Safrolo
Safrolo
Il safrolo, il cui termine nella nomenclatura ufficiale IUPAC è: 5-(prop-2-en-1-il)-1,3-benzodiossolo ed il cui nome alternativo è: 4,5-metilendiossi-allilbenzene è un composto aromatico tossico presente in alcuni vegetali utilizzati anche nell’alimentazione umana, tra cui la Noce moscata ricavata dalla Myristica fragrans che è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Myristicaceae.
Il safrolo ha formula bruta o molecolare: C10H10O2 ed essendo tossico è da considerare una sostanza antinutrizionale.
Oltre alla noce moscata è presente comunque anche nel prezzemolo, nel pepe nero, nell’anice stellato, nel cacao e nel sassofrasso.
Le principali fonti di questo composto sono contenute comunque negli oli di sassofrasso e di canfora.
Secondo esperimenti condotti sui ratti il safrolo dimostrerebbe azione epatocancerogena.
Il safrolo è un composto di partenza per la produzione dell’ MDMA (3,4-metilenediossimetanfetamina) più comunemente nota come Ecstasy che è una sostanza psicoattiva appartenente alla classe delle feniletilamine, dagli spiccati effetti stimolanti ed entactogeni, anche se non propriamente psichedelici.
Dal safrolo si ottiene l’MDMA tramite un processo che prevede l’isomerizzazione a isosafrolo, l’ossidazione del doppio legame per formare il corrispondente chetone e l’amminazione riduttiva con metilammina.
Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.