Parco nazionale di Palenque
Parco nazionale di Palenque
Il Parco Nazionale di Palenque è un’area protetta situata nella zona archeologica di Palenque, Chiapas; questo parco nazionale occupa un’area approssimativa di 1.772 ettari.
Il parco è stato creato con decreto emesso il 20 luglio 1981 dall’allora presidente della Messico, José López Portillo.
Geografia –
Il Parco Nazionale di Palenque è una riserva naturale situata nella parte sud-orientale dello stato messicano di Chiapas. È famoso per ospitare uno dei siti archeologici Maya più importanti e spettacolari, nonché una ricca biodiversità all’interno della giungla tropicale.
Il parco si trova nella regione meridionale del Messico, vicino al confine con il Guatemala. Si estende su una superficie di circa 1.772 chilometri quadrati (683 miglia quadrate).
La regione in cui si trova il parco è caratterizzata da colline e catene montuose, tipiche dell’orografia della Sierra Madre de Chiapas.
Gran parte del parco è coperta da densa giungla tropicale, che comprende una vasta varietà di specie di piante, alberi e fiori. Questa giungla è caratterizzata da una lussureggiante vegetazione e da una vasta gamma di animali selvatici.
Attraversano il parco diversi fiumi e corsi d’acqua, che hanno contribuito a creare una serie di cascate e piscine naturali.
All’interno del parco si trova l’antica città Maya di Palenque, famosa per i suoi templi, piramidi e palazzi ben conservati. Questo sito archeologico è situato in mezzo alla giungla e offre un’opportunità unica di esplorare la storia e la cultura Maya.
Il Parco Nazionale di Palenque ospita una vasta gamma di specie animali, tra cui uccelli, rettili, anfibi, mammiferi e insetti. Si stima che ci siano più di 300 specie di uccelli e oltre 100 specie di mammiferi presenti nel parco.
Il parco è stato istituito nel 1981 con l’obiettivo di proteggere sia il patrimonio culturale rappresentato dal sito archeologico che l’importante ecosistema della giungla. È stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987.
Il parco è aperto ai visitatori ed è possibile esplorare il sito archeologico e godere della bellezza naturale del luogo. Ci sono sentieri escursionistici, ma è importante notare che la giungla può essere impegnativa da attraversare a causa del clima umido e delle condizioni del terreno.
In sintesi, il Parco Nazionale di Palenque è una preziosa risorsa naturale e culturale che combina la magnificenza dei reperti archeologici Maya con la bellezza della giungla tropicale e della sua ricca biodiversità.
Clima –
Il Parco Nazionale di Palenque si trova in una zona tropicale e subtropicale che influisce sulla sua temperatura e sulle precipitazioni durante tutto l’anno. Il clima può essere diviso in vari periodi:
– Stagione delle piogge (maggio-ottobre): Durante questa stagione, il parco riceve una quantità significativa di precipitazioni. Le piogge sono più intense da giugno a settembre. Questo periodo è caratterizzato da temperature elevate e un’umidità elevata. Le temperature medie giornaliere possono variare da 24°C a 32°C.
– Stagione secca (novembre-aprile): Durante questa stagione, le precipitazioni sono più scarse e il clima è generalmente più piacevole. Le temperature medie sono leggermente più basse rispetto alla stagione delle piogge, con valori che oscillano tra i 20°C e i 28°C.
Si ricorda, comunque, che le condizioni climatiche possono variare da anno a anno e possono essere influenzate da fattori come i fenomeni atmosferici globali, come El Niño e La Niña.
La presenza di piogge intense e umidità durante la stagione delle piogge può rendere il terreno scivoloso e fangoso, quindi i visitatori dovrebbero essere preparati con calzature adeguate e abbigliamento leggero e traspirante. Durante la stagione secca, il clima è generalmente più favorevole per l’esplorazione, ma è comunque consigliabile portare un’adeguata protezione solare e idratarsi regolarmente a causa delle temperature più calde.
Flora –
Il Parco Nazionale di Palenque è caratterizzato da una biodiversità di assoluto interesse.
La flora del Parco è tipica delle foreste tropicali umide, dove si possono trovare una grande varietà di piante, tra cui alberi alti con folti fogliami e vegetazione densa sul terreno.
Secondo il Sistema Nazionale di Informazione sulla Biodiversità della Commissione Nazionale per la Conoscenza e l’Utilizzo della Biodiversità (CONABIO) nel Parco Nazionale di Palenque ci sono più di 1.475 specie di piante e animali di cui 139 rientrano in qualche categoria di rischio della Gazzetta Ufficiale Gli standard messicani NOM-059 e 34 sono esotici. 4,5
La flora del parco è costituita da un’alta giungla sempreverde e praterie.
Le palme sono spesso presenti in queste foreste, aggiungendo una componente distintiva al paesaggio. Tra le palme tipiche potrebbero esserci la palma da cocco, la palma da datteri e altre specie locali.
Queste foreste ospitano alberi da legno pregiato come il mogano e l’acajou.
Le piante epifite, come le orchidee e le bromelie, crescono sugli alberi e aggiungono splendore e colori unici alla vegetazione.
A causa della natura densa della foresta tropicale, spesso si incontrano liane e rampicanti che si arrampicano sugli alberi, creando intricati reticoli di piante.
Molte specie di piante nella foresta tropicale sono utilizzate per scopi medicinali e aromatici dalle popolazioni locali.
Dato che la foresta tropicale ospita una vasta varietà di frutti esotici, si incontrano di frequente alberi o piante da frutto come banane, papaye, ananas e molti altri.
Fauna –
La fauna del Parco Nazionale di Palenque è costituita da mammiferi come giaguari, scimmie urlatrici, opossum a quattro occhi, opossum lanosi, scoiattoli grigi, ratti di cotone, guaqueques, cacomixtles, kinkajou, ed altri animali.
La varietà di habitat presenti nel parco, che va dalla foresta pluviale tropicale alle aree umide e ai fiumi, supporta una diversità di specie animali.
L’avifauna è molto diversificata, con specie come il quetzal risplendente (l’uccello nazionale del Guatemala), tucani, gufi, colibrì, aironi, aquile e una serie di specie di uccelli canori.
Nel parco si possono trovare serpenti, come il boa smeraldino, il fer-de-lance e vari serpenti non velenosi. Ci sono anche numerose specie di rane e rospi, alcune delle quali sono endemiche dell’area.
La biodiversità degli insetti è anche molto alta, con farfalle colorate, libellule e una varietà di insetti impollinatori.
I fiumi e le aree umide del parco ospitano diverse specie di pesci, come tilapia, pesci gatto e altre specie native.
L’ambiente della foresta pluviale è ricco di invertebrati, tra cui diverse specie di insetti, ragni e altri piccoli organismi.
È importante notare che, come per molte aree protette, la fauna selvatica può essere sfuggente e non sempre facilmente osservabile, specialmente le specie più elusive come il giaguaro e l’ocelot. Gli orari e le stagioni possono influenzare le possibilità di avvistare determinate specie.
Guido Bissanti