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Frisona

Frisona

La Frisona è una razza bovina (Bos taurus Linnaeus, 1758) da latte che, attraverso diversi ceppi locali, è divenuta oggi una razza cosmopolita.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Infraphylum Gnathostomata, Superclasse Tetrapoda, Classe Mammalia, Sottoclasse Theria, Infraclasse Eutheria, Superordine, Laurasiatheria, Clade Ungulata, Ordine Artiodactyla, Sottordine Ruminantia, Infraordine Pecora, Famiglia Bovidae, Sottofamiglia Bovinae e quindi al Genere Bos, alla Specie Taurus ed alla Razza Frisona.
All’interno della razza Frisona abbiamo poi i ceppi di: frisona austriaca, frisona canadese, frisona finnica, frisona francese, frisona inglese, frisona israeliana, frisona italiana, frisona olandese, frisona svedese, frisona svizzera e frisona tedesca.

Distribuzione Geografica ed Areale –
La razza Frisona è una razza bovina cosmopolita che, come suggerisce il nome, è originaria della regione della Frisia, a cavallo tra i Paesi Bassi e la Germania; successivamente, attraverso diverse selezioni e miglioramenti si è diffusa in vari Paesi del mondo con dei ceppi con caratteristiche, di volta in volta, che ne differenziano alcuni aspetti. È diffusa soprattutto in Austria, Canada, Finlandia e Paesi del nord-est europeo, Francia, Inghilterra, Israele, Italia, Olanda, Svezia, Svizzera e Germania.

Origini e Storia –
La razza frisona è originaria della regione della Frisia, una regione particolarmente vocata per l’allevamento bovino da latte, grazie al clima mite, che consente la crescita del pascolo e più in generale per le essenze foraggere presenti in buona parte dell’anno.
Le sue origini risalgono al 1200-1300, con il passare del tempo si è iniziato a capire che da questo animale poteva ottenersi una razza con spiccate attitudini lattifere. Nella seconda metà 1800 iniziò la diffusione della Razza Frisona in tutti i paesi del mondo e ognuno di questi intraprese la propria selezione. Inizialmente, in Europa, la razza si presentava a duplice attitudine ,con orientamento produttivo 50% latte e 50% carne e selezionata successivamente nei diversi ceppi dei Paesi dove viene allevata.
Negli USA la selezione si basò solo sulla produzione di latte, per questo i bovini assunsero forme più spigolose e fu denominata razza Holstein Friesian in America e Canadien Holstein Friesian in Canada.
Oggi i ceppi Europei non si presentano più a duplice attitudine ma hanno assunto anche essi la caratteristica tipica di una razza specializzata da latte, in quanto sono stati incrociati con i ceppi Holstein Friesian e Canadien Holstein Friesian.

Solitamente in quest’area il sistema di allevamento è semintensivo e gli animali sono condotti dalle stalle al pascolo e viceversa per buona parte dell’anno. Sin dalle origini l’aspetto esteriore di questi bovini è stato quello di animali armonici e vigorosi, con buoni diametri trasversali e con una eccellente capacità addominale.
I pregevoli risultati ottenuti dal bestiame olandese sono storicamente ascrivibili all’utilizzo di tori miglioratori o preferent, che sono individuati sin dal 1910 tramite progeny test o confronto madri figlie. La frisona olandese approdò negli Stati Uniti nel 1621 al seguito dei coloni olandesi ma successivamente venne sterminata da una epidemia di pleuropolmonite. Le importazioni ripresero nella seconda metà del 1800 e continuarono creando una base genetica di circa 8.000 soggetti su cui si basa la selezione del ceppo americano di frisona chiamato Holstein Friesian.
Le origini della Frisona Italiana derivano direttamente da quella Olandese e Nord Americana. Le prime importazioni risalgono al 1870.
Il capostipite della razza Frisona italiana è il toro Carnation Producer acquistato nel 1929 ad un’asta della Carnation Milk Farm di Seattle (USA); successivamente la razza è stata rinsanguata con altri riproduttori d’élite di origine americana e canadese.
Dal 1950 la Frisona sostituisce sempre più la Bruna specialmente in pianura. Dal 1956 la razza ha una sua fisionomia e viene istituito un unico libro genealogico nazionale (Frisona Italiana). La zona di maggior diffusione è il Nord Italia, in particolare Lombardia ed Emilia-Romagna. Il 23 luglio 1957 viene costituita l’Associazione Nazionale di Allevatori di Bovini di Razza Frisona Italiana (A.N.A.F.I.).

