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Come coltivare i crisantemi

Come coltivare i crisantemi

I crisantemi (Chrysanthemum L., 1753) sono un genere di piante della famiglia delle Asteraceae, con numerosi ibridi e varietà coltivati come piante ornamentali in floricoltura e nel giardinaggio. Il crisantemo, fiore utilizzato in Italia anche per la festa dei defunti, annovera circa 200 specie tra annuali, perenne, erbacee e cespugliose, con forma del fiore e periodo di fioritura dalla primavera inoltrata fino all’arrivo del gelo. In questa scheda pratica vedremo comunque i principi generali per come coltivare i crisantemi e le tecniche più appropriate. Si tratta di un genere che si adatta a suoli molto differenti ma con preferenza per substrati con pH neutro o leggermente acido, preferibilmente sciolti, ben drenati e ricchi di sostanza organica ben umificata. L’esigenza idrica è medio-alta a condizioni che non si creino mai ristagni, sia che la coltivazione sia in piena terra che in vaso. Ovviamente in vaso è bene predisporre, come al solito, uno strato inferiore di materiale grossolano (argilla espansa, ghiaia grossa, ecc.) per favorire il drenaggio delle acque in eccesso. In questo caso il terriccio va composto con tre parti identiche di terreno comune prelevato dal vostro giardino, sabbia e terriccio per piante da fiore.

L’esposizione della pianta deve essere soleggiata e se si coltiva in pieno campo è bene proteggere le piante con una pacciamatura vegetale, sia per diminuire l’evaporazione estiva e contenere meglio le infestanti, che per proteggere le radici dal freddo invernale. Per fertilizzare il substrato bisogna agire con un concime ben umificato (ottimo lo stallatico maturo in pieno campo) ed il terriccio per fiori arricchito di macro e microelementi per la coltivazione in vaso. In pieno campo la concimazione va effettuata nel periodo di fine inverno-inizio primavera mescolando il concime con i primi strati di terra avendo cura di non disturbare le radici; in vaso si possono usare fertilizzanti liquidi da apportare dalla primavera , con una frequenza maggiore nei periodi estivi. Per una buona colorazione dei fiori è bene che i fertilizzanti siano ben dotati anche di potassio.
Dopo la fioritura (con fiori perfettamente secchi) il crisantemo va cimato, accorciando i fusti riportando orientativamente la pianta a una lunghezza di circa 20 cm. Questo consente di far fiorire bene ed abbondantemente la pianta l’anno successivo. Un’altra tecnica, spesso poco adottata è quella della potatura che va eseguita due volte l’anno, a fine maggio e a metà agosto. Avendo cura di eliminare i getti secchi, più deboli o danneggiati, onde sfoltire la vegetazione che non giova alla buona vegetazione e quindi fioritura dei crisantemi. Oltretutto se la varietà di crisantemi è perenne questo consente di far vivere più a lungo le piante.
Per la propagazione e moltiplicazione del crisantemo la tecnica migliore è quella del diradamento delle piante, sradicandole con molta delicatezza, avendo cura di bagnare bene prima il substrato per danneggiare meno le radici.
Tra le avversità dei crisantemi, anche se si tratta di un genere molto resistente, ricordiamo comunque gli acari o la ruggine. Possono essere determinate da vari fattori, come eccesso di e di umidità azoto nel substrato. Ovviando a ciò dovrebbero diminuire notevolmente ed in ogni caso l’utilizzo di macerati di ortica preventivi darebbero una maggiore forza e resistenza alle piante.




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