Foresta tropicale di Sumatra
Foresta tropicale di Sumatra
Tra i più grandi patrimoni su cui intervenire prima che sia troppo tardi ricordiamo la Foresta tropicale di Sumatra (Tropical Rainforest Heritage) of Sumatra in Indonesia. Il Patrimonio della foresta tropicale di Sumatra fa parte dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO dal 2004. È composto da tre parchi nazionali indonesiani sull’isola di Sumatra: il parco nazionale Gunung Leuser, il parco nazionale di Kerinci Seblat ed il parco nazionale Bukit Barisan Selatan.
La foresta tropicale di Sumatra che trova al centro dell’isola è composta da tre parchi nazionali: il parco nazionale Gunung Leuser (GLNP) (8629,75 km²), il parco nazionale di Kerinci Seblat (KSNP) (13.753,5 km²) ed il parco nazionale Bukit Barisan Selatan (BBSNP) (3568 km²).
Il GLNP fa parte dell’18 regioni indonesiane classificate dal WWF tra le 200 regioni al mondo più importanti per il mantenimento della biodiversità.
Vi si trovano 174 mammiferi, 3 specie endemiche e 21 specie segnalate come a rischio nel 2000. Si conosce poco dei mammiferi più piccoli. Sono state trovate 380 specie di uccelli, 13 delle quali endemiche e 52 a rischio. Tra le specie più importanti vi sono: ponghi, rinoceronti di Sumatra, ed altre scimmie. Tra le piante le più preziose sono le già citate Rafflesia arnoldi e l’aro titano. Invece tra gli uccelli i pigliamosche blu di Rueck e le anatre dalle ali bianche. Nel KSNP si trovano 85 mammiferi, 5 endemici e 23 a rischio; 370 uccelli, 13 endemici e 58 a rischio. Tra i mammiferi più importanti ci sono il leopardo nebuloso del Borneo, il tapiro asiatico, ed il rinoceronte di Sumatra. Tra gli uccelli ricordiamo il cuculo di Sumatra. tra le piante merita una menzione la Hopea beccariana. Il BBSNP contiene 98 mammiferi, 1 endemico e 25 a rischio; 379 uccelli, 7 endemici e 58 a rischio; 59 rettili ed anfibi. BBSNP ha le stesse specie aviarie di KSNP. Tra i mammiferi più importanti l’elefante di Sumatra e la tartaruga liuto.
Questa foresta, comprende tre parchi nazionali ricchi di biodiversità e si estende su una superficie di 25.900 km² (circa quanto la Sicilia). In quest’area vivono molte specie a rischio di estinzione. Parecchi mammiferi endemici, come l’orango di Sumatra, il rinoceronte di Sumatra, la tigre di Sumatra, l’orso malese, ecc. Circa diecimila le piante tra cui il fiore più grande del mondo (la Rafflesia che è un genere di piante parassite, scoperto nel 1818 nella foresta pluviale indonesiana) e quello più alto (l’aro titano o aro gigante (Amorphophallus titanum Becc., 1879)).
I parchi di questa vasta area tropicale sono in pericolo per la debolezza del governo che non ha impedito il diboscamento, il bracconaggio, il dilagare delle coltivazioni agricole e la costruzione di strade. Ricordiamo, tra l’altro che buona parte di questa responsabilità risiede nei disboscamenti per far posto a coltivazioni intensive, tra cui la palma da olio. Basti citare che, solo nel vicino Borneo, per far posto alla coltivazione della palma da olio, solo gli oranghi hanno visto, in poco più di 15 anni, diminuire la loro popolazione di circa 150.000 individui.
A questo punto non basta dichiarare questi patrimoni come siti Unesco; sono necessari atti politici di comune e forte incidenza internazionale.
Guido Bissanti