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Foresta Decidua

Foresta Decidua

La Foresta Decidua è una foresta composta da piante decidue o caducifoglie, caratterizzate cioè da un ciclo stagionale che prevede la perdita di tutte le foglie all’inizio della stagione fredda e il rinnovo della chioma all’inizio della stagione calda, sono diffuse nelle regioni umide della fascia temperata, in cui una stagione calda si alterna a inverni freddi e le precipitazioni, sia piovose sia nevose, sono presenti durante tutto l’anno.
Alberi, arbusti e rampicanti legnosi decidui, sia ai tropici sia alle medie latitudini, perdono le foglie durante il periodo di siccità, che nella zona temperata corrisponde all’inverno. Nelle regioni con inverni molto rigidi, in cui il terreno gela, le radici degli alberi non sono in grado di assorbire l’acqua. In primavera, il suolo della foresta si ricopre di fiori, grazie alla luce del sole che riesce a penetrare tra i rami di alberi e arbusti, prima che questi si rivestano nuovamente di foglie, impedendo il riscaldamento del terreno.

Al termine della lunga stagione in cui si verificano l’accrescimento e la riproduzione delle piante, il mutare del colore delle loro foglie segnala che si stanno preparando per l’inverno. Durante la stagione fredda la foresta ha un aspetto spoglio e desolato, interrotto soltanto dalla presenza di alcune specie sempreverdi. Nelle regioni più fredde, procedendo verso le foreste di conifere del Nord, il paesaggio è dominato da foreste di transizione, in cui specie decidue e sempreverdi convivono.Le foreste temperate decidue sono diffuse prevalentemente nell’emisfero boreale, in cui si possono distinguere tre fasce principali.
In Europa, la zona di foreste decidue e miste si estende dalle Isole Britanniche alla Francia e a tutta l’Europa centrale e orientale, fino ai monti Urali; nell’Asia orientale, è diffusa nell’estremo oriente russo, in Manciuria, Corea e Giappone; nell’America settentrionale occupa gran parte dell’area compresa tra i Grandi Laghi, l’Oceano Atlantico e il golfo del Messico a sud. Benché separate da migliaia di chilometri, queste foreste decidue sono molto simili, non solo per l’aspetto, ma anche per le specie di piante che le compongono: betulle, carpini, ontani, faggi, querce, castagni, tigli, olmi, noci, aceri e frassini.La lunga colonizzazione di queste regioni boscose da parte dell’uomo, specialmente in Eurasia, ha ridotto queste foreste ad aree molto ristrette; in alcune zone dell’Europa occidentale, la deforestazione ha favorito lo sviluppo di vaste brughiere prive di alberi.

Guido Bissanti




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