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Achillea herba-rotta

Achillea erba-rotta

L’Achillea erba-rotta, o erba rota o anche millefoglio del granito (Achillea herba-rotta All., 1773), è una specie erbacea aromatica appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Sistematica –
Dal Punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Asteroideae, Tribù Anthemideae, Sottotribù Achilleinae e quindi al Genere Achillea ed alla Specie A. herba-rota.
È sinonimo il termine Achillea morisiana Auct..

Etimologia –
Il termine Achillea del genere è stato dedicato ad Achille (in greco Aχιλλειοϛ Achilleios), mitico eroe greco che avrebbe usato qualche specie di questo genere per curare le ferite riportate in battaglia dai suoi soldati; un rimedio molto antico tanto che questa è una delle erbe medicinali rinvenute in una necropoli irachena dell’uomo di Neanderthal risalente a 60.000 anni fa. Il nome Achillea era già presente nel De simplicium medicamentorum facultatibus del medico greco Galeno (129-200 d.C.)
L’epiteto specifico erba-rotta viene da herba erba e rota ruota: erba tonda come una ruota: per via dell’infiorescenza rotonda.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ erba rota è una pianta tipica dell’arco alpino occidentale,tranne che in Liguria, tra l’Italia e la Francia dove cresce in ambienti rupestri, sulle pietraie e sulle morene, su suoli ricchi in scheletro siliceo, dalla fascia subalpina a quella alpina, tra i 2000 e i 3000 m s.l.m. in zone pietrose e pascoli alpini.
La distribuzione regionale è ristretta a pochissime stazioni al limite nordoccidentale delle Alpi Carniche.

Descrizione –
L’ erba rota è una pianta erbacea perenne, con corti peli sparsi, alta 12-18 cm.
I fusti sono legnosi e striscianti, con getti sterili e rami fioriferi eretti.
La radice primaria è a rizoma.
Le foglie dei getti sterili sono oblanceolato-spatolate, larghe 5-7 mm e lunghe 26-30 mm, con 4-7 dentelli per lato nella metà apicale e con apice arrotondato e con porzione indivisa almeno 3 volte più larga delle incisioni; le foglie cauline sono invece alterne, sessili, progressivamente lineari, larghe 2-3 mm e lunghe fino a 22 mm, dentellate tutt’attorno.
I fiori sono riuniti in un corimbo formato da molti capolini; l’involucro del capolino è emisferico con diametro di 3-5 mm, squame subglabre, con margine cartilagineo scuro, breve, largo 0,2 mm, dentellato solo verso l’apice; fiori ermafroditi e pentameri; fiori centrali tubulosi di colore biancastro; 6-12 fiori ligulati, arrotondati all’apice, più lunghi dell’involucro; 5 stami; stilo con stigma bifido; 2 carpelli ovario infero uniloculare.
Il periodo di fioritura è tra luglio ed agosto.
Il frutto è un achenio (cipsella) oblungo, di circa 2 mm, compresso ed appiattito, senza pappo.
Comunque questa specie risulta alquanto polimorfa, con caratteristiche fisiche che variano a seconda della varietà.

Coltivazione –
L’ Achillea herba-rotta è una pianta che cresce allo stato spontaneo e tra l’altro in un areale alquanto ristretto su suoli ricchi in scheletro siliceo e ad altitudine comprese mediamente tra i 2000 ed i 2800-3000 metri. È possibile comunque riprodurla, anche partendo da seme, rispettando le sue esigenze pedologiche e termo pluviometriche, proprie delle sue aree di origine.

Usi e Tradizioni –
L’ Achillea herba-rotta, come detto, è specie polimorfa che viene divisa in due sottospecie.
Tra le specie simile si differenzia da Achillea erba-rotta subsp. moschata (Wulfen) I. Richardson, in quanto quest’ultima presenta foglie dei getti sterili pennatosette con lacinie larghe quanto la parte indivisa e foglie cauline inferiori abbraccianti il fusto; ne condivide, parzialmente, l’areale di crescita in Val d’Aosta e Piemonte settentrionale.
Inoltre presenta alcune somiglianze con altre specie di taglia ridotta come Achillea rupestris Huter, Porta & Rigo. Quest’ultima ha tuttavia foglie dei getti sterili lineari, spatolate, acute, intere, senza dentelli sul bordo; inoltre è presente solo nel Massiccio del Pollino.
L’ Achillea herba-rota un tempo era sottoposta, per le sue caratteristiche aromatiche, ad una raccolta indiscriminata, cosa che si è ridotta negli ultimi tempi.
Per la presenza di oli eterei e di altri principi attivi è ancor oggi utilizzata nella medicina popolare. I costituenti principali sono un olio essenziale contenente camazulene, canfora, beta-pinene, cineolo, borneolo, cariofillene; lattoni sesquiterpenici, il principio amaro achilleina, flavonoidi, acido caffeico e salicilico, tannini, betaine.
Le proprietà medicinali di questa pianta, come di altre specie simili, sono accertate da secoli; le foglie e le sommità fiorite posseggono una azione tonico amara, diuretica ed antiemorroidale. Sono stati invece messi in dubbio gli usi vulnerari, perché sembra ritardare la cicatrizzazione anziché accelerarla.
Insieme all’Achillea millefolium e all’Achillea nana è tra i componenti principali di quasi tutte le ricette di aperitivi, amari e liquori d’erbe. Quasi tutte le Achillee essiccate servono per la preparazione di un tè calmante e depurativo.
Così anche l’Achillea erba-rotta ha proprietà aromatiche, aperitive e digestive, colagoghe, antispasmodiche, espettoranti, antiseborroiche, astringenti, sedative.
Di questa pianta si utilizzano le sommità fiorite e la pianta intera.
Anticamente, già ai tempi di Linneo, le specie di Achillea erano molto considerate per le loro proprietà medicinali. I succhi di queste piante erano usati dai montanari contro le ragadi, le ulcerazioni delle varici e le emorroidi. Per uso esterno veniva impiegata per gli arrossamenti, le infiammazioni cutanee e come cicatrizzante. Sulle Alpi Liguri, nel Cuneese, questa pianta era così abbondante che, al momento della fioritura, i contadini salivano in montagna con le falci per la sua raccolta.
Negli ultimi tempi suo utilizzo si è notevolmente ristretto alla preparazione di liquori, decotti ed infusi con azione tonica.

Modalità di Preparazione –
Dell’Achillea herba-rotta, al pari delle altre Achillee, vengono utilizzate le sommità fiorite e la pianta intera.
Di questa pianta si preparano infusi e tisane per scopi curativi e tonici, mentre questo uso si è andato restringendo negli ultimi tempi, alla preparazione di liquori.
Per quanto riguarda la specifica delle proprietà e delle preparazioni si rimanda alla seguente scheda.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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