Proprietà ed usi dello Spino cervino
Proprietà ed usi dello Spino cervino
Lo Spino cervino (Rhamnus cathartica L., 1753) è una specie arborea della famiglia delle Ramnacee, con origini in un areale tra l’Europa e dell’Asia. Questa pianta si trova nelle siepi ed ai margini dei boschi submontani, soprattutto nel settentrione e predilige i terreni calcarei, anche poveri e ghiaiosi e tendenzialmente aridi.
È un arbusto o alberello cespuglioso, con fusto contorto, ramificato fin dal basso e chioma irregolare. Alto da 1 a 4 (6) m, con rami opposti, appaiati e quasi perpenidicolari al tronco. Gli apici dei rami sono induriti e formano delle spine. La corteccia è piuttosto ruvida, di colore bruno rossastra che nel tempo si scurisce e si fessura a placche. Le foglie sono decidue, ad inserzione opposte ma anche alterna, con forma ovale arrotondata di 3 – 5 x 3 – 9 cm, con 2 – 4 nervature arcuate verso la punta, quasi parallele alla nervatura centrale, margine leggermente dentato, picciolo lungo.
La punta è arrotondata ma a volte mucronata (con puntina sporgente). Emette dei piccoli fiori di circa 0,5 cm, di colore verde – giallastro con 4 petali picciolati raccolti in gruppi fino a 8, ombrelliformi, alle ascelle delle foglie lungo i rami.
In questa scheda vedremo proprietà ed usi dello Spino cervino ed i principi attivi contenuti in esso.
I frutti sia freschi che essiccati contengono antrachinoni, ramnoxantina, ramnoemodina, principi amari, ramnocatartina, sostanze coloranti (verde vescica), crisoramnina, ramnonigrina, quercitina, glucosio, acido succinico, succinato di calcio, resina, olio grasso ed altre sostanze.
Di questa pianta si utilizzano i frutti in infusi o sciroppi a scopi lassativi ed anche con effetti diuretici. Il sovradosaggio produce effetti collaterali quali vomito, dolori addominali e violente scariche diarroiche. Il legno molto duro da lavorare, trova impiego nei lavori di tornio ed ebanisteria.
Si ricorda che dal punto di vista della commestibilità è una pianta tossica.