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Come coltivare la Mammillaria

Come coltivare la Mammillaria

Le Mammillarie (Mammillaria Haw., 1812) sono un genere di piante della famiglia delle Cactacee, che comprende 185 specie, con caratteristiche morfologiche diverse.
Le Mammillarie si riconoscono comunque per avere fusti globulari o cilindrici solitamente bassi che possono essere sia ramificanti che accestenti.
I tubercoli sono di forma varia forniti di un’areola più o meno lanosa provvista di spine. Le spine sono differenziate in radiali e centrali con diverse forme e consistenza. Tra l’altro in molte specie una o più spine centrali sono uncinate.
Tra i tubercoli si trova l’ascella che, a seconda delle specie è glabra o lanosa. È qui che si ha la fioritura che nel genere Mammillaria è periapicale (in altre specie di cactaceae la fioritura è areolare).
Il fiore della Mammillaria è di piccole dimensioni, anche se si hanno specie con vistose e colorite fioriture, con colorazione che va dal rosa o fucsia, al bianco o giallo (verde nella M. marksiana) o variegato.
Nel suo ciclo biologico, l’anno successivo alla fioritura l’ascella fiorita emetterà il frutto, di forma allungata e di vari colori: rosso, verde pallido, giallo, bruno; i frutti in alcune specie sono anche eduli.
Da sottolineare che l’apice è generalmente lanoso, inoltre alcune Mammillarie se incise emettono un lattice simile a quello delle euphorbiae.
In questa scheda vedremo come coltivare la Mammillaria seguendo le indicazioni più opportune per queste specie.
Il primo passo da fare è quello della scelta o della creazione del substrato; questo deve essere molto poroso e drenante; alla terra va aggiunta una percentuale variabile di materiali drenanti come lava, sabbia, ghiaia grossolana o pomice.
Per la zona di coltivazione o la scelta della posizione dove porre il vaso si consideri che le Mammillarie sono piante che hanno bisogno di posizioni abbastanza soleggiate o di pieno sole a seconda della specie.

Le irrigazioni devono essere regolari nel periodo che va da aprile a settembre e va sospesa tra ottobre e marzo, in quanto queste piante, nel periodo invernale entrano in dormienza vegetativa che non richiede alcuna annaffiatura.
Da sottolineare che le specie con una fitta lanosità e peluria apicale ed ascellare, o comunque ricoperte da molte spine hanno una maggiore tolleranza al sole diretto mentre quelle con spine rade ed ascelle nude ne mostrano una minore resistenza.
Per quanto riguarda la temperatura le Mammillarie possono sopportare sia temperature alte in estate che basse in inverno, anche al di sotto dei 0 °C per brevissimi periodi se tenute però completamente asciutte. Importante è però che il locale abbia sempre una buona luminosità.
Per la concimazione è bene intervenire, in piena terra, con sostanza organica ben umificata all’inizio della primavera miscelandola nei primi strati di terreno; se si coltiva in vaso si possono utilizzare, con le acque di irrigazioni concimi liquidi per piante grasse da apportare ogni 15 giorni.
Vediamo la tecnica di moltiplicazione.
La moltiplicazione di queste piante è per seme che va posto su un letto di sabbia mantenuta costantemente umida, soleggiata ed aerata per impedire la formazione di muffe e ad una temperatura che non deve scendere mai sotto i 21 °C ma non deve essere di molto superiore.
Esistono però alcune Mammillarie che accestiscono; in questo caso si possono utilizzare i polloni prodotti dalla pianta.
Bisogna, come sempre, tenere conto che con la riproduzione gamica (per seme) si ottengono piante con variabilità genetica e quindi differenti dai genitori, con quella agamica (tramite polloni o parti di pianta) si ottengono piante identiche.
Infine una regola per far fiorire maggiormente le Mammillarie che hanno due fioriture annuali, una primaverile ed una nel periodo di fine estate – autunno.
Per garantire ambedue le fioriture è opportuno far rispettare alle piante un periodo di secco e di freddo invernale ed un periodo di secco nel mese di agosto (rispettando così il ciclo naturale del clima desertico) a cui dovrà seguire in quest’ultimo periodo da nuove irrigazioni sino alla sospensione all’arrivo del freddo.




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