Rubroboletus rhodoxanthus
Rubroboletus rhodoxanthus
Il Boleto rosseggiante o Boleto cangiante (Rubroboletus rhodoxanthus (Krombh.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang 2014) è un fungo basidiomicete della famiglia delle Boletaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Fungi,
Divisione Basidiomycota,
Sottodivisione Agaricomycotina,
Classe Agaricomycetes,
Sottoclasse Agaricomycetidae,
Ordine Boletales,
Famiglia Boletaceae,
Genere Rubroboletus,
Specie R. rhodoxanthus.
Sono sinonimi i termini:
– Boletus purpureus var. rhodoxanthus;
– Boletus rhodopurpureus var. rhodoxanthus (Krombh.) Bon 1985;
– Boletus rhodoxanthus (Krombh.) Kallenb., 1925;
– Boletus sanguineus var. rhodoxanthus Krombh. 1836;
– Boletus rhodoxanthus (Krombh.) Kallenb. 1925;
– Suillellus rhodoxanthus (Krombh.) Blanco-Dios 2015.
Etimologia –
Il termine Rubroboletus è l’unione dei termini rubro, che viene da ruber, -ra, -rum rosso e da caeruleus ceruleo: di colore rosso e azzurro, e boletus, termine di etimologia controversa: il nome deriverebbe dal greco βωλήτης bolétes, una sorta di fungo (da βῶλος bólos gleba, zolla, suolo, riferimento al substrato di crescita, ma altri invece ritengono che βῶλος vada inteso nel senso di sfera, poiché il giovane cappello nella maggior parte dei casi è globoso); per alcuni autori deriverebbe da bolites, nome con il quale i romani chiamavano i migliori funghi eduli, in origine riferito ai soli ovuli, ma ben presto utilizzato anche per i porcini
L’epiteto specifico rhodoxanthus proviene dal greco rhódon = rosa e xanthós = giallo, cioè roseo e giallo, per il colore del cappello.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Boleto rosseggiante è un fungo che cresce nei boschi di latifoglia (Castanea sativa, Quercus ilex) in suoli neutri o debolmente acidi, nel periodo che va da giugno a settembre.
Riconoscimento –
Il Rubroboletus rhodoxanthus è un fungo che si riconosce per la brillante livrea, caratterizzata dal contrasto tra il colore del cappello, bianco con bordo rosa, e l’intenso colore rosso-sangue dei pori.
Ha un cappello di 6–20 cm di diametro, prima emisferico, poi convesso e carnoso.
La cuticola è di colore biancastro, con sfumature rossastre più marcate al margine, alla pressione vira al giallo-bruno, leggermente feltrata, tomentosa, poi liscia.
I tubuli sono corti, di colore giallo-verdi, poi blu-verdi al tocco.
I pori sono piccoli, di forma arrotondata, di colore da giallastri a rosso-arancio a rosso sangue; al tocco virano al blu-verdastro.
Il gambo è di 6-12 x 3–5 cm, cilindrico o leggermente ingrossato alla base, color giallo vivo all’apice, rossastro alla base, ricoperto da un sottile reticolo rosso che lascia intravedere, soprattutto nella parte apicale, il contesto giallo vivo, si macchia di bluastro al tocco.
La carne è compatta, soda, di colore giallo-limone o giallo-oro che al taglio vira intensamente al bluastro solo nel cappello, nel gambo rimane immutabile, con odore fruttato e sapore dolce.
Al microscopio si notano delle spore di 10-16 x 4-6 µm, bruno-oliva in massa, gialle al microscopio, lisce, ellissoidali, fusiformi, con debole depressione soprailare.
Coltivazione –
Il Rubroboletus rhodoxanthus, per le sue caratteristiche di tossicità, non è coltivato per usi commestibili.
Usi e Tradizioni –
Il Boleto rosseggiante è un bellissimo boleto con colorazioni brillanti che variano dal rosso sangue dei pori all’acceso contrasto del reticolo col fondo del gambo.
Questa specie nel 2014, con l’avvento delle analisi filogenetiche, è stata segregata nel neogenere Rubroboletus. Nel 2015 la specie è stata ricombinata nel genere Suillellus tuttavia persistono discordanze tra i vari autori su quale nome prioritario debba avere questa specie. Tutte le ricombinazioni in Suillellus di Blanco Dios riferite a taxa diversi da queletii e luridus sono prive di supporto filogenetico e quindi risulterebbero non valide. Ne consegue che attualmente la collocazione corretta di questo fungo è nel genere Rubroboletus.
Questo fungo può essere confusi con altre specie tra cui:
– Boletus rhodopurpureus, anch’esso velenoso, che ha sul cappello tonalità rossastre omogenee, senza sfumature biancastre e la carne virante intensamente al bluastro in tutte le sue parti e non solo nel cappello come avviene nel Boletus rhodoxanthus;
– Boletus satanas, che ha carne giallo pallido, che vira all’azzurro con la stessa intensità nel gambo e nel cappello, l’odore cadaverico e il gambo di solito più ingrossato alla base.
In ogni caso anche il Rubroboletus rhodoxanthus è un fungo tossico, anche se con comportamento incostante che varia sensibilmente a seconda del substrato di crescita.
L’avvelenamento è talvolta di lieve entità, al punto da passare inosservato.
Modalità di Preparazione –
Il Rubroboletus rhodoxanthus è un fungo di cui si sconsiglia la raccolta sia per la sua tossicità che per motivi ecologici per non disturbare i delicati equilibri del suo habitat.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.