Cuphophyllus pratensis
Cuphophyllus pratensis
Il Cuphophyllus pratensis (Cuphophyllus pratensis (Pers.: Fr.) Bon) è un fungo appartenente alla famiglia delle hygrophoraceae .
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Classe Basidiomycetes, Ordine Agaricales, Famiglia hygrophoraceae e quindi al Genere Hygrocybe, Sottogenere Cuphophyllus ed alla Specie C. pratensis.
Etimologia –
Il termine del genere deriva dal greco ὐγρόϛ hygrόs umido e da κύβη cýbe testa, cappello: con il cappello umido. L’epiteto specifico pratensis deriva dal latino ‘”pratensis’”, dei prati; per il suo habitat tipico dei prati.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Cuphophyllus pratensis è un fungo che ha una notevole diffusione nelle zone temperate; è presente in Europa, Nord Africa, Nord e Sud America, Asia settentrionale, Australia e Nuova Zelanda. In Italia il suo habitat tipico è tra le erbe dei prati e pascoli, ai margini dei sentieri ma anche nelle radure di latifoglie.
Descrizione –
Il Cuphophyllus pratensis si distingue per un cappello di 8 -12 cm, più o meno ampiamente convesso e depresso, con margine acuto, ondulato e flessibile talvolta incrinato in età; la cuticola è opaca con colore che va dall’albicocca all’arancione opaco; le lamelle sono spesse, spaziate, larghe, spesso interposte, concolori, o più chiare; il gambo è di 4-6 x 1-1,5 cm, spesso ristretto alla base, di colore uguale o più leggero del cappello; la carne è arancione pallido sotto la cuticola, da colore crema a biancastro altrove, inodore e senza alcun vero sapore; le spore sono bianco, non amiloidi di 6-7 x 4-5 μm;
Coltivazione –
Non risultano coltivazioni di questo fungo.
Usi e Tradizioni –
In Europa, Cuphophyllus pratensis è un fungo tipico delle radure, un habitat purtroppo in declino a causa del cambiamento delle pratiche agricole. Sebbene questa specie sia uno delle più comuni del genere, tuttavia appare nelle liste rosse ufficiali o provvisorie dei funghi minacciati in alcuni paesi europei; tra questi ricordiamo la Repubblica ceca, la Germania (Baviera), e la Polonia. Rientra tra i fungi commestibili ed in alcuni paesi, come in Italia, vengono raccolti stagionalmente per la vendita commerciale nei mercati locali. Sulla sua bontà i pareri sono discordi; c’è chi lo considera un ottimo commestibile e che non gli attribuisce una particolare sapore.
Sono sinonimi di questa specie: Agaricus pratensis Schaeff. (1774), Hygrophorus pratensis (Schaeff.) P. ) (1836), Camarophyllus pratensis (Schaeff.) P.Kumm. (1871) e Hygrocybe pratensis (Schaeff.) Murrill (1914).
Purtroppo questo fungo è alquanto sensibile al buon stato ecologico del suo habitat e per questo motivo diventa sempre più difficile trovarlo ed è una specie minacciata.
Se le condizioni di umidità e temperatura sono ottimali, lo si può trovare abbastanza tardi nella stagione, da ottobre a dicembre, preferendo la frescura umida delle giornate autunnali piovose e all’inizio dell’inverno.
La sua carne soda e densa lo rende un commestibile rispettabile, uno dei migliori nel suo genere, ma attenzione, purché non venga raccolto in pascoli concimati con prodotti chimici, in quanto potrebbe produrre disturbi intestinali.
Modalità di Preparazione –
Il Cuphophyllus pratensis è un buon fungo commestibile, ma si intende sempre e solamente dopo almeno una cottura di media durata, vale a dire 25/30 minuti in padella, non prendendo perciò in considerazione il loro consumo da crudi.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.