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Cinchona officinalis

Cinchona officinalis

La china officinale o Lojabark (Cinchona officinalis L.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Rubiaceae.

Sistematica –
dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Superdivisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Rubiales, Famiglia Rubiaceae e quindi al Genere Cinchona ed alla Specie C. officinalis.
Sono sinonimi i termini:
– Cascarilla officinalis (L.) Ruiz;
– Cinchona academica Guibourt;
– Cinchona chahuarguera Pav.;
– Cinchona coccinea Pav. ex DC.;
– Cinchona colorata Agnello;
– Cinchona condaminea Bonpl.;
– Cinchona condaminea var. chahuarguera Pav. ex DC.;
– Cinchona condaminea var. lanceolata Wedd.;
– Cinchona condaminea var. vera Wedd.;
– Cinchona crispa Tafalla ex Howard.;
– Cinchona lanceolata Ruiz & Pav.;
– Cinchona lancifolia var. lanceolata Roem. & Schult.;
– Cinchona legitima Ruiz ex Lamb.;
– Cinchona lucumifolia var. stupea Wedd.;
– Cinchona macrocalyx var. obtusifolia Pavón ex DC.;
– Cinchona macrocalyx var. uritusinga Pav. ex DC.;
– Cinchona obtusifolia Pav. ex DC.;
– Cinchona officinalis var. bonplandiana-colorata Howard;
– Cinchona officinalis var. bonplandiana-lutea Howard;
– Cinchona officinalis var. condaminea (Bonpl.) Howard;
– Cinchona officinalis var. crispa (Tafalla ex Howard) Howard;
– Cinchona officinalis var. uritusinga (Pad. ex DC.) Howard;
– Cinchona palton Pav.;
– Cinchona peruviana Mutis;
– Cinchona suberosa Pad. ex Howard;
– Cinchona uritusinga Pav. ex Howard;
– Cinchona violacea Pav. ex Howard;
– Cinchona weddelliana Kuntze;
– Hindsia subandina Krause;
– Quinquina officinalis (L.) Kuntze;
– Quinquina palton (Pad.) Kuntze;

Etimologia –
Il nome Cinchona deriva da Ana de Osorio, contessa di Cinchon e moglie del viceré del Perù, che secondo la leggenda scoprì su se stessa le virtù della corteccia di china, guarendo da febbri malariche e decidendo l’importazione in Europa (1639). L’epiteto specifico officinalis viene da offícina laboratorio medioevale: piante usabili in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria e simili.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Cinchona officinalis è una pianta originaria delle foreste montane umide della Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia.
Il suo habitat è quello delle aree di montagna fresche ed umide, tra i 1600-3000 metri sul livello del mare.

Descrizione –
La Cinchona officinalis è una pianta in forma di arbusto o albero sempreverde che cresce tra 6 e 20 metri.
La corteccia è rugosa e i ramoscelli sono ricoperti di minuscoli peli.
Le stipule sono lanceolate o oblunghe, acute o ottuse, glabre.
Le foglie sono da lanceolate a ellittiche o ovate, di solito di circa 10 centimetri di lunghezza e 3,5-4 centimetri di larghezza, con punta acuta, acuminata o ottusa, base arrotondata, di consistenza coriacea glabre sopra e spesso lucenti; di sotto sono glabre o polverulente specialmente sulle venature.
Le infiorescenze sono in pannocchie terminali, a fiori multipli; il calice è rossastro, glabro o quasi, con lobi triangolari; corolla rosa o rossa, lobi ovati, acuti, con il tubo della corolla di circa 1 cm di lunghezza.
Il frutto e una capsula oblunga, di 1,5–2 cm. di lunghezza, quasi glabro.

Coltivazione –
La Cinchona officinalis è una pianta dei tropici umidi, dove si trova ad altitudini comprese tra 1.600 e 3.000 metri e cresce meglio nelle aree in cui le temperature diurne annuali sono comprese tra 14 e 23 °C, ma può tollerare temperature tra 7 e 27 °C.
Questa pianta non sopporta temperature di 7 °C o inferiori.
Preferisce una piovosità media annua compresa tra 2.500 e 3.500 mm, ma tollera 1.400 – 4.000 mm.
Richiede, inoltre, un terreno ben drenato e umido e una posizione in pieno sole o ombra parziale.
Cresce molto male o per niente sui terreni che sono stati esposti al fuoco e preferisce un pH compreso tra 5,5 e 6,3, tollerando valori di 4,8 – 7.
Le piante iniziano a fiorire dopo 3 – 4 anni e vengono sradicate e raccolte dopo 8 – 12 anni.
Nelle piantagioni commerciali, gli alberi vengono ceduti quando hanno circa 6 anni.

Usi e Tradizioni –
Il Lojabark ha una lunga storia di utilizzo da parte dei nativi, soprattutto come trattamento per febbri e malaria. La ricerca moderna ha dimostrato che è un trattamento molto efficace per la febbre, e soprattutto come trattamento e prevenzione della malaria. La corteccia contiene vari alcaloidi, in particolare chinino e chinidina. Fino al 70 – 80% degli alcaloidi totali contenuti nella corteccia sono composti da chinino.
La corteccia è amara, astringente, tonica, abbassa la febbre, rilassa gli spasmi, è antimalarica (l’alcaloide chinino) e rallenta il cuore (l’alcaloide chinidina).
La corteccia viene utilizzata internamente nel trattamento della malaria, nevralgie, crampi muscolari e fibrillazione cardiaca. È un ingrediente per vari rimedi brevettati contro il raffreddore e l’influenza. L’estratto liquido è utile come cura per l’ubriachezza. Viene anche usata come gargarismo per curare il mal di gola.
Devono essere evitate, comunque, dosi elevate e troppo costanti, poiché producono cefalea, vertigini e sordità.

Modalità di Preparazione –
La corteccia viene trasformata in compresse, estratti liquidi, tinture e polveri. Il chinino alcaloide estratto dalla corteccia viene utilizzato negli oli per capelli e negli shampoo, negli oli abbronzanti, negli insetticidi e come agente vulcanizzante.
Nella giusta dose viene anche usata per rendere le bevande di colore giallo fluorescente.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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