Meles meles
Meles meles
Il tasso, conosciuto anche con i nomi di tasso comune o tasso europeo (Meles meles, Linnaeus, 1758), è un mammifero della famiglia dei Mustelidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Infraphylum Gnathostomata, Superclasse Tetrapoda, Classe Mammalia, Sottoclasse Theria, Infraclasse Eutheria, Superordine Laurasiatheria, Ordine Carnivora, Sottordine Caniformia, Famiglia Mustelidae, Sottofamiglia Melinae e quindi al Genere Meles ed alla Specie M. meles.
Di questa specie si riconoscono otto sottospecie:
– Meles meles meles Linnaeus, 1758 – Tasso propriamente detto, sottospecie di maggiori dimensioni, diffusa in tutta Europa (tranne che nella penisola iberica, a Creta e a Rodi) e a est fino al Volga, alla Crimea e al Caucaso;
– Meles meles arcalus Miller, 1907 – Tasso cretese, diffuso sull’omonima isola;
– Meles meles canascens Blanford, 1875 – Tasso caucasico, più piccolo della sottospecie nominale, con sfumature brune sul dorso, cresta sagittale meno pronunciata e molari superiori di forma allungata; diffuso dall’Asia Minore e dalla Transcaucasia al Turkmenistan e all’Afghanistan;
– Meles meles heptneri Ognev, 1931 – Sottospecie di grosse dimensioni e di colorazione chiara, con mascherina facciale assottigliata e riflessi ocra su dorso e fianchi[44], presente nelle steppe della Ciscaucasia fino al delta del Volga;
– Meles meles marianensis Graells, 1897 – Tasso iberico, sottospecie di piccole dimensioni endemica della penisola iberica;
– Meles meles milleri Baryshnikov, Puzachenko & Abramov, 2003 – Sottospecie che include le popolazioni di piccole dimensioni diffuse nella porzione sud-occidentale della Norvegia;
– Meles meles rhodius Festa, 1914 – Tasso di Rodi, piccola sottospecie endemica dell’omonima isola;
– Meles meles severzovi Heptner, 1940 – Sottospecie di transizione fra il tasso comune ed il tasso asiatico, presente nella regione dell’Amu Darya, nel Pamir e nella valle di Fergana;
– Tasso cretese (M. meles arcalus): Sottospecie che però non trova comune riconoscimento da tutti gli autori.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il tasso è una specie che occupa un areale paleartico: è presente in gran parte dell’Europa, ad eccezione e della Scandinavia settentrionale, dell’Islanda e della maggior parte delle isole del Mar Mediterraneo, ed in parte dell’Asia occidentale, da 15° a 65° di latitudine Nord e dal 10° Ovest al 135° Est di longitudine. Nell’est dell’Europa il suo limite di distribuzione è rappresentato dal Volga, mentre a sud del Mar Caspio la specie si spinge fino all’Hindu Kush e al Kurdistan iraniano.
In Italia questa specie è presente su tutto il territorio ad esclusione di Sicilia, Sardegna e isole minori.
Il suo habitat è quello dei querceti e dei boschi misti a latifoglie ma si adatta senza problemi alle zone cespugliose, ai pascoli e lo si trova anche nella macchia mediterranea e nelle aree montuose fino a 2000 m di quota nell’Arco Alpino e fino a 2500 m nel Caucaso; tuttavia è necessario che nel suo areale sia presente un minimo di copertura di vegetazione ove possa ripararsi.
Non è presente nelle zone paludose, che evita, come le aree costiere e i boschi di conifere, mentre può colonizzare zone rupestri a condizione che siano presenti anche edifici abbandonati o cavità naturali dove ripararsi.
In generale è un mammifero che si adatta alle zone antropizzate, come soprattutto aree periferiche, giardini, coltivi e parchi, che può colonizzare.
Descrizione –
Il tasso è un mammifero carnivoro con una lunghezza testa corpo di 61-73 cm, con una coda di 1,5 – 1,9 cm; altezza alla spalla di 30 cm, per un peso che oscilla tra 7 e 17 kg.
Presenta un leggero dimorfismo sessuale con i maschi che, a parità di età, sono leggermente più lunghi delle femmine, ma più pesanti.
Essendo una specie che entra in letargo il peso varia stagionalmente, oscillando dai 7 – 13 Kg del periodo primaverile – estivo, ai 15 – 17 kg del periodo invernale, anche se alcuni maschi possono avere pesi che, eccezionalmente oltre i 30 Kg.
Questo animale si riconosce dal corpo tozzo e robusto, con testa piccola e allungata munita di grosse orecchie, collo taurino, zampe e coda corte.
Presenta una pelliccia folta e setolosa su dorso e fianchi e meno densa sul ventre, con regione inguinale quasi glabra: essa è composta da lunghe setole di 7–8 cm di lunghezza, che coprono un soffice sottopelo lanoso.
Il dorso è di colore grigio-argenteo, con fianchi dalle sfumature di color paglierino. La coda è munita di pelo molto lungo e ispido dello stesso colore del dorso, sebbene nelle femmine siano presenti anche peli bianchi. Il ventre ha una colorazione bruna con la zona del basso ventre e della regione inguinale che assumono sfumature grigiastre.
