Crateva religiosa
Crateva religiosa
La pianta del tempio (Crateva religiosa G. Forst., 1786) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Capparaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Capparales,
Famiglia Capparaceae,
Sottofamiglia Capparoideae,
Genere Crateva,
Specie C. religiosa.
Sono sinonimi i termini:
– Capparis trifoliata Roxb.;
– Crateva brownii Korth.;
– Crateva brownii Korth. ex Miq.;
– Crateva hansemannii K.Schum.;
– Crateva macrocarpa Kurz;
– Crateva membranifolia Miq.;
– Crateva speciosa Volkens;
– Crateva tapia Burm.fil.;
– Crateva tapia Vahl.
Etimologia –
Il termine Crateva è in onore di Crateuas (o Cratevas), medico di Mitridate VI re del Ponto (circa 132-63 a.C.), autore del più antico erbario illustrato di cui si ha conoscenza, del cui testo rimangono solo le citazioni di Pedanio Dioscoride (1° sec. d.C.) nel suo trattato De Materia Medica.
L’epiteto specifico religiosa viene da religio, venerazione degli dei: sacro, venerabile per antichi rituali connessi a questo albero presso gli indù.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Crateva religiosa è una pianta originaria di gran parte dell’Asia tropicale e di diverse isole del Pacifico meridionale.
In dettaglio è presente in Asia: Cambogia, Filippine, Giappone, India, Indocina, Laos, Malaysia, Myanmar, Papua Nuova Guinea, Thailandia e Vietnam; Australia: Qeensland e Pacifico: Isole Salomone, Micronesia e Polinesia Francese.
Il suo habitat è quello delle foreste sempreverdi, spesso lungo le rive dei corsi d’acqua, dal livello del mare fino a circa 700 m di altitudine. Si trova anche lungo i bordi stradali e campi ad altitudini inferiori a 200 metri nella Cina meridionale e valli fluviali umide e nella foresta monsonica aperta.
Descrizione –
La Crateva religiosa è un albero molto ramificato, deciduo, alto 3-15 m, con tronco, fino a circa 40 cm di diametro, dalla corteccia rugosa grigiastra.
Le foglie si trovano su un picciolo lungo 5-10 cm e raggruppate all’estremità dei rami, sono alterne, trifogliate con foglioline ellittico-lanceolate con apice appuntito e margine intero, lunghe 5-10 cm e larghe 2,5-5 cm, di colore verde superiormente, grigioverde inferiormente.
Le infiorescenze sono dei corimbi terminali, su un peduncolo lungo 2-6 cm, portanti 10-25 fiori, di 5-7 cm di diametro, ricchi di nettare, di colore bianco o crema il primo giorno, tendente al giallo arancio il secondo ed ultimo giorno di apertura.
Il fiore è costituito da 4 sepali ovati con apice appuntito, di 2-5 mm di lunghezza e 2-3 mm di larghezza, verdastri, 4 petali unguicolati (petali con la base lungamente ristretta simile ad uno stelo), lunghi 2-3,5 cm e larghi 1-2 cm, con lamina ovato-ellittica, 16-30 stami rosso-porpora con antere arancio, lunghi 3-7 cm, e ginoforo (peduncolo che sostiene l’ovario) lungo 3-6 cm.
I fiori sono ermafroditi, ma auto incompatibili, necessitano pertanto di fecondazione incrociata.
La pianta fiorisce nel periodo di marzo-maggio e fruttifica in quello di Luglio-agosto (fino a ottobre).
I frutti sono delle bacche di forma da obvoidali o ovoidali, grigiastre con esocarpo legnoso, di 6-10 cm di lunghezza e 4-7 cm di diametro.
All’interno sono presenti numerosi semi, di forma ellissoide, leggermente compressi, di 1,5 cm di lunghezza e 0, 5 cm di larghezza, immersi in una polpa di colore giallo dall’odore pungente di aglio.
Coltivazione –
La Crateva religiosa è un albero a crescita lenta che viene spesso raccolto in natura per i suoi vari usi; la pianta è comunemente coltivata anche vicino a templi e tombe in India, dove è considerata un albero sacro.
Questa pianta viene coltivata altrove per la frutta, soprattutto in alcune parti del continente africano.
Per la sua coltivazione si tenga conto che è una pianta tipica delle aree tropicali e subtropicali dove cresce meglio in un terreno ricco e leggermente acido.
