Erinaceus roumanicus
Erinaceus roumanicus
Il riccio orientale o riccio dal petto bianco settentrionale (Erinaceus roumanicus Barrett-Hamilton, 1900) è un mammifero appartenente alla famiglia delle Erinaceidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Classe Mammalia,
Ordine Eulipotyphla,
Famiglia Erinaceidae,
Sottofamiglia Erinaceinae,
Genere Erinaceus,
Specie E. europaeus.
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti sottospecie:
– Erinaceus roumanicus roumanicus;
– Erinaceus roumanicus bolkayi;
– Erinaceus roumanicus drozdovskii;
– Erinaceus roumanicus nesiotes;
– Erinaceus roumanicus pallidus.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Erinaceus roumanicus è un riccio originario dell’Eurasia, con un areale che si estende a ovest fino alla Polonia, all’Austria e all’ex Jugoslavia, e a sud fino alla Grecia e alle isole dell’Adriatico, comprese le popolazioni di Creta, Corfù e Rodi. Si trova verso est attraverso la Russia e l’Ucraina, fino al fiume Ob in Siberia.
In Italia è presente nell’area nord-orientale (Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia), dove convive con Erinaceus europaeus.
È diffuso in tutto questo areale e, al momento, non vi sono segni di un significativo declino della popolazione.
Il suo habitat è quello dei boschi e foreste, specialmente quelle decidue e miste. Si trova comunemente nelle foreste aperte con abbondante sottobosco, che offre riparo e cibo. Si adatta bene alle aree agricole, comprese le coltivazioni, i frutteti e i vigneti. Questi ambienti forniscono sia cibo che nascondigli. Vive anche in praterie e prati aperti, dove può trovare facilmente insetti e altri piccoli invertebrati di cui si nutre. Tuttavia è possibile trovarlo anche in parchi, giardini e altre aree verdi urbane e suburbane. In questi contesti, i ricci possono beneficiare delle risorse alimentari e dei rifugi offerti dai giardini e dai parchi.
Si rinviene fino a 1.400 m di quota.
Descrizione –
L’Erinaceus roumanicus è un mammifero che allo stadio adulto può raggiungere una lunghezza di 20-30 cm, con un peso che varia dai 400 ai 1200 grammi, a seconda della stagione e della disponibilità di cibo.
Il corpo è coperto da circa 5000-7000 spine, che sono in realtà peli modificati. Le spine sono di colore marrone chiaro con punte più scure. La parte inferiore del corpo è coperta da pelliccia di colore marrone o bianco-grigio.
Ha un muso allungato con piccoli occhi scuri e orecchie relativamente grandi.
Biologia –
L’Erinaceus roumanicus è un mammifero che entra in letargo durante l’inverno, quando le temperature scendono e il cibo scarseggia.
Si riproduce seguendo uno schema ben preciso. Il periodo degli amori va dalla primavera all’inizio dell’estate.
La gestazione dura circa 35-45 giorni, dopo di che la femmina partorisce da 2 a 10 piccoli.
I piccoli nascono ciechi e con spine morbide che induriscono dopo pochi giorni.
Ruolo Ecologico –
L’Erinaceus roumanicus è stato per un certo periodo considerato una sottospecie di E. europaeus e successivamente una sottospecie di E. concolor. Dagli anni ’90 è stata considerata una specie separata a sé stante, a seguito di nuovi studi genetici e morfologici, con cinque sottospecie.
In generale è un animale molto adattabile che può vivere in una vasta gamma di ambienti, purché vi sia una disponibilità sufficiente di cibo (come insetti, lumache, e piccoli vertebrati) e rifugi (come cespugli, tronchi cavi, e altri nascondigli naturali).
È un animale notturno e solitario, che durante il giorno si rifugia in nidi fatti di foglie e erba.
È onnivoro e si nutre di insetti, lombrichi, lumache, piccoli vertebrati, frutta e bacche.
Quando si sente minacciato, si appallottola per proteggere le parti vulnerabili del corpo con le spine.
Sebbene non sia comune tenerli come animali domestici, richiedono cure specifiche e un ambiente simile al loro habitat naturale per poter vivere in salute.
La specie è un sinantropo comune ed è nota per trasportare non solo la zecca del riccio, Ixodes Hexagon, ma anche la Ixodes ricinus, la specie di zecca europea più comune. Sono noti anche per ospitare specie zoonotiche di Bartonellae. È stata eseguita un’indagine molecolare su larga scala sulle pulci del riccio dal petto bianco poiché si tratta di una specie geograficamente diffusa e di una specie molto urbanizzata. La diffusione e l’urbanizzazione della specie danno al riccio dal petto bianco la possibilità di diffondere le proprie pulci, in particolare Archaeopsylla erinacei, a cani e gatti, il che potrebbe portare alla diffusione agli esseri umani.Nell’indagine, tutte le pulci erano positive alla rickettsiae.
Dal punto di vista ecologico la specie non è soggetta a particolari minacce. La rete stradale e gli investimenti stradali, seppure numerosi, non sembrano essere una causa di minaccia importante. L’areale italiano della specie rappresenta una delle porzioni periferiche di un areale molto ampio, e le popolazioni oltre il confine nazionale sono in contatto con quelle italiane, riducendo ulteriormente la probabilità di estinzione a livello nazionale e pertanto viene valutata a Minor preoccupazione (LC).
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Gordon Corbet, Denys Ovenden, 2012. Guida dei mammiferi d’Europa. Franco Muzzio Editore.
– John Woodward, Kim Dennis-Bryan, 2018. La grande enciclopedia degli animali. Gribaudo Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/366145050/original.jpg