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Francia, vertiginosa diminuzione degli uccelli a causa dei pesticidi

Francia, vertiginosa diminuzione degli uccelli a causa dei pesticidi

Secondo gli ultimi rilievi e dati in Francia si dovranno affrontare gli effetti di una delle più incredibili catastrofi ambientali. In questo Paese i pesticidi stanno causando, nelle campagne, il declino delle popolazioni di volatili. In molti casi si parla di una diminuzione di due terzi degli esemplari, non solo per l’azione diretta dei pesticidi, ma anche perché gli insetti, di cui gli uccelli si cibano, sono drasticamente diminuiti per via dei trattamenti con questi prodotti. Lo scenario ricavato dai rilievi e dai dati ci dice che dozzine di specie volatili sono in pericolo.
Questa è la denuncia di alcuni scienziati che prevedono un declino ancora peggiore per i prossimi anni se non si pongono seri rimedi a questo problema. I dati mostrano che negli ultimi dieci anni dozzine di specie hanno visto ridotto, in maniera esponenziale, i propri esemplari.

 

Sono dichiarazioni riportate da un biologo della conservazione del National Museum of Natural History francese, Benoit Fontaine, autore, insieme ad altri ricercatori, di uno studio sulle popolazioni dei volatili nell’ambito del territorio nazionale. I dati dicono che uccelli come la sterpazzola, l’ortolano e l’allodola, e altre specie prima molto comuni, si sono ridotti di un terzo. La popolazione della pispola, un uccello migratore canterino, ha subito addirittura un calo addirittura del 70%.
Come detto, il principale colpevole di questa strage è l’uso eccessivo di pesticidi soprattutto sulle monocolture di grano e mais; ma non è solo un effetto diretto dei pesticidi; l’effetto ancor più su cui riflettere è legato alla diminuzione del cibo di cui si nutrono gli uccelli: gli insetti. La catena trofica sta collassando, insetti, uccelli, predatori tutto sta per essere trascinato nell’incredibile stupidità umana che non vuole comprendere o non vuole più vedere in faccia la verità.
È ovvio però che la tendenza è comune a tutto il resto d’Europa, dove i moscerini sono calati dell’80% e la popolazione ha perso oltre 400 milioni di esemplari negli ultimi 30 anni. Gli autori, quasi a consolarci affermano che la situazione non è ancora irreversibile, ma tale questione se non viene concretamente affrontata dalla Politica rischia di sfuggirci di mano per sempre, con buona pace degli equilibri dell’ecosistema e di questa “civiltà” umana.

Guido Bissanti




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