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Tanacetum balsamita

Tanacetum balsamita

L’ erba di san Pietro (Tanacetum balsamita L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico questa pianta appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Asteroideae, Tribù Anthemideae, Sottotribù Tanacetinae e quindi al Genere Tanacetum ed alla Specie T. balsamita.
Sono sinonimi i termini: Chrysanthemum balsamita e Balsamita major.

Etimologia –
Il termine Tanacetum proviene dal greco ἀθανασία athanasía immortalità, attraverso il tardo latino tanazita: in riferimento alla lunga vita di questi fiori. L’epiteto specifico balsamita proviene dal greco βάλσαμον bálsamon, balsamo, derivato a sua volta dall’ebraico basam profumo, spezia; termine collegato all’aramaico busma e all’arabo basham: con riferimento al forte odore aromatico.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Tanacetum balsamita è una specie originaria di un’area sita tra l’Asia occidentale ed il Caucaso. Vive nelle regioni con clima temperato è perfettamente ambientata in Europa, in Africa del nord e nel Nordamerica. In Italia è coltivata e di rado rinselvatichita presso gli orti.

Descrizione –
L’ erba di san Pietro è una pianta erbacea rizomatosa, caratterizzata da fusti eretti e ramificati, alti fino a 120 cm. Presenta foglie alterne e coriacee, ovato-oblunghe, di colore verde vivo, dentate ai margini, con un deciso profumo simile alla menta. I fiori sono di colore giallo oro, raggruppati in piccoli capolini dai 5 ai 6 mm di diametro che a loro volta sono raggruppati in corimbi.

Coltivazione –
Il Tanacetum balsamita è una pianta che predilige terreni freschi, le boscaglie umide e i greti dei fiumi. È una pianta di difficile riproduzione per seme, perché spesso sono sterili e con scarsa capacità germinativa. Per questo motivo la moltiplicazione viene operata mediante divisione dei cespi, nel periodo dell’ autunno o in primavera. Si può coltivare in terra piena o grandi vasi. Per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.

Usi e Tradizioni –
Questa pianta viene conosciuta in Italia con vari nomi anche in funzione delle tradizioni locali; i nomi più frequenti sono, oltre che di Erba di San Pietro, come erba della Bibbia, menta romana, erba amara, erba buona, erba della madonna, erba di santa Maria, fritola o menta greca. La balsamita è un’erba medicinale e un’erba officinale.
La pianta viene coltivata prevalentemente come erba aromatica negli orti. Per secoli è stata coltivata per il suo profumo gradevole nonché per le proprietà officinali. L’erba di San Pietro era nota ad Egizi, Greci e Romani (che probabilmente la portarono in Inghilterra). Culpeper, erborista del XVI secolo, la definisce “comune”. Successivamente con la scoperta del “Nuovo Mondo” i coloni la portarono in America, dove attualmente, negli stati orientali e medio-orientali, cresce spontanea sul ciglio delle strade.
Anticamente i suoi fiori venivano utilizzati anche come segnalibro nelle Bibbie, usanza che le ha conferito il nome di erba della Bibbia.
Per sfruttare le sue qualità organolettiche e officinali le foglie vengono raccolte preferibilmente prima della fioritura e utilizzate fresche. Queste posso essere anche congelate in sacchetti chiusi.
Le sue proprietà terapeutiche sono: antispasmodiche, carminative, diuretiche, emmenagoghe.
L’erba di San Pietro trova impiego comunque anche in cucina dove va usata comunque con moderazione, per via del suo gusto amaro, per dare aroma a frittate, ripieni, piatti a base di volatili, torte di verdura.

Modalità di Preparazione –
Il Tanacetum balsamita, come detto, trova applicazione ed uso anche in cucina; le sue foglie vengono usate per salse, ripieni, frittate, selvaggina, a cui dona un sapore simile a quello della menta, ma con tendenza all’amaro.viene inoltre utilizzata come iingrediente principale del ripieno del Tortello amaro di Castel Goffredo, un Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Lombardia.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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