Riproduzione del Pioppo nero
Riproduzione del Pioppo nero
Il pioppo nero (Populus nigra L., 1753) è un albero della famiglia delle Salicaceae originario dell’Europa centro-meridionale e delle regioni asiatiche occidentali.
Habitat idoneo di riproduzione –
Il pioppo nero è una pianta che cresce in una vasta area di distribuzione in tutta Europa e si trova anche nell’Africa settentrionale e nell’Asia centrale e occidentale. L’areale si estende dal Mediterraneo a sud fino a circa 64° di latitudine a nord e dalle isole britanniche a ovest fino al Kazakistan e alla Cina a est. L’area di distribuzione comprende anche il Caucaso e gran parte del Medio Oriente.
In Italia è diffuso ovunque e, per le favorevoli condizioni, può raggiungere e talvolta superare l’altezza di 25–30 m; inoltre si presenta quasi sempre sotto forma arborea.
Il suo habitat di crescita è lungo i fiumi e i laghi, in terreni umidi, freschi e profondi, anche periodicamente inondati, ma non disdegna suoli poveri sabbiosi e ghiaiosi, purché la falda idrica sia raggiungibile dalle radici. In queste zone è presente da 0 a 1200 m s.l.m., dove forma boschi puri di una certa consistenza.
Propagazione –
Il populus nigra è un albero che predilige terreni ricchi in materia organica, leggeri e ben drenati; difficilmente si adattano a terreni inconsistenti e sterili; in natura prediligono le zone umide, vicino a fiumi e torrenti, poiché non tollerano le siccità di lunga durata. Per la sua coltivazione, pertanto, è utile interrare periodicamente del buon concime organico ai piedi della pianta, almeno due volte l’anno.
La pianta si moltiplica di norma per talea.
Nel periodo primaverile le talee ottenute si fanno radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali e le nuove piantine vanno coltivate in serra per almeno due anni prima di essere poste a dimora, poiché gli esemplari giovani possono talvolta temere il freddo e il vento.
Inoltre in autunno si possono prelevare i polloni basali, che solitamente le piante adulte sviluppano in numero cospicuo, da interrare in un substrato soffice e ricco di materia organica, per consentirne un migliore sviluppo.
La propagazione può avvenire anche per seme; in questo caso si consiglia di utilizzare numerosi semi poiché la germinabilità del pioppo non è molto alta.
Soprattutto nei primi anni si consiglia di annaffiare i pioppi qualora si verificassero periodi prolungati di siccità.
Ecologia –
Il pioppo nero è un albero a vasta distribuzione eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le regioni d’Italia dove cresce in stazioni umide ma spesso anche in luoghi disturbati, su suoli da ghiaioso-sabbiosi a limoso-argillosi, dal livello del mare alla fascia montana inferiore.
È una delle specie arboree più rare e minacciate di estinzione. La causa principale di questa minaccia è la distruzione delle aree golenali, il suo habitat naturale. Attualmente, per esempio, è una delle specie arboree più minacciate d’estinzione in Svizzera. In seguito alle perturbazioni delle zone alluvionali dovute principalmente alla costruzione di opere d’arginatura, ai pompaggi di acqua dalle falde acquifere e dall’estrazione di ghiaia, ma pure a causa degli incroci con le forme di pioppo ibride, questa specie pioniera tipica delle foreste ripariali rischia in effetti di scomparire.
Come il salice, il pioppo nero gioca un ruolo ecologico di primo piano, vista la sua ricca e diversificata e entomofauna. Sono in effetti oltre 500 le specie ospitate dal genere Populus. La Tortrice, la Saperda, la Crisomela, il Bombice o la Sigaraia sono solo alcune delle specie più conosciute, specie di insetti alle quali si aggiungono centinaia di specie parassite di queste ultime.
Inoltre le grandi dimensioni del pioppo nero e la formazione di numerose cavità durante l’ultima parte della sua vita creano nella sua chioma e nel suo tronco degli habitat apprezzati ad esempio dal picchio, dal nibbio bruno, dal falco subbuteo (o lodolaio), oppure dai pipistrelli, dagli scoiattoli o dalle martore. Vale la pena infine sottolineare la capacità tutt’altro che trascurabile del pioppo nero di fissare i metalli pesanti presenti nel suolo.
Le utilizzazioni del legno di pioppo nero sono relativamente limitate, non solamente perché i suoi tronchi sono in genere contorti e nodosi, ma specialmente perché il suo medesimo legno si conserva piuttosto male nel tempo. Nel passato veniva impiagato per la fabbricazione di tavole per soffietti utilizzati nelle forge, sfruttando il fatto che il suo legno non si deformava durante l’essiccazione. Come nel caso dell’ontano e dell’olmo, la tradizione vuole che il legno di pioppo nero venisse utilizzato per la costruzione dei patiboli ed era pertanto considerato come un legno “maledetto”.
Tuttavia dal legno si ottiene un’ottima pasta da carta; è impiegato inoltre nella fabbricazione di fiammiferi, compensati e truciolati.