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Come combattere il Ragnetto rosso in maniera biologica

Come combattere il Ragnetto rosso in maniera biologica

La difesa dalle infestazioni del ragnetto rosso (Tetranychus urticae; T. telarius, E. althaeae) è una questione che spesso, se non conosciamo le caratteristiche di questo minuscolo acaro di colore rosso, può sortire effetti negativi. Di dimensioni minori di una punta di spillo (e quindi di complicata visibilità) e di colore rosso vive spesso sulla pagina inferiore delle piante e si nutre della linfa delle piante, quali: fagiolino, zucchina, cetriolo, zucca, angurie, pomodori, melanzane, peperoni, vite, ecc. e tesse una ragnatela fittissima e sottilissima, che toglie respiro alle stesse. I danni sono poi a carico dei frutti che divengono coriacei, amari e non commestibili. Essendo poi un acaro che ha un ciclo biologico molto veloce (fino a 8-10 generazioni in un anno) se non si prendono seri provvedimenti rischia di arrecare seri problemi (fino alla morte) delle piante infestate.

Le infestazioni si hanno con temperature sopra i 30 °C  (da fine maggio fino a uttto il periodo estivo) e periodi aridi. L’assenza di acqua (igroscopica e di pioggia) è lo stato ottimale per il suo sviluppo e quindi, di contro, periodi piovosi e umidi sono di ostacolo al suo sviluppo; ecco perché  per difendere le piante, bisogna agire con delle abbondanti bagnature artificiali ma con getto direzionato sulla pagina inferiore e nelle ore fresche o serali.
Rimedi molto efficaci sono quelli preventivi a base di macerati di ortica o aglio. Tra i rimedi che sortiscono un buon effetto ricordiamo lo zolfo che, utilizzato contro attacchi fungini (soprattutto oidio) alle nostre piante ha buona efficacia contro questo piccolo acaro.
Tra le tecniche un po’ più sofisticate di lotta biologica ricordiamo quella dell’introduzione nella nostra azienda dei predatori naturali di questo acaro. Ricordiamo soprattutto dell’acaro Phytoseiulus persimilis o di altri appartenenti ai generi Amblyseius e Neoseius o della coccinella Stethorus punctillum, tutti organismi utili ad un riequilibrio del nostro agroecosistema.
Le proliferazioni infatti del ragnetto rosso sono in gran parte dovute per le interferenze che gli agricoltori provocano negli agro ecosistemi; interferenze dovute soprattutto all’uso spesso indiscriminato di insetticidi ad ampio spettro che, eliminando anche la microfauna utile, favoriscono l’insorgere di una serie di fitopatologie di cui quella del ragnetto rosso non è l’unica.




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