Mallotus philippensis
Mallotus philippensis
Il Kamala (Mallotus philippensis (Lam.) Muell.Arg.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Euphorbiales, Famiglia Euphorbiaceae e quindi al Genere Mallotus ed alla Specie M. philippensis.
Sono sinonimi i termini:
– Croton philippense Lam.;
– Echinus philippensis (Lam.) Baill.;
– Rottlera tinctoria Roxb..
Etimologia –
Il termine Mallotus è un termine neolatino proveniente dal greco mallōtos lanoso: batuffolo di lana.
L’epiteto specifico philippensis è dovuto alla sua orgine.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il kamala è una pianta con origine attribuibile alle Filippine, che si trova spesso nei margini della foresta pluviale o in aree con precipitazioni moderate o elevate. La sua distribuzione altimetrica oscilla dal livello del mare fino a circa 900 m s.l.m.. è una pianta probabilmente resistente al gelo in quanto persiste lungo insenature e calanchi sull’altopiano di Atherton in Australia.
Lo si ritrova in Asia meridionale, sud-est asiatico, nonché in Afghanistan e Australia. Il limite più meridionale della distribuzione naturale è il Monte Keira, a sud di Sydney.
Descrizione –
Il Mallotus philippensis è un piccolo albero o cespuglio di piccole o medie dimensioni che può raggiungere comunque anche 25 metri e un diametro del tronco di 40 cm.
Il tronco si presenta scanalato ed irregolare alla base con corteccia di colore grigio, liscia o con rughe occasionali o protuberanze.
I piccoli rami sono di colore marrone grigiastro, con peli coperti di colore ruggine verso l’estremità e cicatrici fogliari evidenti.
Le foglie sono opposte sul gambo e di forma ovale-oblunga, di 4 – 12 cm di lunghezza e 2 – 7 cm di larghezza e parte terminale più appuntita. La superficie superiore è di colore verde senza peli, mentre quella inferiore di colore grigio chiaro.
Alla lente d’ingrandimento, possono essere visibili piccole ghiandole rosse.
Gli steli fogliari sono lunghi da 2 a 5 cm ed un po’ ispessiti ad entrambe le estremità. La prima vena fogliare su entrambi i lati della nervatura centrale si estende dalla base fogliare, per oltre la metà della lunghezza della foglia e nervature evidenti.
I fiori sono portati in racemi, di 6 cm circa di lunghezza, e sono di colore giallo-marroni. I fiori maschili e femminili crescono su alberi separati.
Il periodo di fioritura varia in funzione della zona dove cresce e varia da marzo ad aprile nelle Filippine a giugno – novembre nell’Australia sud-orientale.
I frutti si formano circa tre mesi dopo la fioritura. Questi sono delle capsule a tre lobi, larghe da 6 a 9 mm, coperti di sostanza rossa polverulenta solubile in alcool, che produce un colorante rosso dorato adatto alla colorazione di seta e lana.
All’interno dei frutti si trova un piccolo seme globulare nero in ciascuna delle tre parti della capsula; questi hanno un diametro da 2 a 3 mm.
Coltivazione –
Il Mallotus philippensis può essere coltivato in regioni con clima simile a quello di origine e con una disponibilità di acqua medio-alta.
Per l’impianto si può partire da giovani piantine ottenute utilizzando semi estratti freschi dai frutti e fatti germogliare in uno strato di sabbia povero misto a poca sostanza organica ed in serra.
Una volta raggiunti i 20 – 25 cm le giovani piantine possono essere trapiantate con tutto il pane di terra e poste a distanze di 3 – 5 m.
Per la crescita, la pianta necessita di una temperatura compresa tra i 16 ed i 28 gradi e di disponibilità idriche simili a quelle dei climi tropicali.
Le sue radici producono un pigmento rosso brillante.
Si ricorda che è un albero a crescita moderata.
Usi e Tradizioni –
Il Mallotus philippensis è una pianta coltivata ed utilizzata per produrre tinture rosse e rimedi erboristici. Da essa si estrae la rottlerina che è un polifenolo con interessanti applicazioni farmacologiche.
Questa pianta è conosciuta con i nomi di: albero di kamala o kamala rosso o kumkum, a causa della copertura del frutto, che produce una tintura rossa, ed altri nomi locali.