Le zone della gola, collo, petto e zampe sono di colore nero così come le due fasce che partendo dal labbro superiore passano per gli occhi e raggiungono le orecchie, anch’esse nere, formando la caratteristica e inconfondibile mascherina, spessa circa 2 cm alla base del muso e fino a 5 cm nella regione delle tempie.
Sono invece di un colore bianco sporco la faccia, il mento, i lati del collo e la punta delle orecchie.
Durante l’estate, la pelliccia del tasso diviene meno folta ed assume tonalità che tendono al bruno.
Non sono rari, inoltre, casi di melanismo parziale, albinismo, leucismo ed eritrismo.
Per quanto riguarda le zampe, queste sono digitigrade e a colonna, con le posteriori più corte delle anteriori, ma tutte munite di pianta nuda e di unghioni non retrattili, di forma ricurva e dalla punta ottusa, di color corno, atti a scavare. Gli artigli sono a crescita continua, tuttavia specialmente quelli delle zampe posteriori (lunghi circa la metà rispetto a quelli delle zampe anteriori) tendono a mostrare segni di consunzione con l’età.
Il tasso ha, inoltre, una testa con conformazione allungata e nel maschio è presente una cresta sagittale che raggiungendo il centimetro e mezzo d’altezza è molto più pronunciata rispetto a quanto osservabile nella femmina, che in generale presenta testa e collo più slanciati e sottili.
Gli occhi sono piccoli e di colore bruno scuro, con pupilla rotonda: le orecchie sono lunghe fino a 7 cm.
Il muso ha una forma lunga e cilindrica e termina in un tartufo muscoloso e flessibile, che per funzione è paragonabile al grugno dei maiali; inoltre attorno al muso e agli occhi sono presenti numerose vibrisse.
Il Meles meles è un mammifero con vista debole che individua semplicemente gli oggetti in movimento e i colori bianco e nero, mentre l’olfatto è molto sviluppato: l’udito è simile a quello umano.
Alla base della coda e nella regione perineale sono presenti ghiandole odorifere: le prime secernono una sostanza cremosa di colore giallastro e dall’odore muschiato, mentre le seconde secernono un fluido giallo-bruno dall’odore più pungente.
Ambo i sessi presentano tre paia di mammelle, che risultano però maggiormente sviluppate nella femmina.
Inoltre questo mammifero può emettere una vasta gamma di suoni: soffi, ringhi e brontolii durante i combattimenti, abbaii in segno di sorpresa o eccitazione e grida acute in caso di pericolo.
Biologia –
I tassi sono animali monogami e formano coppie che tendono a restare insieme per tutta la vita, col maschio che si accoppia unicamente con la propria partner, mentre la femmina può accoppiarsi anche con altri maschi.
La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 18-24 mesi di età e l’estro delle femmine ha una durata variabile tra 4 e 6 giorni e, anche se è più frequente nel periodo tra la primavera e l’estate, può avvenire durante tutto l’arco dell’anno.
Anche i maschi sono maggiormente fecondi nel periodo fra gennaio e maggio, con la spermatogenesi che subisce un calo fra estate e inverno.
Le femmine dominanti generalmente sono le uniche ad andare in calore, inibendo questo evento nelle femmine sottoposte (alle quali vengono solitamente soppressi i cuccioli in caso di parto), le quali generalmente assistono la femmina dominante nell’accudire la prole.
Il periodo di accoppiamento di questo mammifero cade, di norma, all’entrata della tana fra gennaio e maggio, quando le femmine adulte sono in estro post-parto e i giovani vanno in calore per la prima volta.
Quando la femmina non è in estro, il maschio può montarla ugualmente per un paio di minuti, mentre l’accoppiamento durante il periodo degli amori dura generalmente fra i 15 e i 60 minuti: esso è preceduto da vocalizzazioni fra i due partners e dall’annusamento reciproco delle ghiandole odorifere.
Come per altri mustelidi, anche nel Meles meles si assiste alla diapausa dell’uovo fecondato, che tarda a impiantarsi nella parete uterina di 2-10 mesi (anche se gli accoppiamenti in dicembre danno impianto immediato).
Una volte che lo zigote è impiantato la gestazione dura sette settimane, coi parti che mostrano un picco fra la metà di gennaio e la metà di marzo.
La femmina da alla luce un numero variabile di cuccioli che va da 1 a 5. Il parto avviene in una camera della tana ad essi dedicata, anche se le femmine delle aree soggette ad allagamenti sono solite partorire all’interno di edifici abbandonati.
I piccoli, alla nascita, sono ciechi, seminudi, di colore rosato con rado pelame grigiastro: misurano una decina di centimetri di lunghezza e pesano fra i 75 e i 132 g, con rapporto di proporzionalità inversa fra il peso alla nascita e le dimensioni della nidiata.
Verso i 3-5 giorni di vita, sulle dita appaiono le unghiette e sul corpo diventano distinguibili le ree di pelo nero, compresa la caratteristica mascherina: gli occhi si aprono a 4-5 settimane di vita, e attorno a questo periodo cominciano a spuntare anche i denti da latte.