Morfologia –
La razza Frisona è caratterizzata da un temperamento vivace e nervoso. Caratteristica della razza è la pezzatura con aree a pigmentazione bianca e nera che si alternano sul mantello e solitamente sono nettamente delineate le une rispetto alle altre. All’interno della razza Frisona abbiamo il ceppo pezzato rosso (carattere che deriva da un gene recessivo) che può essere iscritto al Libero Genealogico.
La valutazione morfologica viene espressa per tutte le femmine che abbiano partorito e per i maschi di oltre 18 mesi. La lunghezza media della gravidanza è di 287 giorni.
Le caratteristiche della vacca frisona sono:
– mantello pezzato nero o pezzato rosso. Statura alta, con altezza al garrese degli esemplari adulti di 155 cm ed anche oltre. La testa è espressiva, proporzionata, distinta e vigorosa, profilo superiore rettilineo; occhi vivaci, orecchie molto mobili, narici larghe e musello ampio e forti mascelle. La parte anteriore è armonica con collo allungato, sottile e ricco di pliche cutanee; garrese ben serrato, pronunciato e affilato; spalle fuse con il collo. Il petto è forte e ampio. Gli arti anteriori in appiombo e ben distanziati. I piedi forti e con alta suola. La linea dorsale rettilinea con lombi larghi e forti. La groppa lunga e livellata, meglio se pendente verso gli ischi; coda piuttosto sottile. Gli arti posteriori in appiombo, forti e asciutti; piedi forti, ben serrati con suola alta, pastoie forti. Le natiche con profilo rettilineo. I garretti larghi e piatti, cioè puliti. La mammella saldamente attaccata, vene addominali prominenti e tortuose, vene mammarie molto ramificate non troppo grosse e ramificate, tessuto spugnoso ed elastico. Legamento sospensorio mediano forte che divide nettamente la mammella in due parti uguali. Capezzoli perpendicolari al suolo, di giuste dimensioni (circa 6 cm), inseriti al centro di ciascun quarto.
– In generale il peso delle femmine adulte si aggira tra 650 e 750 kg, con altezza di 130 – 150 cm, produzione lattea annua 8.000 – 10.000 kg (ma con oscillazioni relative ai vari ceppi).
– Il toro ha caratteristiche morfologiche uguali per quanto riguarda il mantello, e gli altri caratteri, con ovvio riguardo alla mascolinità che si riflette in una maggior mole ed in una maggiore potenza di ogni singola parte. In generale il peso del maschio adulto si aggira tra 1.200 e 1.300 kg e l’altezza tra 138 e 155 cm.
– Per quanto riguarda i vitelli, questi alla nascita hanno un peso variabile dai 40 kg fino a oltre 55 nei maschi. Nei primi 3 mesi di vita hanno un accrescimento sostenuto, sia in altezza che in peso, pari a 2 millimetri e quasi 900 grammi al giorno. I vitelli di razza frisona hanno l’apparato digerente simile ai mono gastrici fino a circa 50 giorni di vita, per poi sviluppare il rumine e cominciare a ricavare energia dai foraggi. Sono tipicamente di carne bianca fino al periodo in cui smettono di assumere latte.

Attitudine produttiva –
Oggi i vari ceppi di razza Frisona sono a singola attitudine per la produzione di latte.
Le produzioni di latte della vacca Frisona sono molto alte infatti questa in un periodo di lattazione di 305 giorni riesce a produrre 9.200 kg di latte con un tenore in grasso e proteico del 3.3%.
Le caratteristiche organolettiche del latte, anche qui, sono influenzate dalle caratteristiche dei vari ceppi, del clima dove vengono allevate, della qualità dei pascoli e dell’alimentazione.
In ogni lattazione, poi, la bovina produce quantità giornaliere di latte molto diverse, a seconda che sia all’inizio della fase produttiva (il cui picco viene raggiunto a circa sei-otto settimane dallo stabilirsi della lattazione) oppure a metà o verso la fine della lattazione stessa.
Mediamente si calcola una produzione su tutta la lattazione normalizzata di circa 20-25 litri di latte giornalieri (fermo restando che la bovina sia in buona salute e che venga correttamente gestita dal punto di vista alimentare).
Infine, per quanto riguarda i sistemi di allevamento, in generale si tratta di allevamenti intensivi. Anche in Italia gli allevamenti di bovini di razza Frisona, nella maggior parte dei casi, sono di tipo intensivo. In questi le vacche infatti vengono allevate per tutto l’anno all’interno di stalle in stabulazione libera. Le stalle utilizzate posso essere di due tipi: stalle a cuccette suddivise in tre zone (alimentazione, esercizio e riposo a cuccette) e stalle a lettiera permanente in cui non viene fatta nessuna distinzione tra zone di esercizio e zona di riposo.

Guido Bissanti

Fonti-
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Roberto Parigi Bini, 1983. Le razze bovine, Pàtron editore, Bologna.
– Daniele Bigi, Alessio Zanon , 2010. Atlante delle razze autoctone. Bovini, equini, ovicaprini, suini allevati in Italia, Edagricole-New Business Media, Bologna.




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