Erpice
Erpice
L’erpice, conosciuto anche con il nome di frangizolle, è un attrezzo agricolo portato o trainato da una trattrice per l’esecuzione di una lavorazione conosciuta con il nome di erpicatura.
L’invenzione dell’erpice risale a tempi molto antichi e l’attrezzo faceva parte già della dotazione di tradizioni agricole di alcuni paesi sia in oriente che in occidente.
Si definisce erpice portato quando l’attrezzo è del tipo leggero ed il sollevatore nel idraulico presente nel trattore può sollevarlo durante il trasporto. L’erpice è trainato quando è più pesante ed è trascinato dal trattore attraverso il gancio di traino.
L’erpice è un attrezzo che può essere utilizzato, a seguito di un’aratura, per frantumare le macro zolle formate da questa in modo da preparare il terreno per la semina, oppure può essere utilizzato direttamente, in presenza di terreni però più leggeri come attrezzo unico e comunque quando non si ha l’interesse ad operare lavorazioni profonde e con tecniche più conservative del suolo come nel minimum tillage.
L’uso dell’erpice può essere fatto anche per interrare il concime sparso sul terreno o per rompere il manto erboso.
Nel caso in cui l’erpice debba lavorare su terreni più consistenti questo viene gravato da pesi, posti appositamente su esso, per aumentare la capacità di sminuzzare le zolle e per fare maggior pressione sul terreno da lavorare.
Esistono differenti tipi di erpice legati sia a soluzioni tecniche differenti che a necessità agronomiche diverse. In sintesi elenchiamo i più comuni:
– Erpice a denti rigidi: che rappresenta l’attrezzo più tradizionale ed è formato da una intelaiatura alla quale sono attaccati delle punte di ferro, spesso lievemente piegate all’indietro;
– Erpice estirpatore: attrezzo formato da poche punte, o ancore, ma aventi dimensioni maggiori e che viene utilizzato esclusivamente per lavorazioni intermedie di terreni piuttosto zollosi, deve il nome alla sua proprietà di estirpare le erbe infestanti, smuovendo il terreno ed esponendone le radici;
– Erpice a denti vibranti: in questo attrezzo i denti non sono fissi ma elastici, le sue funzioni sono intermedie tra quelle dell’estirpatore e dell’erpice tradizionale a denti rigidi;
– Erpice a maglie: attrezzo con funzioni simili a quelle dell’erpice a denti rigidi, ma prestazioni più scadenti: in pratica era utilizzato soprattutto in passato, oggi viene adoperato solo per lavori di semina a spaglio o interramento di fertilizzanti;
– Erpice a dischi: in questo caso l’organo lavorante è costituito da due o più serie di ruote dentate e dischi taglienti, si distingue tra erpici a dischi dritti (frangizolle) e a dischi obliqui (morgano o smorgano), con funzioni analoghe ai precedenti ma adatto a terreni meno tenaci; questi attrezzi esistono in versioni diverse in base al peso e alle dimensioni dei dischi, e quindi più o meno adatti ai vari scopi;
– Erpice rotante: si differenzia dagli altri in quanto in questo caso la sua azione meccanica sul terreno non è dovuta al trascinamento ma alla rotazione impressa dalla presa di potenza del trattore a tamburi orizzontali muniti di denti verticali (coltelli), è una macchina decisamente simile alla fresa con qualche vantaggio (come l’assenza di costipamento) e qualche svantaggio (la necessità di terreno in particolari condizioni meccaniche) rispetto a questa. Rispetto agli erpici veri e propri ha in comune la funzione fondamentale di disgregare le zolle di terreno, ma non quella di interramento: ha inoltre una produttività oraria enormemente più bassa e richiede potenze e consumi ancor più elevati, ma in casi opportuni consente di effettuare un affinamento efficace dove l’azione degli erpici tradizionali risulta insufficiente o trascurabile.