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Cumino nero

Cumino nero

Il Cumino nero è una spezia ricavata dai semi dell’omonima pianta, conosciuta anche col nome di Nigella (Nigella sativa L.) che appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae.

Origini e Storia –
Questa spezia, data la sua grande diffusione è conosciuta con molti termini, che la fanno confondere con altre spezie: cumino nero, seme nero, fiore di finocchio, fiore di noce moscata, coriandolo romano, seme nero di cipolla, sesamo nero o grano nero. Tra i nomi con cui viene conosciuta nei vari Paesi ricordiamo. kalonji (hindi), קצח (kazah) (ebraico), chernushka (russo), çörek otu (turco), حبه البركة (habbatul barakah, letteralmente semi di benedizione) (arabo), سیاهدانه (siyah daneh) (persiano), grano nero (habbe sauda, come veniva chiamata nei paesi arabi in epoca medievale).
Altri nomi con cui è conosciuto sono: seme nero, fiore di finocchio, fiore di noce moscata, coriandolo romano, seme nero di cipolla o sesamo nero; questi nomi spesso sono ingannevoli e portano a confondere la Nigella con altre spezie. Il vecchio nome inglese usato per indicarla, Gith, è ora utilizzato per il gittaione (Agrostemma githago).
Inoltre col termine di cumino nero si intende il Bunium persicum che, di fatto, il vero cumino nero.
Comunque sia il cumino nero, ricavato dalla Nigella, era conosciuto e apprezzato già nell’antichità: un ritrovamento ittita risalente circa al 1650 a.C. ha rivelato resti di miele e di semi di nigella.
Veniva, inoltre, apprezzato già dagli antichi egizi, come testimoniano i semi ritrovati in diversi siti archeologici (nella tomba del faraone Tutankhamon c’erano anfore colme di olio di nigella). Sebbene sia sconosciuta la loro funzione nella cultura egiziana, questi ritrovamenti ci dicono che i semi e l’olio della pianta dovevano avere un ruolo rilevante se selezionati per accompagnare il faraone dopo la vita.
La prima scritta in riferimento alla Nigella sativa si trova nel libro di Isaia nel Vecchio Testamento, dove il profeta contrasta la coltivazione di nigella e cumino (tipiche coltivazioni egiziane), esaltando la coltivazione del grano (Isaia 28: 25, 27).
Sappiamo per certo che essa era usata come medicamento nell’antica Grecia, per la cura di disturbi intestinali e dell’apparato genitale.
Si arriva così all’epoca medievale con Carlo Magno che indicava la pianta come una di quelle indispensabili nell’orto. La tradizione araba chiamava “semi benedetti” i frutti della Nigella seguendo sia l’indicazione del Profeta che consigliava di usarli sempre poiché curavano tutte le malattie, tranne la morte.
In epoca medievale, le proprietà della Nigella furono studiate da ricercatori arabo-islamici, particolarmente dallo scienziato al-Biruni e dal filosofo e fisiologo Avicenna (Ibn Sina) nel “Canone della Medicina”, che sostenevano come semi del grano nero avessero la proprietà di stimolare l’energia corporea.

Descrizione –
La Nigella che è una pianta originaria del sud-ovest asiatico è una specie erbacea che cresce fino a 20-30 centimetri di altezza. Ha foglie ramificate e lineari (ma non filiformi). I fiori sono delicati, e di solito di colore bianco e blu pallido, con 5-10 petali. I frutti sono capsule grandi e gonfie composte di 3-7 unità follicoli, ciascuna contenente numerosi semi, che rappresentano le spezie vere e proprie.

Principi attivi –
La Nigella Sativa è una pianta particolarmente ricca di principi nutrizionali, infatti contiene ben otto dei nove aminoacidi essenziali (cioè, che non siamo in grado di sintetizzare in quantità sufficiente e dobbiamo introdurre attraverso la dieta per mantenere l’organismo in buone condizioni di salute) e oltre un centinaio di elementi preziosi tra cui arginina, acido ascorbico, acido glutammico, calcio, carboidrati, carotene, cisteina, ferro, lisina, magnesio, minerali, potassio, proteine, selenio, vitamine A-B1-B2-C, zinco.
Inoltre contiene molti acidi grassi essenziali (EFA-Essential Fatty Acids) – tra cui acido linoleico e acido linolenico – che, come le vitamine e i sali minerali, sono importanti per la produzione di ormoni.
Le proprietà del cumino nero derivano soprattutto dal suo contenuto di carvone (nella parte volatile dell’olio contenuto nei semi).

