7 ed i 20 metri ma quasi mai inferiore ai 3 metri; il nido viene ubicato in genere su grandi alberi, ma possono essere trovati nidi di frosone anche in arbusti molto frondosi.
Per ogni covata vengono deposte un numero variabile tra 4 e 7, con una media di 5.
L’incubazione delle uova si aggira intorno a 12 giorni ed è operata solo dalla femmina, col maschio incaricato di procurarle il sostentamento.
I pulli sono ricoperti da abbondante piumino bianco e possiedono bocca e lingua di colore rosa, con la parte anteriore del palato di un brillante colore rosso purpureo con escrescenze biancastre.
I pulli vengono nutriti da entrambi i genitori con insetti e larve e sono in grado d’involarsi attorno ai 10-12 giorni d’età, sebbene i genitori continuino a prendersi cura di essi per almeno altre due settimane.
L’aspettativa di vita di questi uccelli può arrivare a 5 anni ma è raro che riescano a vivere per più di una stagione riproduttiva.
Ruolo Ecologico –
Il frosone comune è un uccello parzialmente migratore con le popolazioni residenti nelle aree fredde che possono migrare a sud per passare l’inverno in climi più miti (dove non è detto che non siano già presenti popolazioni stanziali di frosone con cui i migratori possono aggregarsi ed eventualmente rimanere o farsi seguire al ritorno), per poi fare ritorno nell’areale originario.
La migrazione di questo uccello può avere anche la portata di alcune migliaia di chilometri.
Per quanto riguarda la sua alimentazione, si ciba di semi di frutti carnosi, anche dei noccioli durissimi di ciliege e pesche che frantuma con il grosso becco al quale questo imprime una forza equivalente a 30-50 Kg che gli permette di spaccare anche i noccioli d’oliva.
Tra gli alimenti più consueti di questo uccello ricordiamo i pinoli, i frutti del sorbo degli uccellatori e le gemme e infiorescenze di faggio: questo uccello si nutre anche gemme fresche, bacche e frutta, mentre è raro che scenda al suolo per cercare semi e granaglie. La dieta cambia a seconda della stagione.
Durante i mesi primaverili si nutre anche di larve, bruchi ed insetti, che è in grado di catturare in volo. In generale, la dieta del frosone è molto varia e dipende soprattutto dalla stagione di maturazione delle infruttescenze degli alberi della zona in cui questo animale vive: pertanto nei mesi estivi questi uccelli si nutrono soprattutto dei frutti e dei semi di piante quali olmo, carpine, acero e faggio, mentre a partire dall’inizio della stagione fredda ripiegano sui frutti di rosa, rosa canina e biancospino, per poi sostentarsi con ghiande e frutti di tasso durante l’inverno.
Dal punto di vista comportamentale il frosone è un uccello molto schivo e piuttosto difficile da osservare anche nelle aree in cui è residente e molto comune, in quanto tende generalmente a muoversi con estrema circospezione ed al minimo rumore tende a rifugiarsi nel fitto della vegetazione.
Sebbene non sia territoriale al di fuori del periodo riproduttivo, rispetto agli altri uccelli di pari taglia si pone in atteggiamento dominante, reclamando per sé i migliori posatoi per la notte e l’accesso alle fonti di cibo e acqua anche in maniera aggressiva.
Inoltre in corrispondenza delle fonti di cibo tendono a formarsi, soprattutto durante i mesi freddi quando esso viene a scarseggiare, piccoli gruppi di uccelli, che si tollerano a vicenda senza problemi.
Secondo la IUCN la popolazione italiana del Coccothraustes coccothraustes è, al momento, stabile.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.