Schizostachyum brachycladum
Schizostachyum brachycladum
Il bambù sacro di Bali (Schizostachyum brachycladum (Kurz ex Munro) Kurz, 1870) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Poaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Sottoclasse Commelinidae,
Ordine Cyperales,
Famiglia Poaceae,
Sottofamiglia Bambusoideae,
Tribù Bambuseae,
Sottotribù Melocanninae,
Genere Schizostachyum
Specie S. brachycladum.
È basionimo il termine:
– Melocanna zollingeri var. brachyclada Kurz ex Munro;
Sono sinonimi i termini:
– Arundo cratium Oken;
– Melocanna brachyclada Kurz;
– Melocanna zollingeri subsp. brachyclada Kurz;
– Melocanna zollingeri subsp. brachyclada Kurz ex Munro;
– Melocanna zollingeri var. brachyclada Kurz;
– Melocanna zollingeri var. brachyclada Kurz ex Munro;
– Schizostachyum brachycladum subsp. auriculatum Holttum;
– Schizostachyum brachycladum var. auriculatum Holttum.
Etimologia –
Il termine Schizostachyum proviene dal greco σχιζω (schizo), cioè fendere, dividere e στάχυς (stachys), cioè spiga, in riferimento alla spaziatura delle spighette.
L’epiteto specifico brachycladum viene dal greco βραχύς (brachys), cioè corto e κλάδος (clados), cioè ramo, con ovvio riferimento.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Lo Schizostachyum brachycladum è un bambù originario di un areale che comprende: Borneo, Giava, Laos, Malaysia Peninsulare, Singapore, Thailandia e Vietnam.
Il suo habitat è quello della foresta disturbata o secondaria, raramente in foresta indisturbata, ad altitudini fino a 600 metri. Si trova comunemente anche allo stato spontaneo o naturalizzato lungo i bordi delle strade ed è frequentemente coltivato nei villaggi.
Descrizione –
Lo Schizostachyum brachycladum è una pianta rizomatosa sempreverde con culmi cilindrici ravvicinati, eretti, ricurvi solo all’apice, di 6-13 m di altezza e 5-10 cm di diametro; questi sono di colore verde o verde bluastro con occasionali strisce sottili longitudinali più scure, bianco cerosi sotto i nodi.
I culmi sono cavi tra i nodi; hanno pareti spesse 2,5-6,5 mm, e internodi lunghi 30-60 cm, ricoperti da una guaina persistente per lungo tempo, lunga fino a circa 25 cm, di colore bruno e inizialmente provvista di peli ispidi bruno rossicci; presentano una lamina eretta di forma triangolare con apice appuntito, lunga e larga 5-9 cm, leggermente convessa, pubescente.
Presentano una ramificazione ai nodi, a partire da circa metà del culmo, con 25-30 rami sottili per nodo.
Le foglie sono alterne, di forma lanceolata, con apice appuntito, di 15-35 cm di lunghezza e 3-6 cm di larghezza; queste sono inizialmente coperte da peluria, poi glabre, con margini scabri.
Le infiorescenze sono lunghe 20-35 cm e presentano spighette raggruppate ai nodi, lunghe 1,5-2,5 cm, con 1-2 fiori ciascuna, antere porpora lunghe 0,6 cm e stigma bianco.
La pianta fiorisce frequentemente, quasi ogni anno, e la fioritura non comporta la morte del culmo.
Il frutto è una cariosside che viene comunque prodotto raramente.
Coltivazione –
Lo Schizostachyum brachycladum è un bambù perenne, sempreverde, molto importante per l’economia locale; viene raccolto allo stato selvatico e comunemente coltivato anche nel Sud-Est asiatico per i suoi culmi, che forniscono materiale per l’edilizia, l’artigianato, contenitori, tubazioni ecc. Le forme con culmi gialli sono spesso coltivate come ornamentali.
È una pianta delle zone tropicali di pianura, dove si trova ad altitudini inferiori a 600 metri e che cresce bene su qualsiasi tipo di terreno, ma si comporta meglio in un substrato sabbioso; tuttavia cresce bene su terreni argillosi sabbiosi o sabbiosi argillosi ben drenati.
