Amanita proxima
Amanita proxima
L’Amanita proxima (Amanita proxima Dumée, 1916) è un fungo basidiomicete appartenente alla famiglia delle Amanitaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Classe Agaricomycetes, Ordine Agaricales, Famiglia Amanitaceae e quindi al Genere Amanita ed alla Specie A. proxima.
È sinonimo il termine: Amanita ovoidea var. proxima (Dumée) Bon & Courtec..
Etimologia –
Il termine Amanita proviene dal greco ἀμᾱνῖται amanítai, appellativo dato dagli antichi greci ai funghi provenienti dal monte Ἄμᾱνoς Ámanos della Turchia asiatica.
L’epiteto specifico proxima viene da prossimo, molto vicino: perché molto simile ad altre specie congeneri.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Amanita proxima è un fungo simbionte che cresce su substrati calcarei e sabbiosi della macchia mediterranea dove sono presenti latifoglie e conifere. È un fungo generalmente termofilo che fruttifica nel periodo autunnale su terreno sabbioso e calcareo.
Riconoscimento –
Questa Amanita si riconosce per avere un cappello cha va da 5 a 10 cm di diametro, che si presenta prima emisferico ed infine spianato.
La cuticola ha una colorazione che vada bianco sporco ad avorio; è liscia, opaca, sericea, con lembi di velo grigio-brunastri e con il margine appendi colato.
Le lamelle sono alte 8–12 mm, numerose, sottili, libere, con colorazione bianco – crema e con riflessi rosati.
Il gambo misura 6 -10 x 1–2 cm; è cilindrico, sottile, slanciato con bulbo radicante accennato, di colore bianco che può presentare talvolta squamosità di colore bianco cremose, pieno poi bambagioso. Presenta un anello ampio semimembranoso con la faccia superiore striata. Questo è persistente, membranaceo, ampio superiormente striato di colore crema con riflessi rosati.
La volva è interrata e con i lembi liberi, di colore variabile da ocra-arancio a rossastro.
La carne è bianca ed immutabile e con odore indefinito.
Al microscopio si notano delle spore di 8-12 x 5-9 µm, bianche in massa, ellittiche, amiloidi. Giunti a fibbia assenti.
Coltivazione –
Fungo Tossico e quindi e comunque non coltivato.
Usi e Tradizioni –
L’Amanita proxima è un fungo facilmente confondibile con l’Amanita ovoidea (farinaccio), con la quale cresce spesso nel medesimo habitat in ambito mediterraneo-xerofilo.
Si distingue comunque per la presenza per la volva ocracea e l’anello evidente e duraturo che ricade a gonnella sul gambo.
L’Amanita proxima è una specie velenosa molto pericolosa e responsabile di una sindrome che può essere anche letale.
La velenosità è dovuta alla presenza di norleucina; se ingerito il fungo provoca la sindrome norleucinica, che comporta danni renali reversibili. La sindrome è quindi nefrotossica, che si manifesta da 6-10 fino a 12-48 ore con sintomi quali: vomito, diarrea, nervosismo, vertigini, insufficienza renale.Gli avvelenamenti da questo fungo danno sintomi molto simili a quelli registrati per l’Amanita smithiana.
Modalità di Preparazione –
Fungo velenoso che può condurre anche a conseguenze letali.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.