Per questo motivo è coltivabile nelle regioni a clima tropicale e subtropicale, umido in pieno sole o leggera ombreggiatura, e non è particolarmente esigente riguardo al suolo, purché drenante.
È una specie ampiamente diffusa nei luoghi di origine, dove è anche utilizzata come pianta medicinale, ornamentale, e in prossimità dei templi e dei cimiteri per il profondo significato religioso che riveste per i seguaci dell’induismo.
Le piante attecchite sono moderatamente resistenti alla siccità.
La pianta si riproduce per seme, che deve essere messo a dimora nel più breve tempo possibile, non avendo una lunga durata di germinabilità, e per talea semilegnosa.
Usi e Tradizioni –
La Crateva religiosa è una pianta che fu descritta da Georg Forster e pubblicata in Dissertatio…De Plantis Esculentis Insularum Oceani Australis 45–46, nel 1786.
È consociuta con vari nomi comuni, tra cui riportiamo: garlic-pear, sacred barma, sacred garlic-pear, templeplant, three-leaved caper (inglese); tonliem (Cambogia); yu mu (Cina); banugan, salingbobog (Filippine); gyo-boku (Giappone); barna, bila, bilasi, cinnavulimidi, maredu, nervala, setu, tellavulimidi, usiki, varno, veruna, vayvarna, vitusi (India); barunday, marana (Indonesia); kumz (Laos); dala, kepayan (Malaysia); hkan-tak (Myanmar); kum nam (Thailandia); bún thiêu, bún lợ (Vietnam).
È una pianta medicinale, alimentare e ornamentale è spesso coltivata in prossimità di templi e cimiteri per il profondo significato religioso che riveste per gli induisti.
Viene spesso piantata come pianta ornamentale nella Cina meridionale e in altri paesi del sud e sud-est asiatico. I suoi frutti essiccati vengono utilizzati in Cina come pianta medicinale.
Foglie e germogli sono a volte consumati cotti come verdura.
La corteccia essiccata viene utilizzata come droga grezza nei sistemi di medicina tradizionale in India come Ayurveda e Siddha.
Il decotto della corteccia viene somministrato per via interna per curare malattie come calcoli renali, disuria, elmintiasi, infiammazioni e ascessi. Il decotto esibisce azioni come carminativo, lassativo, termogenico, diuretico, espettorante ed emolliente.
La corteccia della foglia e del tronco è stata valutata per la loro attività antiossidante e l’inibizione di enzimi chiave di interesse per l’iperglicemia.
I fiori pieni di nettare attirano una moltitudine di insetti e uccelli. Una farfalla, la Hebomoia glaucippe, è una frequentatrice assidua di questa pianta.
Un composto chimico, il lupeolo può essere estratto dalla corteccia.
Tra gli altri usi si riporta che la polpa del frutto, mescolata con malta, è stata usata per fare il cemento.
La polpa del frutto viene usata come mordente nella tintura.
Il legno è bianco-giallastro, vira al marrone chiaro quando invecchia; è liscio e a grana fine.
Viene utilizzato nei villaggi locali per realizzare tamburi e manufatti.
Modalità di Preparazione –
La Crateva religiosa è una pianta la cui corteccia è molto usata come medicinale in India, mentre i fiori secchi in Cina.
Viene coltivata anche a scopo ornamentale, apprezzata soprattutto per i suoi fiori.
Si ricorda che il frutto è velenoso (anche se viene occasionalmente mangiato, solitamente arrostito) ed i fiori sono curiosamente profumati di aglio.
Nell’uso commestibile si utilizzano le foglie e i giovani germogli, cotti e mangiati come verdura, come sostituti degli spinaci.
In campo medicinale la corteccia è lassativa e stimola anche l’appetito.
Il succo della corteccia o della radice amara del gambo viene utilizzato in decotto come lassativo contro le coliche e come febbrifugo.
La corteccia e le foglie vengono pestate e applicate come impiastro contro i reumatismi.
Le foglie vengono riscaldate e applicate per curare il mal d’orecchi.
Il fiore è considerato astringente e colagogo. I fiori in salamoia sono gastrici.
La frutta secca viene utilizzata in medicina.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://indiabiodiversity.org/biodiv/observations//240767f9-b17b-468e-a096-7916a0011153/baa5e4ca108d43fe8e5944dabe096c25.jpg
– https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5f/Crateva_religiosa_Blanco1.176-cropped.jpg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.