Mappa geografica della Serbia
Mappa geografica della Serbia
La Serbia è uno Stato dell’Europa sudorientale senza sbocco sul mare, compreso tra il bassopiano pannonico e la penisola balcanica.
Questo paese conta circa 7 milioni di abitanti e la sua capitale è Belgrado, con 1.197.714 abitanti al 2022.
Questa Repubblica fu parte della Jugoslavia fino al 1992, successivamente ridotta alla sola unione statale di Serbia e Montenegro, ma, in seguito al referendum del 21 maggio 2006, il Montenegro ha votato per l’indipendenza, la federazione è stata sciolta e la Serbia (così come il Montenegro) è divenuta uno Stato sovrano.
Geografia –
La Serbia si trova nella regione balcanica, confinando con diversi paesi, tra cui Ungheria, Romania, Bulgaria, Macedonia del Nord, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, e Montenegro.
La geografia della Serbia è variegata, con pianure fertili, colline e montagne. Le pianure occupano la maggior parte della parte settentrionale del paese, mentre le catene montuose dominano il sud.
La Serbia è attraversata da diversi fiumi importanti, tra cui il Danubio, uno dei fiumi più lunghi d’Europa, che scorre lungo il confine settentrionale del paese. Altri fiumi significativi includono la Sava, la Drina e la Morava.
Le montagne occupano gran parte del sud della Serbia. Le montagne più significative includono i Monti Dinarici, i Monti Šar, e le Montagne Rodopi. Il punto più alto del paese è il monte Midžor, che si trova nei Monti Balkan e raggiunge un’altitudine di circa 2.169 metri.
In sintesi, la geografia della Serbia offre una combinazione diversificata di paesaggi, che vanno dalle pianure fertili ai maestosi monti, rendendola una regione interessante dal punto di vista geografico e naturalistico.
Clima –
La Serbia ha un clima variegato, influenzato da diverse caratteristiche geografiche. Generalmente, è possibile suddividerlo in quattro stagioni distinte.
Gli inverni sono freddi, con temperature medie intorno allo zero o anche sotto lo zero, specialmente nelle regioni settentrionali e montuose. Le nevicate sono comuni, specialmente nelle aree montane.
La primavera è caratterizzata da un graduale aumento delle temperature. Le giornate diventano più lunghe e più calde, con fioritura e verdure che sbocciano in tutta la nazione.
Le estati sono calde e spesso molto calde, con temperature che possono superare i 30 °C, specialmente nelle pianure settentrionali. Le giornate sono lunghe e soleggiate. Le regioni montuose offrono un rifugio più fresco durante i mesi estivi.
L’autunno è caratterizzato da temperature più fresche e dalla caduta delle foglie. Le giornate diventano più brevi e le temperature diminuiscono gradualmente, preparando il terreno per l’inverno successivo.
Nel dettaglio la parte settentrionale del Paese ha un clima di tipo continentale influenzato dalle masse d’aria provenienti dal nord ed est europeo, con inverni freddi e estati calde e umide, le precipitazioni sono distribuite lungo tutto l’anno.
Nella parte meridionale e sud-occidentale del Paese il clima subisce delle influenze da parte del Mediterraneo anche se le Alpi Dinariche formano uno sbarramento per le masse d’aria calda; il clima è prevalentemente caldo e secco in estate e autunno e relativamente freddo e ricco di precipitazioni nevose in inverno.
La Serbia può anche essere soggetta a fenomeni meteorologici estremi, come forti temporali estivi o gelate invernali. Tuttavia, il clima varia notevolmente da regione a regione, con le pianure settentrionali che tendono ad essere più calde e secche rispetto alle regioni montuose del sud e dell’est, che possono avere un clima più fresco e umido.
Flora –
La natura della Serbia è ricca e variegata. Sono presenti sul territorio serbo catene montuose che si sviluppano a sud dei fiumi Sava e Danubio. Sono i fiumi stessi a dividere il paese in due aree distinte: una montuosa e collinare, l’altra pianeggiante che coincide con la pianura pannonica. Tuttavia l’inquinamento è uno dei più gravi problemi che l’odierna Repubblica di Serbia deve affrontare. Da quanto è emerso dai risultati dello screening effettuato dall’Unione Europea, la politica ambientale dello stato serbo è del tutto incompatibile con il modello previsto per un paese UE, il che, unito alla totale assenza di raccolta differenziata e di un efficace sistema di riciclaggio, renderà il capitolo 27 (quello riguardante la tutela dell’ambiente) uno dei più lunghi e difficili da chiudere. Sono stati fatti dei timidi progressi in tal senso da quando il paese è diventato un candidato ufficiale per l’accesso all’UE e da quando il turismo ha iniziato a giocare un ruolo sempre più pesante nell’economia del paese. Il bombardamento della NATO del 1999 ha provocato seri danni alla struttura ambientale della Serbia, soprattutto a causa dell’utilizzo dell’uranio impoverito.
Nella Repubblica sono stati istituiti cinque parchi nazionali:
Fruška Gora (250 km²),
Kopaonik (120 km²),
Parco nazionale di Tara (220 km²),
Parco Nazionale di Đerdap (Porte di ferro sul Danubio) (640 km²),
Šar Planina (390 km²).
Oltre ai parchi nazionali ci sono in Serbia 31 aree protette. Tutti i parchi nazionali della Serbia sono facilmente accessibili e il regime di gestione è molto permissivo e consente alla popolazione di vivere all’interno del parco. Nei molti villaggi pittoreschi presenti al loro interno, i visitatori possono scegliere tra alberghi e abitazioni tradizionali.
Verso la fine del XVII secolo la Serbia era ancora una terra dall’ambiente incontaminato. Più del 90% del territorio era coperto da foreste di querce e faggi. Da qui il nome della collinosa regione centrale Шумадија / Šumadija, che deriva dalla parola serba Шума / Šuma, che significa bosco. Negli ultimi tre secoli, anche a causa della rivoluzione industriale, buona parte delle foreste sono state trasformate in terreni agricoli e industriali e oggi la zona forestale occupa solo il 27% del territorio della Serbia. Gli alberi più comuni sono il faggio, la quercia (si contano quasi 10 specie), il pioppo, l’abete e il pino scozzese e austriaco. In tutta la Serbia i querceti sono tipici di pianura e collina quanto i faggeti per le zone montuose. Nella Serbia occidentale sono comuni le foreste di conifere. I parchi nazionali conservano invece specie rare ed endemiche: il bagolaro, l’albero di noce selvatico, il nocciolo turco, il pino di Pančić (monte Tara), il pino bosniaco e macedone e la quercia macedone.
Fauna –
Le estese foreste della Serbia sono un habitat perfetto per molti animali selvatici comuni: il lupo, ad esempio, prospera in gran numero; vi è poi l’orso bruno, che si trova in quasi tutti i parchi nazionali serbi, specialmente in prossimità del monte Tara. La lince, invece, si trova in poche aree protette, come, ad esempio, nel Đerdap, mentre la Suva Planina è famosa per il gran numero di cavalli inselvatichiti. La poiana è diffusa soprattutto nella Serbia occidentale. I cervi si trovano prevalentemente nella regione della Vojvodina, mentre i cinghiali, i caprioli e i conigli si trovano in tutto il paese.
Guido Bissanti