Proprietà ed Usi –
I semi della pianta di Nigella Sativa sono apprezzati per le loro proprietà curative da tempo immemorabile. Le prime notizie sulla sua coltivazione provengono addirittura dall’antico Egitto.
Recenti studi scientifici confermano il valore terapeutico attribuito alla pianta, ad essa viene riconosciuto addirittura il potere di “regolatore del sistema immunitario”, utile per contrastare le malattie degenerative.
Nella cucina mediorientale la nigella, dopo una veloce tostatura che ne esalta il sapore amaro e pungente (ricorda vagamente l’origano), viene usata nelle ricette di dolci o biscotti tradizionali, per insaporire e ricoprire particolari tipi di pane, o come decorazione nelle insalate.
Quello che l’antica tradizione aveva imparato attraverso l’esperienza e l’utilizzo giornaliero di questo rimedio, oggi è stato confermato dalla letteratura scientifica. A partire dagli anni ‘60, infatti, sono stati centinaia gli studi che si sono soffermati ad analizzare i benefici per la salute dell’assunzione di cumino nero.
Il cumino nero per la sua particolare ricchezza in vari principi attivi vanta diverse proprietà tra cui come:
– Antinfiammatorio: è in grado di combattere le infiammazioni presenti all’interno del corpo;
– Analgesico: agisce sul dolore contribuendo ad alleviarlo;
– Antibatterico, antivirale e antifungino: contrasta le infezioni dovute alla presenza di virus, batteri o funghi;
– Antiossidante: contrasta i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare;
– Immunostimolante: i semi di questa pianta rafforzano le difese del nostro organismo;.
– Broncodilatatore: agisce positivamente sulle vie respiratorie favorendo il passaggio dell’aria;
– Tiene a bada glicemia e pressione alta: i principi attivi presenti nei semi di cumino nero agiscono positivamente nei confronti dei livelli di zuccheri nel sangue e sulla regolazione della pressione arteriosa.
Secondo quanto scoperto poi da alcune ricerche, diversi problemi di salute possono potenzialmente essere trattati con questa pianta:
– Diabete di tipo 2: due grammi di cumino nero al giorno hanno ridotto il glucosio a digiuno, diminuito la resistenza all’insulina, aumentato la funzionalità delle cellule beta e ridotto l’emoglobina glicosilata (HbA1c) in soggetti umani;
– Infezione da Helicobacter Pylori: i semi neri possiedono la capacità di combattere l’infezione dovuta alla presenza di questo batterio;
– Epilessia: i semi di cumino nero erano tradizionalmente noti per avere proprietà anticonvulsive. Uno studio del 2007 su bambini epilettici, la cui condizione era refrattaria al trattamento farmacologico convenzionale, ha scoperto che un estratto di Nigella Sativa riduceva significativamente l’attività convulsiva;
– Pressione alta: l’uso quotidiano di 100- 200 mg di estratto di semi neri, due volte al giorno per 2 mesi, ha dimostrato di avere un effetto positivo sui pazienti con ipertensione lieve;
– Asma: il Timochinone, uno dei principali principi attivi della Nigella sativa ha doti antiasmatiche. Uno studio ha scoperto che un estratto liquido di semi di cumino nero ha un effetto abbastanza potente sulle vie aeree;
– Tonsillo-faringite acuta: contro questa infiammazione, spesso di origine virale, i semi di cumino nero (in combinazione con il Fillanto, Phyllanthus niruri) si sono mostrati efficaci nell’alleviare in modo significativo il dolore alla gola;
– Cancro al colon: studi su cellule hanno scoperto che l’estratto di semi neri può aiutare a fermare la crescita del cancro del colon, anche l’olio che si estrae da questa pianta ha effetti inibitori significativi contro questo tipo di cancro senza effetti collaterali osservabili;
– Infezione da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina: i semi di cumino nero hanno attività antibatterica contro questo microrganismo che è diventato resistente alla meticillina (antibiotico).
Nella medicina popolare orientale e in Ayurveda, i semi di cumino nero si utilizzano frequentemente nel trattamento di patologie respiratorie, problemi digestivi, malattie cardiovascolari, problemi ai reni e al fegato, disturbi dermatologici ma anche per sostenere le difese immunitarie e promuovere il benessere dell’organismo. Se intendete utilizzare questi semi a scopo curativo, rivolgetevi ad un esperto che vi consiglierà al meglio.
Attenzione però ad alcune controindicazioni sull’uso dei semi di cumino nero.
La loro assunzione è sconsigliata in gravidanza. Esiste infatti la possibilità che i principi attivi presenti in questa pianta portino alla comparsa di contrazioni premature.

Preparazioni –
Come detto i semi del cumino nero trovano largo impiego nelle cucine di vari Paesi del mondo. Ricordiamo che ha un sapore amaro e pungente con un debole odore di fragole. Viene utilizzato principalmente per la preparazione di liquori, caramelle e dolci in genere. Nella cucina mediorientale trova posto nelle ricette di dolci tipici e di biscotti tradizionali; spesso viene usato anche per insaporire e ricoprire particolari tipi di pane (la varietà di pane naan chiamato Peshawari naan), o come decorazione nelle insalate. L’olio di nigella è usato negli Stati Uniti come integratore dietetico e può essere tranquillamente consumato anche sul pane. È l’ingrediente principale di una bevanda al gusto di cola: Evoca Cola
In generale i semi della Nigella possono essere utilizzati in cucina, spargendoli ad esempio sui vostri piatti preferiti, ne basta un cucchiaino da mettere nell’insalata, nelle zuppe, sulle verdure grigliate o dove li gradite di più.
A livello farmaceutico e terapeutico il modo più semplice per sfruttare le proprietà dei semi di cumino nero è preparare una tisana semplicemente versando acqua calda sopra un cucchiaio di semi e lasciandoli in infusione per circa 10 minuti. Una volta trascorso il tempo bisogna filtrare prima di bere.
Per quanto riguarda invece l’olio di semi di cumino nero, questo è usato spesso per curare problematiche della pelle come dermatiti, orticaria, eczema, acne ma anche per herpes e allergie. In questo caso se ne fa un uso esterno utilizzando una piccola dose di prodotto 2 o 3 volte al giorno massaggiando delicatamente fino a completo assorbimento sulla zona da trattare.
Quest’olio si può però assumere anche per via interna. La dose generalmente consigliata è di 1 cucchiaino per 3 volte al giorno per alcune settimane. Si può usare per il trattamento dei vari disturbi sopracitati, c’è chi lo utilizza con successo in caso di Candida o per rafforzare il sistema immunitario.

Guido Bissanti

Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.




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