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Il Tagete, una pianta contro i nematodi

Il Tagete, una pianta contro i nematodi

Il genere Tagetes L. appartiene alla famiglia delle Asteracee; sono piante originarie degli Stati uniti sud-occidentali, del Messico e del Sud America. Il tagete, è anche conosciuto col nome di garofano indiano ed è caratterizzato da colori molto vivaci con tonalità che vanno dal giallo al rosso. Del tagete esistono piante a taglia bassa o anche a fusto alto. Per questo motivo si presta anche a costituire aiuole a più livelli di fioritura e di colorazione dei fiori. Bisogna però dire che i fiori di tagete emettono un odore sgradevole (tranne alcune varietà selezionate ad odore neutro) per cui è opportuno non tenerli vicino all’abitazione o dove comunque si vive. Se volete passare alla coltivazione di questa pianta bisogna sapere che conviene seminarlo in un semenzaio nel periodo di marzo per poi trapiantarlo in pieno campo, nelle aiuole, accanto a filari di altre piante. Conviene trapiantarlo quando ha raggiunto almeno 10 cm anche se è una pianta che sopporta il trapianto bene in qualsiasi stadio di crescita.

Per le sue caratteristiche di rusticità il tagete si adatta a tutti i tipi di terreno, sia che siano sassosi, poveri, sciolti, più consistenti a condizione che trovi una buona esposizione al sole e non ci siano ristagni. Il tagete è una pianta che non richiede molta acqua e non ama pertanto umidità persistenti. Per questo motivo, per quanto diremo dopo può essere coltivato tranquillamente accanto a piante erbacee, arbustive o arboree che non richiedono particolari apporti idrici.
La maggior parte delle piante di tagete sono annuali con una fioritura che può andare da marzo a novembre. Tra i parassiti di questa pianta gli unici che possono dare qualche problema, ma limitatamente al periodo primaverile sono gli afidi. Se ne fato un uso agroecologico non abbisogna di concimazione in quanto si avvale degli apporti di concimi alle piante a cui viene consociato. Se invece dovete coltivarlo per scopi ornamentali vi consigliamo prima dell’impianto di dotare il terreno dove lo coltiverete di humus di lombrico, o letame maturo o compost.
I tagete svolgono una funzione forse ancora poco conosciuta. Le loro radici, infatti, hanno la particolare caratteristica di emettere sostanze capaci di uccidere i nematodi. Per questo motivo vengono ampiamente inseriti nelle vicinanze di tutte quelle piante che vengono attaccate dai nematodi del terreno. Insomma il Tagete, una pianta contro i nematodi.
Un altro utilizzo del tagete è quello di pianta da bonifica; viene utilizzato per bonificare terreni eccessivamente sfruttati in passato, soprattutto a seguito di coltivazione di solanacee, quali i pomodori, le patate e le melanzane.
Se a questo aggiungiamo il fatto che il tagete svolge, per le sue abbondanti fioriture, un ottimo servizio di attirare api, vespe e altri insetti impollinatori, capiamo quanto siano utili un modello produttivo aziendale agroecologico.




Un pensiero su “Il Tagete, una pianta contro i nematodi

  • Salvatore montesanti

    Molto interessante per la lotta ai nematodi

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