La polvere rossa di Kamala, che si trova sulle foglie di questa pianta, contiene molti componenti naturali decisamente interessanti quali fenoli e polifenoli, flavonoidi, cumarine ed ovviamente tannini. Le radici, gli steli e le foglie contengono acido prussico.
Fenoli e polifenoli sono agenti antisettici / antifungini, aiutano pertanto a proteggere il cuoio capelluto da attacchi microbici e dalle varie infezioni fungine, nonché a combattere efficacemente la forfora d’origine fungina origine ed a promuovere la rigenerazione cellulare, e quindi la crescita capillare.
I flavonoidi proteggono la pelle e capelli dalle radiazioni solari. Possono combattere il deterioramento delle fibre di collagene e cheratina ed hanno anche l’effetto di rallentare l’invecchiamento della pelle.
Le cumarine sono antiossidanti, aiutano a mantenere i capelli più lunghi ed in salute.
Questa pianta è stata usata anche come albero medicinale in India per secoli.
È una fonte di colorante che viene utilizzato per colorare seta e lana. È usato come antiossidante per gli oli vegetali. L’olio è usato come fissatore per capelli e aggiunto in unguento. L’olio di semi viene utilizzato in pitture e vernici. La pasta di semi viene utilizzata come letame.
Viene utilizzato nella medicina Ayurveda. Le foglie sono amare, rinfrescanti e appetitose. Il frutto è riscaldante, purgante, antielmintico, vulnerabile, detergente, maturo, carminativo, utile nel trattamento di bronchite, malattie addominali, ingrossamento della milza ecc.
Nella tradizione ayurvedica, Red Kamala è quindi un antimicrobico, antiossidante, anti-infiammatorio, antiparassitario, antisettico, antifungineo ed antiforfora, favorisce il ricambio cellulare e rallenta l’invecchiamento della pelle (che lo rende ottimo anche applicato in cute), utilizzato da secoli nelle zone in cui la pianta è conosciuta per le sue incredibili capacità.
Il materiale fogliare di questa specie era attivo contro alcuni tumori. Il principale uso medicinale di questa specie è una cura specifica per la tenia.
Modalità di Preparazione –
Il rivestimento esterno del frutto viene essiccato e in polvere. Questa preparazione è considerata come uno degli agenti più efficaci per l’espulsione dei tenia ed anche un veleno per pesci.
La polvere di Mallotus philippensis può essere utilizzata sia da solo che mescolata all’hennè e non teme ne ambienti acidi ne basici. Ovviamente, non si lega alla cheratina del capello come la lawsonia e pertanto se non abbinato all’hennè anche se può colorare più o meno immediatamente in relazione alla base di partenza, tende a perdere abbastanza velocemente il colore.
Il metodo più semplice per utilizzarla è quello di estrarne il gel un po’ come si fa con gli amidi.
Per preparare il Gel bisogna versare la quantità di polvere desiderata in un pentolino e poco alla volta aggiungere dell’acqua (che sia quantomeno tiepida). Per la quantità di acqua da aggiungere si va ad occhio, aggiungendo poco liquido alla volta. Quindi, posizionare il pentolino a bagnomaria o su una fiamma bassissima e mescolare fino a che non vedrete formarsi il gel e non appena vedrete un minimo segno di gelificazione spegnete il fuoco e continuate a mescolare per ottenere una crema liscia e omogenea.
A questo punto il Gel è pronto per essere utilizzato da solo o in “pasta” di hennè ed erbe.
Il tempi di posa variano in funzione al risultato atteso, ma come al solito si tratta di sperimentare il vostro metodo.
Un altro possibile utilizzo è quello di abbinare la polvere ad un olio: l’effetto è interessante, ma a livello di riflessi non si avvertirono grandi differenze.
È anche possibile utilizzare la polvere di kamala semplicemente aggiungendo uno o due cucchiai direttamente nell’hennè od altre erbe ayurvediche, senza ossidare.
Oppure, è possibile preparare un infuso (2 cucchiai circa di Polvere e 100 ml di acqua bollente) da utilizzare per preparare l’impasto dopo aver lasciato riposare 5 minuti.
Un ultima considerazione è quella di fare attenzione a maneggiarla, in quanto tende a macchiare gli oggetti e la cute.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.