Può essere coltivato anche in capienti contenitori per la decorazione di patii, terrazze e ampi ambienti luminosi con alti soffitti come atri, centri commerciali ecc.
I bambù hanno un metodo di crescita interessante. Ogni pianta produce un numero di nuovi steli ogni anno: questi steli raggiungono la loro altezza massima nel primo anno di crescita, la successiva crescita dello stelo è limitata alla produzione di nuovi rami laterali e foglie.
La pianta fiorisce continuamente e ogni culmo maturo in un ciuffo stabilito porta infiorescenze che terminano con rami frondosi, anche se, tuttavia, raramente si trovano frutti maturi; inoltre questa pianta conserva normalmente inalterato il suo vigore vegetativo dopo la fioritura.
Questo bambù non sopporta valori di temperatura prossimi a 0 °C se non eccezionali e per brevissimo periodo. Richiede pieno sole, o al più una leggera ombreggiatura, e una posizione riparata dai forti venti.
La pianta si riproduce per seme, ma più frequentemente per divisione di cespi e porzioni di culmo interrati orizzontalmente.
Altri sistemi di propagazione sono infatti quelli per talee di rizoma, costituite da una parte di rizoma, radici e una parte di culmo, sono il metodo di propagazione più comune. Le talee dovrebbero essere piantate all’inizio della stagione delle piogge, orizzontalmente e con i germogli freschi lateralmente, a circa 20 – 30 cm di profondità. Il terreno dovrà essere finemente lavorato e la distanza consigliata è di 3 x 3 metri.
Usi e Tradizioni –
Lo Schizostachyum brachycladum è un bambù conosciuto con vari nomi comuni, tra questi ricordiamo: Bali kuning bamboo, sacred Bali bamboo (inglese); buho, kauayang buho (Filippine); awi buluh, buluh lemang, buluh nehe, buluh sero, buluh tolang (Indonesia); buloh nipis, buloh lemang, buloh silau, buloh telang (Malaysia); kriap, phai kriap, phai pho, phai po, phai por (Thailandia); lồ ô (Vietnam).
I giovani germogli sono eduli, di sapore piuttosto amaro, e nel sudest asiatico i culmi, facilmente divisibili longitudinalmente grazie al piccolo spessore delle pareti, sono utilizzati nelle costruzioni rurali per pareti e coperture, sono inoltre impiegati per pali di sostegno, contenitori d’acqua e di cottura, in particolare di una pietanza di riso e latte di cocco popolare in Malaysia e Indonesia, e per la realizzazione di strumenti musicali tradizionali e oggetti artistici e artigianali di uso comune.
È anche un bambù ornamentale molto popolare per giardini, paesaggistica o come frangivento.
Tra gli altri usi si ricordano quelli agroforestali; questi bambù vengono piantati sui pendii collinari per prevenire le frane.
Modalità di Preparazione –
Lo Schizostachyum brachycladum è una pianta molto utilizzata allo stato naturale ma anche coltivata.
I giovani germogli sono commestibili, ma piuttosto amari.
Inoltre i culmi sono ampiamente utilizzati per scopi come tetti (divisi longitudinalmente come per il granaio di riso Toraja e la casa tradizionale a Sulawesi), contenitori per l’acqua, artigianato, oggetti di scena per banane e come contenitore per cuocere il riso glutinoso (“lemang”).
Gli internodi vengono utilizzati per realizzare pipe ad acqua per fumare tabacco; decorato con un motivo scolpito in bassorilievo (“serobok”), anche per vari contenitori intagliati, ad esempio quello utilizzato per il vino sacro servito durante la festa Gawai (“cestino Garong”).
Con le fibre del culmo sono stati realizzati abiti: le fibre sono abbastanza facili da separare dagli internodi; sono forti ed elastiche e possono essere tessuti in stoffa.
Tradizionalmente la parte interna morbida dei culmi veniva masticata e lavata per estrarne le fibre.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://www.guaduabamboo.com/blog/schizostachyum-brachycladum
– https://jbrj-public-img.s3-sa-east-1.amazonaws.com/JPG/rb/1/14/64/54/01146454.jpg
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