Mangifera casturi
Mangifera casturi
Il mango Kalimantan o kasturi (Mangifera casturi Kosterm.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Anacardiacee.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Sapindales,
Famiglia Anacardiaceae,
Genere Mangifera,
Specie M. casturi.
Etimologia –
Il termine Mangifera proviene dalla voce indiana mángo, nome di un frutto, e da féro portare: che produce frutti simili a quelli di un mango.
L’epiteto casturi deriva dal nome locale “kasturi”.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Mangifera casturi è una specie endemica della regione di Banjarmasin, nel sud del Borneo.
Il suo habitat naturale è stato distrutto dal disboscamento per cui la pianta è estinta in natura ma presente solo in coltivazione.
Descrizione –
La Mangifera casturi è un albero sempreverde che può raggiungere un’altezza di 25 metri.
Il tronco è diritto, può essere privo di rami fino a 15 metri e può avere 40 – 115 cm di diametro.
Il colore della corteccia va dal grigio biancastro al marrone chiaro.
Le foglie hanno forma ovoidale appuntita, sono di colore viola scuro quando sono giovani.
I fiori sono raggruppati in pannocchie terminali lunghe 10-40 centimetri. Il colore del fiore è bianco rosato, con un odore che ricorda il mughetto. La fioritura è indotta da un prolungato (4-5 mesi) riposo della gemma terminale di ogni ramo. Tale riposo può avvenire indipendentemente per siccità, ridotta vigoria vegetativa o basse temperature. Se tale riposo non avviene, all’apertura la gemma presenterà uno sviluppo vegetativo e non floreale. Pochissimi dei fiori sviluppano il frutto, che presenta anche una cascola elevata.
I frutti sono delle drupe ovoidali, simili ad altri manghi ma più piccoli (pesano meno di 80 grammi), con una buccia verde punteggiata di marrone. La polpa è arancione scuro e molto saporita. Ha più fibra di altre varietà.
Coltivazione –
La Mangifera casturi è un albero sempreverde che non è più conosciuto allo stato selvatico, ma viene spesso coltivato per i suoi frutti.
Questo mango cresce bene in terreni a bassa altitudine con suoli alluvionali e acqua a sufficienza. Vengono coltivati per il consumo domestico e non sono venduti nei mercati. Sono coltivati esclusivamente da coltivatori privati, poiché la raccolta selvatica non è più possibile.
È una pianta dei tropici umidi che cresce in aree soggette a forti precipitazioni senza stagione secca. Si tratta di un’ottima pianta fruttifera per i tropici più umidi, sembra immune all’antracnosi ed il frutto non viene (o solo raramente) attaccato dai coleotteri.
Esistono diverse forme con frutti caratteristici.
Le piante possono fruttificare bene e regolarmente già all’età di 10 anni, producendo spesso due raccolti all’anno.
I frutti, molto apprezzati dalla popolazione locale malgrado l’alto costo e la scarsità dell’offerta, sono consumati principalmente freschi, ma se ne possono fare anche gustose marmellate. La fruttificazione è abbondante, ma incostante.
Si riproduce generalmente per seme, che deve essere fresco per una elevata germinabilità, tenuto in acqua a 20-25° C per qualche ora e posto a radicare in un substrato sabbioso alla stessa temperatura. La germinazione avviene nel giro di 10-20 giorni.
Usi e Tradizioni –
La Mangifera casturi è una pianta conosciuta con alcuni nomi comuni, tra cui: “buah kasturi”, (indonesiano); “kalimantan mango” (inglese).
Malgrado le buone caratteristiche organolettiche del frutto e la sua resistenza ad ambienti umidi ed alle infezioni fungine, come l’antracnosi, e per tali motivi è potenzialmente un ottimo porta innesto per il mango comune (Mangifera indica), la specie è poco coltivata, al di fuori di una ristretta area nei pressi della città di Banjarmasin nel Borneo meridionale, di cui è l’emblema floreale, per la lentezza di crescita, impiegando molti anni prima di entrare in produzione partendo da seme, e per le ridotte dimensioni dei frutti.
Questo mango è una delle 31 varietà di mango che si possono trovare in Kalimantan, la provincia indonesiana del Borneo. È uno dei simboli della provincia del Kalimantan meridionale, ed è segnalato come estinto in situ (estinto a livello selvatico) dalla IUCN (Unione Internazionale per la tutela della Natura) dal 1998 perché sono scomparsi dal loro habitat naturale. A causa dell’estrema deforestazione nella zona di Kalimantan, si stanno perdendo la ricca biodiversità e le risorse naturali della regione. L’estrazione del carbone e la produzione dell’olio di palma, insieme ad una legislazione limitata riguardo la vendita e l’uso di terreni hanno distrutto gran parte dell’ecosistema naturale. L’estinzione di questa varietà ha condizionato altre specie nel Kalimantan meridionale, come le api selvatiche, gli uccelli, i pipistrelli ed altri.
Modalità di Preparazione –
La Mangifera casturi è una pianta che produce frutti simili all’altra specie Mangifera indica ma più piccoli. Questi frutti hanno una polpa fibrosa, di colore arancio e dal profumo e sapore molto gradevoli.
L’albero produce deliziosi frutti viola-neri simili al mango con una polpa molto dolce e dal sapore eccellente.
I frutti si possono consumare allo stesso modo del frutto del mango più noto.
Non sono conosciuti altri impieghi particolari.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://www.iucn.org/fr/node/15190
– http://mediaphoto.mnhn.fr/media/14883605563962hLKv46g8sEzPEBU
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