Come coltivare la Viola mammola
Come coltivare la Viola mammola
La viola mammola o mammola (Viola odorata L., 1753) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Violaceae. Si tratta di una piccola pianta erbacea perenne che raggiunge un’altezza tra 10 e 15 cm, con foglie cuoriformi od ovali di colore verde brillante disposte a rosetta. La pianta fiorisce tra fine inverno ed inizio primavera con dei caratteristici fiori che hanno il tipico colore viola intenso. In questa scheda vedremo come coltivare la Viola mammola e gli accorgimenti agronomici più idonei. Si tratta comunque di una pianta facile da coltivare che cresce in terreni umidi ed ombrosi e si propaga anche per mezzo degli stoloni.
Come detto, per la sua coltivazione è bene scegliere luoghi umidi, ombrosi o semi ombrosi, mentre per quanto riguarda il freddo è molto resistente. Il terreno deve essere, preferibilmente, soffice, tendente al medio impasto sabbioso e ben drenato. Se viene coltivata in vaso va predisposto un terriccio preparando un miscuglio di comune terra di giardino, torba e sabbia, ottimo anche il terriccio universale.
La viola mammola si propaga sia per seme che per stolone e per divisione dei cespi. Se si optata per la propagazione per seme questa va fatta in semenzaio all’inizio dell’autunno; successivamente si effettuerà, in primavera, la messa a dimora in piena terra o in vaso delle nuove piantine. Per una maggiore certezza di propagazione è consigliabile dividere le piante che si sono propagate mediante gli stoloni, allo stesso modo di come si opera con le fragole.
La viola mammola è una pianta che deve vivere in un substrato umido per cui è necessario mantenere il terreno costantemente umido, evitando, come sempre, i ristagni idrici. Il substrato va mantenuto particolarmente umido soprattutto nel periodo della ripresa vegetativa.
Per quanto riguarda la concimazione bisogna distinguere se si opera in giardino o in vaso. In giardino bisogna sempre intervenire solo con fertilizzanti organici (compost, humus di lombrico o letame maturo) poco prima della ripresa vegetativa, operando una leggera miscelazione dei concimi nei primi strati di terreno ma senza danneggiare le radici. L’intervento con fertilizzanti di sintesi, quali soprattutto quelli azotati, sono da escludere assolutamente per effetti negativi su ecosistema ed equilibri ecologici.
Ricordarsi poi che per favorire la fioritura è bene cimare i fiori appassiti alla base.
Per quanto riguarda le avversità si rammenta che la Viola odorata è una pianta alquanto rustica, infatti raramente viene attaccata da parassiti di origine animale tipo gli afidi; è invece più sensibile al marciume radicale ed alle ruggini, motivo per cui va coltivata su terreni altamente permeabili.
Si ricorda che la viola odorata è un’erba officinale e un’erba medicinale; infatti oltre ad essere coltivata in aiuole e bordure, oppure, in vaso per scopi ornamentali viene coltivata per le sue proprietà fitoterapiche conosciute fin dai tempi antichi. Inoltre i suoi fiori sono commestibili e trovano largo impiego in cucina sia freschi in aggiunta a insalate miste o cotti in pastella.