Pterygota alata
Pterygota alata
La noce di cocco di Buddha (Pterygota alata (Roxb.) R.Br. 1844) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Malvaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Dilleniidae,
Ordine Malvales,
Famiglia Malvaceae,
Sottofamiglia Sterculioideae,
Genere Pterygota,
Specie P. alata.
È basionimo il termine:
– Sterculia alata Roxb..
Sono sinonimi i termini:
– Clompanus alata (Roxb.) Kuntze;
– Pterygota alata var. irregularis (W.W.Sm.) Deb & S.K.Basu;
– Pterygota roxburghii Schott & Endl.;
– Sterculia alata Roxb.;
– Sterculia alata var. irregularis W.W.Sm.;
– Sterculia coccinea Wall.;
– Sterculia heynei Bedd..
Etimologia –
Il termine nome Pterygota deriva dalla combinazione dei sostantivi greci “πτερύγιον”, pterygion, cioè ala e “οὖς, ὠτός”, ous, otόs, cioè orecchio.
L’epiteto specifico, proviene dal latino alatus, a, um, cioè dotato di ali, in riferimento ai semi provvisti di ala.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Pterygota alata è una pianta originaria delle regioni tropicali dell’Asia, dove è comune nel subcontinente indiano ed è piantata lungo le strade come un albero da viale.
Nel dettaglio è presente nei seguenti paesi: Bangladesh, Bhutan, Cina (Yunnan e Hainan), Filippine, India, Isole Andamane, Malaysia, Myanmar, Thailandia e Vietnam.
Il suo habitat è quello delle foreste aperte fino ad altitudini collinari.
Descrizione –
La Pterygota alata è una pianta, che cresce in forma arborea, sempreverde o semidecidua molto ramificata; cresce fino a 30-35 m, con tronco eretto, cilindrico, fino ad oltre 1 m di diametro.
La corteccia è di colore grigiastro, provvista alla base di radici tabulari (radici appiattite simili a contrafforti).
Le foglie si trovano su un picciolo lungo 3-12 cm; sono grandi, lunghe circa 12-30 cm, di forma ovato-cordata, con margini ondulati. La consistenza è liscia e i piccioli sono lunghi circa 7-15 cm. Le foglie sono piuttosto raggruppate verso le estremità dei rami.
I fiori sono raggruppati in piccole pannocchie ascellari, sui rami di un anno privi di foglie, portanti fiori unisessuali, per aborto parziale degli organi dell’altro sesso, contemporaneamente presenti sulla stessa infiorescenza.
I fiori sono privi di petali ed hanno calice campanulato, lungo 1,5-2 cm, diviso fin quasi alla base in 5 segmenti lineari-lanceolati con apice retroflesso, larghi circa 0,4 cm, carnosi, ricoperti da un tomento color ruggine esternamente, striati di rosso e giallo internamente, di odore ritenuto da alcuni piuttosto sgradevole.
I fiori maschili presentano antere raggruppate all’apice dell’androginoforo, lungo circa 0,5 cm.
I fiori femminili sono con androginoforo estremamente corto, ovario supero globoso con staminoidi alla base, pubescente, 5 carpelle libere e stili corti, ricurvi, con stigma bilobato.
I frutti sono dei follicoli presenti su un lungo gambo; sono di forma globosa, leggermente compressa lateralmente, legnosi e ricoperti da un tomento bruno, di 10-12 cm di lunghezza e circa 9 cm di diametro.
All’interno sono presenti numerosi semi appiattiti provvisti di una lunga e larga ala, complessivamente di 5-8 cm di lunghezza, di colore bruno.
Coltivazione –
La Pterygota alata è un albero sempreverde che viene raccolto allo stato selvatico per uso locale come alimento e medicina e anche come fonte di olio e legno.
È un bellissimo albero, ottimo da piantare nei viali, per il lussureggiante fogliame e i vistosi frutti grandi quasi come una noce di cocco ed utilizzabile come albero da ombra anche in parchi e giardini, nelle regioni a clima tropicale, subtropicale e marginalmente temperato caldo, dove temperature di poco inferiori a 0 °C sono eccezioni di breve durata.
Questo albero richiede pieno sole per essere coltivato e si adatta a diversi tipi di suolo, purché drenante.
La pianta si propaga per seme, che ha una durata di germinabilità di qualche mese.
La propagazione va effettuata in substrato sabbioso e drenante mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C, con tempi di germinazione di 1-3 mesi.
In natura i numerosi semi, ciascuno con una lunga “ala”, vengono poi dispersi dal vento.
Usi e Tradizioni –
La Pterygota alata è un albero conosciuto con vari nomi, quali: Buddha’s coconut tree, tropical chestnut (inglese); Buddha narikella, tula (bengalese); haron, letkok, sin-kadet, taung-letkok (birmano); chi ping po (cinese); pahari (hindi); po dêng (laotiano); kolugida, daddele (kannada); anathondi, kavalam, kudatthanni, poola (malayalam); kangsar (malese); anathondi, kodaittondi (tamil); huaka, mabin, tongching (thailandese); bandha narikella (urdu); cước mộc, chọc mọc, sảng cánh, trôm nước (vietnamita).
I semi di questa pianta vengono consumati arrostiti da alcune popolazioni indigene e pare abbiano proprietà narcotiche; inoltre fanno anche parte della dieta di diverse specie di scimmie.
L’olio ricavato dai semi è utilizzato per illuminazione e potrebbe essere vantaggiosamente impiegato come biocombustibile.
Il legno, di colore biancastro, leggero e poco durevole, viene utilizzato per mobili, scatole, bastoni, giocattoli, oggetti artigianali e nella fabbricazione del compensato.
I follicoli secchi sono variamente utilizzati a scopo decorativo e dalla corteccia vengono ricavate robuste fibre per cordami.
Le foglie sono ricche di antiossidanti. Studi di laboratorio hanno evidenziato negli estratti delle foglie la presenza di composti con elevata attività antiossidante suscettibili di ulteriori approfondimenti.
Modalità di Preparazione –
La Pterygota alata è una pianta utilizzata sia per scopo ornamentale ma anche per uso alimentare e medicinale.
I frutti sono follicoli contenenti alcuni semi alati, commestibili cotti.
Secondo alcuni rapporti il seme pare che provochi anche sonnolenza e viene quindi utilizzato come sostituto dell’oppio.
L’olio ricavato dai semi è nutriente.
Inoltre, l’olio ricavato dal seme viene utilizzato per l’illuminazione.
In campo medicinale gli estratti delle foglie possono essere utilizzati per le proprietà antiossidanti.
Il legno bianco è leggero, morbido e poco durevole, con una bella grana argentata; tuttavia è un legname di bassa qualità che può essere utilizzato per realizzare scatole e giocattoli.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/247855148/original.jpg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.