Landrace
Landrace
Una landrace è una varietà autoctona è addomesticata, adattata localmente, spesso tradizionale di una specie animale o di pianta che si è sviluppata nel tempo, attraverso l’adattamento al suo ambiente naturale e culturale di agricoltura e pastorizia, e a causa dell’isolamento da altre popolazioni della specie.
Queste varietà autoctone sono distinte dalle cultivar e dalle razze standard.
Le varietà locali (landraces) sono antiche popolazioni costituitesi ed affermatesi in zone specifiche in seguito alle disponibilità offerte dall’ambiente naturale e dalle tecniche colturali imposte dall’uomo in tutto il mondo.
Le landraces vanno distinte dagli ecotipi che sono invece le popolazioni che rappresentano il risultato della selezione operata esclusivamente dall’ambiente (fattori pedologici e climatici) nel corso di un lungo periodo di tempo.
Con la storia della domesticazione agricola, avvenuta storicamente in tutto il mondo, una percentuale significativa di agricoltori ha coltivato e coltiva colture autoctone e la maggior parte delle varietà vegetali sono associate ai sistemi agricoli tradizionali.
I reperti e le ricerche dimostrano che, probabilmente, le varietà autoctone di molte colture vengono coltivate da millenni.
La crescente dipendenza dalle moderne cultivar vegetali allevate per essere uniformi ha portato a una riduzione della biodiversità, poiché la maggior parte della diversità genetica delle specie vegetali domestiche risiede nelle varietà autoctone e in altre varietà utilizzate tradizionalmente.
Alcuni agricoltori che utilizzano varietà migliorate in laboratorio continuano a coltivare varietà autoctone anche per ragioni agronomiche che includono un migliore adattamento all’ambiente locale, minori esigenze di fertilizzanti, costi inferiori e migliore resistenza alle malattie.
Le preferenze culturali e di mercato per le varietà autoctone includono usi culinari e attributi del prodotto come consistenza, colore o facilità d’uso.
Una percentuale significativa di agricoltori in tutto il mondo coltiva o alleva piante e animali autoctoni.
Purtroppo, con la diffusione dell’agricoltura industrializzata, le cultivar, selezionate selettivamente per un rendimento elevato, una crescita rapida, resistenza alle malattie e alla siccità e altri valori di produzione commerciale, stanno soppiantando le varietà autoctone, mettendone sempre più a rischio di estinzione.
Inoltre le varietà autoctone sono spesso libere da molti vincoli di proprietà intellettuale e altri vincoli normativi.
Per di più l’erosione della biodiversità agricola sta mettendo a rischio la capacità delle generazioni future di nutrirsi. Per invertire questa tendenza, nuove politiche devono essere attuate a livello mondiale.
L’ironia della questione è che gli agricoltori più poveri sono i custodi della diversità genetica.
Le razze autoctone, inoltre, hanno svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle razze standardizzate, ma oggi sono minacciate dal successo di mercato delle razze standardizzate. Nei paesi in via di sviluppo, le varietà autoctone svolgono ancora un ruolo importante, soprattutto nei sistemi di produzione tradizionali. Gli esemplari all’interno di una razza autoctona animale tendono ad essere geneticamente simili, sebbene più diversi rispetto ai membri di una razza standardizzata o formale, cosa che conferisce una maggiore ricchezza del pool genetico.