La Berberina
La Berberina
La berberina è un sale di ammonio quaternario del gruppo degli alcaloidi benzilisochinolinici la cui formula bruta è: C20H18NO4+. Nella nomencalatura IUPAC è: umbellatine; 5,6-dihydro-9,10-dimethoxybenzo[g]-1,3-benzodioxolo[5,6-a]quinolizinium. Questo alcaloide si trova in alcune piante del genere Berberis, da cui deriva infatti il nome e si trova nelle radici, rizomi, fusti e corteccia di queste piante. Le specie in cui è presente sono: Argemone mexicana, Berberis vulgaris Crespino, Hydrastis canadensis L. Goldenseal, Mahonia aquifolium, Coptis japonica, Coptis chinensis e Thalictrum flavum L..
Questo principio attivo ha una storia millenaria e conosciuta nella medicina cinese e ayurvedica; oggi viene utilizzata anche per la preparazione di rimedi omeopatici contro il colesterolo alto.
Questo alcaloide possiede attività antimicrobiche su batteri, virus, funghi, protozoi, elminti, e clamidia. In vitro si è notato che la berberina interferisce con il DNA dei protozoi (forma promastigote) inibendo così la maturazione del microrganismo parassita. Possiede inoltre capacità di inibizione nella produzione di citochine pro infiammatorie.
La berberina viene utilizzata in medicina per il trattamento della diarrea e delle infezioni intestinali da parassiti. Viene altresì utilizzata nel trattamento del tracoma e della leishmaniasi.
Studi recenti si stanno concentrando sulle proprietà anticancro, cardiologiche e metaboliche della berberina.
Ai dosaggi comunemente usati nella medicina tradizionale la berberina è abbastanza tollerata e sicura; con l’aumento delle dosi può determinare: disturbi gastrointestinali, dispnea, diminuzione pressoria, sintomi simil-influenzali e danno cardiaco. Inoltre la berberina, per le sue particolari interazioni, va evitata in gravidanza e nei neonati.
Recentemente, invece, sono emerse anche alcune proprietà ipocolesterolemizzanti e ipoglicemizzanti della berberina, che per questo motivo risulta essere un aiuto per chi soffre di disturbi metabolici, ma anche per molti sportivi che assumono integratori per migliorare la propria tolleranza al glucosio.
Per questo motivo è cresciuto l’interesse nei confronti dei suoi effetti metabolici e cardiovascolari che stanno attirando l’interesse su questa sostanza come valida alternativa naturale alle statine, i medicinali che di solito vengono somministrati a chi soffre di colesterolo alto.
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