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Diplolepis rosae

Diplolepis rosae

Il Cinipide della rosa (Diplolepis rosae Linnaeus, 1758) è un piccolo insetto imenottero appartenente alla famiglia dei Cynipidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Hymenopteroidea, Ordine Hymenoptera, Sottordine Apocrita, Superfamiglia Cynipoidea, Famiglia Cynipidae e quindi al Genere Diplolepis ed alla Specie D. rosae.
Sono sinonimi i termini:
– Diplolepis bedeguaris Fab.;
– Rhodites rosae L.;
– Cynips rosae Reaumur.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Cinipide della rosa è un piccolo imenottero che vive soprattutto su arbusti di rosa cavallina (Rosa arvensis Huds.) o rosa canina (Rosa canina L. 1753) ma può anche svilupparsi su rosa balsamina (Rosa rubiginosa L., 1771), rosa selvatica di montagna (Rosa dumalis Bechst.) o rosa glauca (Rosa glauca Pourret), ove la femmina depone fino a 60 uova all’interno di ogni bocciolo utilizzando il suo ovopositore.

Morfologia –
Il Cinipide della rosa è un piccolo insetto di pochi mm di lunghezza, specifico della Rosa dove produce, a livello dei rametti, piccole galle legnose (di alcuni cm di diametro) saldate fra loro che avvolgono gli organi legnosi, il tutto è rivestito da lunghi ed attorcigliati filamenti di color verde rossastro, determinando la formazione di un vistoso ammasso muschioso “a riccio” vagamente tondeggiante che risalta sulla vegetazione.
Una galla di grandi dimensioni può avere una larghezza massima di 10 cm.
Le larve si sviluppano e quindi svernano come pupe nella galla ed emerge nel periodo di maggio.
La femmina è lunga circa 4 mm.
Parti dell’addome e delle gambe sono di colore giallo-rosso, mentre il resto del corpo è di colore nero. L’ovopositore, che rappresenta l’organo con il quale le femmine della specie depongono le uova, è collocato in prossimità dell’ultimo segmento addominale, morfologicamente si presenta allungato, sottile e perforante, definito nei cinipidi terebra, da cui il nome della categoria a cui appartengono i cinipidi, nonostante degli Imenotteri.
Il maschio, che è molto raro, ha una lunghezza del corpo di circa 3 mm, è di colore nero e manca della struttura dell’ovideposizione che lo differenzia ulteriormente dalla femmina. Le zampe sono di colore giallo bicolore.

Attitudine e Ciclo biologico –
Una settimana dopo che l’uovo è stato deposto, la larva si schiude e inizia a nutrirsi del tessuto delle gemme fogliari. Questa attività stimola (in un modo ancora da comprendere) lo sviluppo da parte della pianta ospite di cellule “nutritive” allargate nell’area intorno alla larva in crescita.
La puntura di ovideposizione, provoca a livello dei rametti la formazione di un vistoso ammasso muschioso, arricciato, semi tondeggiante, che risalta sulla vegetazione, che è appunto la galla. Le galle sono provocate, da una sostanza immessa dalle femmine, sostanza che un tempo veniva usata anche per scopi farmaceutici nella medicina popolare.
La galla è come una teca legnosa, una incubatrice di alcuni cm di diametro, all’interno della quale sono contenute la uova del cinipide, di solito si tratta di un unico uovo, alcune specie come appunto per la Diplolepis rosae contiene più individui.
In questo caso, la galla, al suo interno, risulta essere frazionata, divisa in più celle, ognuna della quali contenente il proprio uovo.
Successivamente, sempre all’interno della galla, è la larva, che schiudendo, prenderà il posto dell’uovo e fungendo essa stessa da fonte di nutrimento e protezione.
La parte interna della galla, è tessuto vegetale, di cui la larva fitofaga di cinipide è particolarmente ghiotta.
La larva completa tutto il suo ciclo biologico nella galla, dalla quale fuoriesce in corrispondenza della fase di sfarfallamento.
Per poter sfarfallare, gli inquilini che fino ad ora hanno abitata la galla, scavano una galleria, praticando un foro d’uscita che resta aperto.
La galla che a questo punto è disabitata, funge da dimora per altri insetti tipo ragni o altri imenotteri, che sfruttano il foro praticato dal cinipide per fare della galla il ricovero dei loro nidi.
La riproduzione del cinipide avviene solo per partenogenesi.
La partenogenesi è la capacità che hanno alcuni animali ma anche piante di riprodursi senza che l’uovo sia stato fecondato.
Da questa modalità di riproduzione discendono solo femmine, responsabili del danno, alcune specie però riescono ad effettuare con alternanza la riproduzione e cioè alternano una riproduzione bisessuale (individuo maschio e femmina) a una partenogenetica.
Gli individui delle generazioni bisessuali sono morfologicamente e biologicamente diversi tra loro.
Affinché un cinipide porti a termine il suo ciclo biologico, è fondamentale la presenza di una pianta ospite, nel caso delle Diplolepis rosae è appunto la rosa.
Diplolepis rosae è una specie monovoltina.

Ruolo Ecologico –
Come detto, i maschi della Diplolepis rosae sono molto rari.
Una possibile ragione di questa scarsità è la presenza di un batterio del genere Wolbachia, che è endosimbiotico nei gameti delle femmine.
Le femmine infettate da questo batterio producono solo uova diploidi che porta ad una discendenza interamente femminile.
La prova di questo fattore è stata suffragata da femmine trattate con antibiotici, che successivamente sono in grado di produrre normali uova maschili e femminili.
Le gale svolgono però a loro volta, un ruolo ecologico secondario.
Infatti le galle, come detto, fungono da dimora per altri insetti tipo ragni o altri imenotteri.
Inoltre a volte le galle mature vengono aperte dai predatori per recuperare le larve o le pupe. Le grandi dimensioni dei fori di emergenza suggeriscono che sia avvenuta la predazione da parte anche di uccelli o piccoli mammiferi.
Vengono così a stabilirsi connessioni ecologiche molto complesse e che l’uso scriteriato degli insetticidi sta mettendo in seria difficoltà.
Le galle, tra l’altro, si verificano più comunemente su piante sotto stress, vale a dire in condizioni di clima molto secco, intasamento o taglio della siepe; infatti le piante a crescita vigorosa presentano un numero molto minore di galle.
La lotta contro la Diplolepis rosae è quasi sempre ingiustificata e non va condotta mai con uso di insetticidi.
Una delle operazioni che si può fare è la rimozione e la distruzione delle galle prima che si secchino e che i piccoli insetti emergano.
Il Cinipide della rosa, in ogni caso, è un insetto che non desta particolare preoccupazione; il suo danno è di trascurabile entità, anche perché la sua presenza è così sporadica e il danno così poco importante, da determinare uno scarso interesse pratico per questo agente di danno, per cui la lotta non è mai applicata.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



2 pensieri riguardo “Diplolepis rosae

  • The first photo of the Diplolepis rosae is beautiful and unique. Could we use it as one of several reference photos for a rose gall illustration during a botanical watercolor workshop?

    Rispondi
    • ecosostenibile

      Of course, we would like to see the finished work later!

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