La colorazione definitiva viene raggiunta verso i due mesi di vita, mentre a tre mesi comincia il loro svezzamento, che solitamente si completa solo dopo ulteriori due mesi.
Generalmente i piccoli rimangono nel proprio gruppo di appartenenza anche una volta cresciuti, ma non è raro che le femmine, intorno al secondo anno d’età, si allontanino dal proprio gruppo per aggregarsi ad altre comunità. Anche i maschi non dominanti possono allontanarsi dal proprio gruppo d’appartenenza per periodi anche piuttosto lunghi, in particolar modo durante la stagione degli amori, per visitare altri gruppi, ai quali però difficilmente si aggregano, tendendo invece a fare ritorno al proprio gruppo d’origine.
Il Tasso ha una speranza di vita, allo stato naturale, che oscilla fra i 4 e i 15 anni di vita.
Ruolo Ecologico –
Il Tasso è un animale con abitudini notturne in quanto durante il giorno riposa all’interno di una tana provvista di più uscite e sfiatatoi che tiene pulita con estrema cura. Nella tana si rifugia anche tutto l’inverno, senza mai cadere in un vero e proprio letargo.
Questi animali sono soliti vivere in gruppi che contano solitamente 5-6 individui, sebbene siano state osservate anche associazioni di oltre 20 tassi. Esiste probabilmente una correlazione fra le dimensioni dei gruppi e il tipo di habitat (con annesse risorse da esso fornite) nel quale essi si vengono a trovare, così come fra quest’ultimo e l’estensione del territorio: in ambienti favorevoli i singoli territori hanno generalmente un’estensione di circa 30 ettari, mentre in aree meno ricche essi possono estendersi anche oltre i 150 ettari.
Il Tasso presenta una dieta alquanto varia: uova, Uccelli, Rettili e Molluschi; questo regime alimentare può essere completato con vegetali: Mais, frutta, germogli, radici, ecc..
Particolare è poi il sistema di tane che questo mammifero realizza. Infatti scava la propria tana nel suolo boschivo, partendo da cavità naturali nel terreno o nelle rocce, lungo argini naturali ed artificiali o alla base di un albero (che in tal caso verrà utilizzato dai vari animali che abitano la tana per affilarsi le unghie.
La tana si compone di un ingresso e di una galleria più o meno lunga che misura fra i 22 e i 63 cm di larghezza e i 14–32 cm d’altezza, la quale sfocia dopo 5–10 m in una camera abitativa posta solitamente fra 1 e 2,5 m di profondità nel suolo, di forma ellissoidale (74x76x38h cm) e che (a differenza ad esempio di quanto osservabile nella volpe rossa) l’animale specialmente durante la stagione fredda fodera con foglie secche, felci e muschio, che l’animale provvede a rimuovere e sostituire con estrema perizia.
All’interno della singola tana trovano alloggio anche più nuclei familiari, ognuno dei quali tende però a utilizzare dei propri accessi e gallerie. Talvolta il Tasso può condividere la propria tana con altre specie animali, come il coniglio selvatico e la volpe rossa che è un coinquilino abituale del tasso; altro ospite è il cane procione, nei casi in cui l’areale delle due specie si sovrappone.
Nelle aree più fredde del proprio areale, l’animale cade in un letargo vero e proprio, otturando le entrate delle tane con terriccio e foglie secche e cessando di uscire dalla tana con le prime nevicate, rimanendo in questo stato per un periodo che può estendersi da novembre ad aprile. Per ottemperare alle necessità del letargo, durante l’estate e l’inizio dell’autunno, i tassi tendono ad accumulare abbondante grasso corporeo, oltre che a raccogliere abbondante materiale isolante per foderare le tane.
Per quanto riguarda i predatori e gli animali potenzialmente pericolosi per questa specie si annoverano il lupo, l’orso, la lince e i cani randagi: tuttavia, raramente questi animali scelgono di rivolgersi verso una preda così impegnativa qualora dispongano di altre fonti di cibo.
A partire dagli anni novanta il Meles meles è in forte crescita numerica (in alcune aree, come il Regno Unito, addirittura oltre il 75%) in tutto l’areale, principalmente grazie al fortissimo calo dell’incidenza della rabbia.
In Italia, secondo la IUCN, la conservazione del Tasso richiede una riduzione delle uccisioni abusive ed una sensibilizzazione della popolazione, in particolare nelle zone di agricoltura intensiva (G. Pigozzi & A.M. De Marinis in Boitani et al. 2003). Questa specie è elencata in appendice III della Convenzione di Berna. La specie è protetta e non cacciabile in Italia (L. 157/92). Valutata Least Concern dallo European Mammal Assessment (Temple & Terry 2007).
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Gordon Corbet, Denys Ovenden, 2012. Guida dei mammiferi d’Europa. Franco Muzzio Editore.
– John Woodward, Kim Dennis-Bryan, 2018. La grande enciclopedia degli animali. Gribaudo Editore.