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Gryllotalpa gryllotalpa

Gryllotalpa gryllotalpa

Il grillotalpa (Gryllotalpa gryllotalpa L., 1758) è un insetto ortottero che appartiene alla famiglia Gryllotalpidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Exopterygota, Subcoorte Neoptera, Superordine Polyneoptera, Sezione Orthopteroidea, Ordine Orthoptera, Sottordine Ensifera, Superfamiglia Grylloidea, Famiglia Gryllotalpidae e quindi al Genere Gryllotalpa ed alla Specie G. grillotalpa.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Gryllotalpa gryllotalpa è un insetto oramai diffuso pressoché in tutta Europa; fanno eccezione alcuni paesi settentrionali (Islanda, Norvegia, Finlandia) ed in Corsica dove, fino ad oggi, non è stato segnalato. Lo troviamo inoltre in Africa settentrionale ed in Asia occidentale ed è presente negli Stati Uniti orientali dove probabilmente è arrivato tramite dei carichi di piante ornamentali.

Morfologia –
Il Gryllotalpa gryllotalpa è un insetto inconfondibile, per la sua particolare morfologia. Gli adulti sono lunghi 30-40 mm, di colore bruno nerastro, ricoperto da una peluria vellutata, ed hanno un protorace pronunciato e due robuste zampe fossorie, allargate e appiattate e denticolate, di cui si servono per scavare numerose gallerie nel terreno, danneggiando le radici delle piante che vengono tranciate. L’insetto è in grado di volare, se ne ha necessità. Le ali anteriori sono corte mentre quelle posteriori, più sviluppate, sono più lunghe delle elitre. Il maschio è provvisto di un organo stridulante, mentre la femmina è priva dell’ovopositore esterno tipico degli altri ensiferi.

Attitudine e Ciclo biologico –
Il Gryllotalpa è un insetto con elevata polifagia e particolarmente diffuso in tutti gli ambienti; prolifera in particolar modo soprattutto negli orti, giardini, vivai e colture protette, specie in presenza di suoli umidi e sciolti.
L’insetto sverna allo stadio giovanile nella profondità dei terreni con un ciclo che si completa in 2 anni. La comparsa degli adulti avviene nel periodo di aprile-maggio, quali ovidepongono in ooteche tondeggianti scavate nel terreno a 10-20 cm di profondità, con preferenza nelle porzioni di terreno incolto e con suolo più compatto (ad es. capezzagne).
Le neanidi nascono nel periodo estivo dopo circa 2-3 settimane dall’ovideposizione; queste vengono inizialmente accudite dalla madre, per poi dopo alcuni giorni abbandonare il nido e diventare indipendenti, scavando gallerie proprie e iniziando l’attività trofica diretta; queste neanidi svernano poi in profondità nel terreno diventando adulte nell’estate del secondo anno ma raggiungendo la maturità sessuale solo nella tarda primavera dei 3° anno solare.
Il contenimento di questo insetto consiste nel distruggere le gallerie e i suoi nidi vangando il terreno, soprattutto tra fine di maggio e tutto giugno. Inoltre, siccome gli individui che svernano sono attratti dal letame di cavallo, questo può essere usato per stanarli e quindi eliminarli. Tra i rimedi chimici sono indicati il piretro e l’azadiractina (consentiti in agricoltura biologica).
Un metodo per contenere la popolazione di questo insetto è quello di favorire la presenza dei suoi predatori naturali, nonché quello di diffondere artificialmente altri organismi dannosi nei suoi confronti, come i nematodi del genere Steinernema (in particolare S. scapterisci e S. carpocapsae), lo sfecide Larra bicolor, i carabidi del genere Stenaptinus, la mosca rossa brasiliana Ormia depleta e alcune specie di funghi, ad esempio Beauveria bassiana e Metarhizium anisopliae. Per le tecniche di lotta biologica si può consultare la seguente scheda.

Ruolo Ecologico –
I danni di questo insetto sono dovuti all’attività sopradescritta. Infatti il Grillotalpa è prevalentemente zoofago anche se completa la dieta con parti vegetali ipogee; è comunque polifago, nutrendosi di una vastissima gamma di piante, di cui attacca in particolare le radici; oltre a cibarsene, le trancia per scavare le sue gallerie. Per questo motivo il maggior danno è legato alla rottura ed al danneggiamento delle radici e delle parti ipogee delle piante.
Questo insetto causa anche ingenti danni anche ai manti erbosi di parchi, campi sportivi e prati da golf, una situazione spesso peggiorata dalle cornacchie che scavano l’erba in cerca delle sue larve.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.




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