Un Mondo Ecosostenibile
ErbaceeSpecie Vegetali

Astragalus propinquus

Astragalus propinquus

Lo Huáng qí (Astragalus propinquus Schischkin) è una specie erbacea perenne della famiglia delle Fabaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Fabales, Famiglia Fabaceae, Sottofamiglia Faboideae, Tribù Galegeae e quindi al Genere Astragalus ed alla Specie A. propinquus.
È sinonimo il termine Astragalus membranaceus (Fisch.) Bunge.

Etimologia –
Il termine Astragalus proviene dal nome greco ἀστράγαλοϛ astrágalos astragalo, citato da Plinio; forse da un osso del tarso (utilizzato da greci e romani per ottenere dadi da gioco) a cui si richiama la forma spigolosa dei semi (secondo A. Gentil e Dave’s Garden) o delle radici nodose (secondo D. Gledhill e Flowers in Israel). Secondo A. Neill, il nome greco della pianta deriverebbe da αστήρ astér astro e da γάλα gála latte per la forma e colore del fiore e perché gli antichi ritenevano che incrementasse la produzione di latte delle capre che se ne cibavano.
L’epiteto specifico propinquus viene da própe vicino a, accanto a: vicino, somigliante, strettamente imparentato a specie affini.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Lo Huáng qí è una pianta diffusa in Cina, Corea, Mongolia e Siberia dove si possono trovare estese coltivazioni.
L’habitat di questa specie è quello delle zone temperate dell’emisfero boreale dove cresce in luoghi erbosi, boschi caducifogli dai 100 ai 1.400 m. di altitudine.

Descrizione –
L’ Astragalus propinquus è una pianta erbacea perenne che a maturazione completa raggiungere mediamente i 25–40 cm ma che può crescere anche fino a 70 cm ed oltre. I fusti sono ramificati.
Ha foglie di 3–6 cm di lunghezza, di forma triangolare ellittica, imparipennate ed alterne.
Le radici sono di sezione cilindrica, flessibili, grandi come un dito umano, ricoperte da una membrana dura e rugosa, di un colore che varia dal giallo al marrone; la polpa al suo interno ha un sapore tenue e leggermente dolce, che ricorda spesso quello della liquirizia.
I racemi sulla pianta sono in posizione ascellare e il peduncolo della pianta è molto sottile. I fiori sono riuniti in infiorescenze a grappolo. I frutti sono baccelli, che racchiudono i semi.

Coltivazione –
L’ Astragalus propinquus, essendo una pianta originaria dell’Asia centrale, dove cresce spontaneamente, è molto diffuso e coltivato in Corea, Mongolia e Siberia.
Per le sue caratteristiche fisiologiche e per le sue necessità pedoclimatiche al di fuori di queste aree, nel resto del mondo, viene coltivato in serra o in vivai.
Ha bisogno di suoli fertili, dotati di buona permeabilità e di condizioni di umidità dell’aria adatti ad al suo sviluppo vegetativo.

Usi e Tradizioni –
L’ Astragalus propinquus, meglio conosciuto come huáng qí (cinese semplificato: 黄芪; cinese tradizionale: 黃芪) oppure běi qí (cinese: 北芪), huáng hua huáng qí (cinese: 黄花黄耆) è una pianta le cui proprietà sono sfruttate da tempi antichi sia in Medicina Occidentale che in quella Tradizionale Cinese. Questa antichissima tradizione medica lo utilizza da sempre, per la sua azione tonificante, in grado di innalzare la soglia della resistenza ai fattori di stress, aumentando l’energia; accelerare il metabolismo, e promuovere la riparazione dei tessuti.
L’astragalo è stato usato per secoli nella terapia fu-zheng, che tratta i disturbi rafforzando i meccanismi di difesa naturale del corpo. Il concetto della terapia fu-zheng è stato riconosciuto dai ricercatori occidentali, che hanno esaminato gli effetti dell’astragalo sul sistema immunitario dei pazienti con tumore sottoposti a chemioterapia o a radioterapia.
Tuttavia l’uso tradizionale cinese della pianta è rivolto alla stimolazione del Qi di milza e polmoni, ossia di quegli organi (insieme ai reni), alla base dei flussi energetici dell’organismo e quindi delle energie difensive e dell’immunità. Attualmente l’astragalo è studiato per il trattamento dell’AIDS, per la prevenzione delle malattie infettive e neoplastiche.
Le radici dell’astragalo contengono saponine triterpeniche, flavonoidi, amine piogene e polisaccaridi. In particolare, i polisaccaridi stimolano il sistema immunitario, rafforzando i naturali meccanismi di difesa dell’organismo, nei confronti di infezioni.
È proprio la presenza di questi principi attivi che conferirebbero alla pianta azione immunostimolante e antivirale verso i virus che causano le più comuni malattie da raffreddamento (raffreddore, tosse, febbre), ma anche su quelli responsabili di patologie più gravi come l’influenza aviaria e l’epatite B.
L’astragalo infatti è in grado di contrastare l’atrofia di organi quali milza, timo e linfonodi intestinali e di favorire la capacità fagocitaria e la trasformazione dei linfociti T. Il contenuto di saponine, presente nel fitocomplesso, conferisce alla pianta azione epatoprotettiva, in quanto la sua assunzione protegge il fegato dai danni provocati da sostanze chimiche o tossiche; stimola la rigenerazione degli epatociti; e aiuta a fluidificare il sangue, riattivando così le funzioni inibite dagli steroidi (ormoni steroidei e colesterolo).
Un’altra proprietà di questa pianta è legata alla capacità di abbassare il consumo di ossigeno nei mitocondri; sostiene la tolleranza dell’organismo allo stress; e aumenta la crescita, il metabolismo e la longevità delle cellule. Per queste ragioni è indicata per contrastare periodi di stanchezza, affaticamento, astenia e nelle convalescenze (soprattutto dopo trattamenti antibiotici), per aumentare la performance di apprendimento e memoria, e migliorare la durata del sonno per i suoi effetti rilassanti.
Non ultima, questa pianta ha dimostrato anche un’azione cardiotonica, in grado di intervenire sul metabolismo del sodio e del potassio, riducendo la pressione arteriosa e quindi utile in caso di ipertensione e angina pectoris, perché sostiene la funzionalità del cuore e del sistema circolatorio nel suo insieme.
Per quanto riguarda le controindicazioni, nonostante l’astragalo sia conosciuto e utilizzato da lungo tempo, non esistono studi esaurienti circa possibili effetti nocivi da utilizzo o sovradosaggio.
Comunque alcuni effetti collaterali accertati riguardano stanchezza, vertigini e leggero abbassamento della pressione. Perciò se ne sconsiglia l’uso durante la gravidanza e l’allattamento. Infine, date le sue proprietà immunostimolanti e antivirali, l’astragalo non dovrebbe essere assunto in concomitanza con farmaci dallo stesso effetto.

Modalità di Preparazione –
Lo Huáng qí è un famoso rimedio fitoterapico. Le parti della pianta utilizzate per la preparazione dei composti curativi sono le radici: coriacee all’esterno, ma dotate di una polpa morbida all’interno.
Il loro utilizzo è soprattutto in caso di sindrome influenzale e raffreddore, l’astragalo è ricco di proprietà immunostimolanti. Per questo viene impiegata in presenza di malattie infettive (di tipo virale), ma anche quando si presentano malattie neoplastiche (come tumore o cancro). Questo perché svolge una funzione antitumorale, o meglio, ritardante nei confronti dell’evoluzione della patologia cancerogena.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *