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L’Acido Oleico

L’Acido Oleico

L’acido oleico (acido cis-9-ottadecenoico) è un acido carbossilico monoinsaturo composto da 18 atomi di carbonio della serie omega-9. Appartiene alla famiglia degli acidi grassi omega 9, così detti perché il loro unico doppio legame carbonio-carbonio si trova sul nono atomo di carbonio rispetto all’ultimo atomo di carbonio della catena, chiamato carbonio omega. L’acido oleico è un solido che fonde alla temperatura di 16 °C, mentre a temperatura ambientale superiore si presenta come un liquido di aspetto dall’ incolore al giallastro e dal caratteristico odore.
Nella forma di trigliceride è un componente importante dei grassi animali ed è il costituente più abbondante della maggioranza degli oli vegetali.

Nell’olio di oliva l’acido oleico rappresenta il 75% circa della componente acida. In funzione della percentuale di acido oleico libero, presente nell’olio di oliva, si determina la sua acidità e quindi la sua denominazione merceologica. Negli oli di oliva extravergine, è consentita una percentuale di acido oleico libero non superiore a 0,8% del peso totale. L’acido oleico inoltre, come componente di fosfolipidi, è presente in importanti strutture biologiche, quali le membrane cellulari e le lipoproteine.
L’acido oleico entra a far parte di svariati prodotti industriali. In forma di estere viene impiegato nel settore tessile, della cosmesi e dell’industria del cuoio; in forma di sali alcalini (saponi) è il costituente fondamentale dell’industria saponiera; alcuni suoi sali metallici, insolubili in acqua, vengono utilizzati per la preparazione di lubrificanti ed idrorepellenti. L’acido oleico è presente in molti oli vegetali ed in buona quantità anche nell’olio di colza. L’isomero trans dell’acido oleico prende il nome di acido elaidinico.
L’acido oleico è da tempo noto per i suoi effetti benefici a carico del sistema cardiovascolare: in particolare sembrerebbe sortire effetti antiossidanti ed essere in grado di mantenere nella norma i livelli di colesterolo nel sangue (in particolare i livelli del colesterolo cosiddetto “cattivo”) e di ridurre i valori della pressione arteriosa.




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