Lepidium coronopus
Lepidium coronopus
La Lappolina gramignola o zampa di gallo (Lepidium coronopus (L.) Al-Shehbaz) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Brassicaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Capparales, Famiglia Brassicaceae e quindi al Genere Lepidium ed alla Specie L. corono pus.
Sono sinonimi i termini:
– Carara coronopus (Linnaeus) Medikus;
– Cochlearia coronopus L.;
– Cochlearia repens Lam.;
– Cochlearia tenuifolia Salisb.;
– Coronopus coadunatus Stokes;
– Coronopus coronopus (Linnaeus) H.Karsten;
– Coronopus cristatus Clairv.;
– Coronopus depressus Moench;
– Coronopus procumbens Cesati et al.;
– Coronopus procumbens Gilib.;
– Coronopus ruellii All.;
– Coronopus squamatus (Forssk.) Asch.;
– Coronopus squamatus subsp. conradi Muschl.;
– Coronopus squamatus subsp. conradii (Muschl.) Maire, 1967;
– Coronopus squamatus subsp. verrucarius Muschl.;
– Coronopus verrucarius (Garsault) Asch., 1906;
– Coronopus verrucarius (Garsault) Muschl. & Thell. ex Thell.;
– Coronopus verrucarius var. procumbens Muschl.;
– Coronopus vulgaris Desf.;
– Crucifera ruellii E.H.L.Krause;
– Lepidium cristatum Lapeyr.;
– Lepidium squamatum Forssk.;
– Myagrum coronopus (L.) Crantz;
– Nasturtium verrucarium Garsault;
– Senebiera coronopus (L.) Cav.;
– Senebiera coronopus (L.) Poir.;
– Senebiera squamata N.J.C.Muell., 1868
Etimologia –
Il termine Lepidium proviene dal greco λεπίδιον lepídion diminutivo di λεπίϛ lepís squama (di pesce), scaglia: per la forma delle siliquette simili a piccole scaglie.
L’epiteto specifico coronopus viene dal greco κορώνη coróne cornacchia e πούς pous piede: riferimento alla forma delle foglie che ricordano le zampe di una cornacchia.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Lepidium coronopus è una pianta annua originaria dell’Europa meridionale, dell’Asia sud-occidentale, dell’Africa settentrionale e presente anche in California, Canada orientale, Stati Uniti centrali e orientali.
Presente in Italia in tutte le regioni salvo che in Valle d’Aosta (segnalata erroneamente in Trentino-Alto Adige e Calabria).
Il suo Hanitat è quello delle vegetazioni ruderali soggette a calpestio, su marciapiedi, lungo margini stradali, in piazze lastricate, su suoli da primitivi a limoso-argillosi e piuttosto umiferi e freschi, ricchi in composti azotati, dal livello del mare ai 1000 m circa.
Descrizione –
La Lappolina gramignola è una pianta erbacea annuale, glabra o puberulenta.
Il gambo è da prostrato a decombente, generalmente diversi dalla base, (0,3) 0,6-2,5 (3,5) dm, ramificato distalmente.
Le foglie sono delle rosette basali di (3) 4-10 (15) cm, divise 1-2 pinnatamente, lobi interi o dentati; picciolo, pinnatamente diviso, cuneato di base con lobi interi o dentati.
L’infiorescenza è nella parte opposta alle foglie, non allungata con rachide glabro.
I fiori hanno sepali di 1-1,5 mm, persistenti; i petali sono bianchi, obovati, di 1-2 mm, larghi 0,4-0,6 mm; presentano 6 stami.
L’antesi è tra marzo e giugno.
Il frutto è una siliqua indeiscente di 2,5 x 4 mm, con valve spesse, rugose e con verruche alte 1 mm, glabre; stilo di 0,2-0,7 mm. Semi ovato-oblunghi, ricurvi, di 1,2-1,6 x 0,7-1 mm.
Coltivazione –
Il Lepidium coronopus è un’erba che cresce negli ambienti ruderali soggetti a calpestio, su marciapiedi, lungo margini stradali, in piazze lastricate.
Questa pianta predilige suoli da poco evoluti a limoso-argillosi e piuttosto umiferi e freschi, ricchi in composti azotati, dal livello del mare ai 1000 m circa.
In questi ambienti cresce spesso in consociazione con Lolium perenne, Plantago major, Poa annua, ecc..
Usi e Tradizioni –
Il Lepidium corono pus è stato impiegato per fini medicinali ma si hanno poche e frammentarie notizie a suo proposito.
Modalità di Preparazione –
Di questa pianta si utilizza le foglie per fini medicinali su cui si hanno poche notizie e ricerche scientifiche in merito.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
Nelle Marche si chiama spaccasassi e viene consumata cruda in insalata o lessata con i moscioli.
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