Verbascum phlomoides
Verbascum phlomoides
Il Verbasco barbarastio o Verbasco falsa flomide (Verbascum phlomoides L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Scrophulariales,
Famiglia Scrophulariaceae,
Tribù Scrophularieae,
Genere Verbascum,
Specie V. phlomoides.
Sono sinonimi i termini:
– Flomosia condensata (Schrad.) Raf.;
– Flomosia nemarosa (Schrad.) Raf.;
– Flomosia phlomoides (L.) Raf.;
– Thapsus phlomoides (L.) Opiz;
– Verbascum argyrostachyon Ten.;
– Verbascum australe Schrad.;
– Verbascum avarorum Domin;
– Verbascum belasitzae Stoj. & Stef.;
– Verbascum boerhavii Friv.;
– Verbascum boerhavii Friv. ex Nyman;
– Verbascum bohemicum Borbás;
– Verbascum bulgaricum Velen.;
– Verbascum calvescens Schur;
– Verbascum condensatum Schrad.;
– Verbascum crenatifolium Solacolu, 1926;
– Verbascum foemina Garsault;
– Verbascum formanekii Formánek;
– Verbascum grandiflorum Mill.;
– Verbascum italicum Moric.;
– Verbascum jernacha Hochst.;
– Verbascum jernacha Hochst. ex Benth.;
– Verbascum macranthum Hoffmanns. & Link;
– Verbascum montanum Griseb.;
– Verbascum nemorosum Schrad.;
– Verbascum phlomoides f. eramosum Todor & Gergely;
– Verbascum phlomoides f. nemorosum (Schrad.) Rouy, 1909;
– Verbascum phlomoides subsp. australe (Schrad.) Nyman, 1881;
– Verbascum phlomoides subsp. australe Bonnier & Layens, 1894;
– Verbascum phlomoides subsp. avarorum Domin;
– Verbascum phlomoides var. avarorum Domin;
– Verbascum phlomoides var. condensatum (Schrad.) Rouy, 1909;
– Verbascum phlomoides var. glabrescens Zalewski;
– Verbascum phlomoides var. macranthum;
– Verbascum phlomoides var. semidecurrens Mert. & W.D.J.Koch, 1831;
– Verbascum pulverulentum Spreng.;
– Verbascum pumilum Stoj. & Stef.;
– Verbascum rolletianum hort.;
– Verbascum rolletianum hort. ex Roem. & Schult.;
– Verbascum rugulosum Willd.;
– Verbascum sartori Hausskn., 1897;
– Verbascum saxatile Salisb.;
– Verbascum semidecurrens Kit.;
– Verbascum semidecurrens Kit. ex Nyman;
– Verbascum slavonicum Kit.;
– Verbascum slavonicum Kitt., 1828;
– Verbascum ternacha Hochst.;
– Verbascum ternacha Hochst. ex A.Rich.;
– Verbascum thapsiforme subsp. phlomoides (L.) Corb., 1894;
– Verbascum thapsoides Vill.;
– Verbascum tomentosum Lam.;
– Verbascum viminale Guss..
Etimologia –
Il termine Verbascum viene da verbascum, pianta citata da Plinio che la accosta al gr. phlomis e enumera tre specie, variamente identificate (Verbascum album, forse Verbascum thapsus; Verbascum nigrum o foemina, forse Verbascum nigrum; Verbascum silvestre, forse Phlomis fruticosa o Verbascum blattaria). Si tratta di una etimologia assai discussa: è stato collegato a barba, per le foglie pelose, verber verga, verpa membro virile, verbum parola, formula magica; nessuna di queste spiegazioni è soddisfacente. La maggioranza degli autori, sulla base del suffisso -asco, pensa a un prestito ligure, dunque a un’origine preindoeuropea; Wiczak lo accosta invece al nome del verbasco in varie lingue iraniche del Pamir žirmesk, yermesk, ramesk, che fa risalire a un antico iranico *gari-masca-, equivalente all’antico latino *ver-mascum, con il passaggio a verbascum a causa del collegamento per etimologia popolare a verbum. Mentre la seconda parte rimane non spiegata, la prima parte andrebbe collegata al protoindoeuropeo gwrHi-/gwerHi- montagna.
L’epiteto specifico phlomoides proviene dal greco φλομίς phlomís, nome del tassobarbasso in Dioscoride, e da εἶδος eídos aspetto: simile al tassobarbasso, da cui si distingue per le foglie non decorrenti.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Verbascum phlomoides è una pianta originaria dell’Europa e dell’Asia Minore mentre è divenuta invasiva in Nord America.
In Italia è presente in tutte le regioni.
Il suo habitat è quello delle vegetazioni ruderali lacunose di discariche, margini stradali, zone industriali dismesse, periferie urbane, su suoli da argillosi a sabbiosi, ricchi in calcio e composti azotati, aridi d’estate, dal livello del mare ai 1300 m circa.
Descrizione –
Il Verbascum phlomoides è una pianta erbacea da biennale a perenne di breve durata, con stelo diritto che cresce fino a 180 cm di altezza.
Le foglie si dipartono da una rosetta basale e sono pelose e di colore grigio-verdi.
I fiori, di colore giallo intenso, sono raggruppati in un racemo terminale che spesso porta ramificazioni laterali.
L’antesi è da maggio ad agosto.
Il frutto è una capsula setticida, bivalve, ovoide, di 5-8 mm, portata da un peducolo subnullo, con numerosi semi irregolarmente subcilindrici o subconici, di 0,6-1 x 0,3-0,5 mm, solcato-alveolati, brunastri.
Coltivazione –
Il Verbascum phlomoides è una pianta biennale o perenne che viene utilizzata da tempo, allo stato naturale, nell’ uso locale come medicinale e fonte di materiali.
È una pianta di facile coltivazione che riesce nella maggior parte dei terreni, purché ben drenati, anche asciutti, e predilige posizioni soleggiate mentre non tollera zone ombreggiate e terreni umidi. Dal punto di vista pedologico vegeta bene anche in suoli gessosi, leggeri ed alcalini.
È una pianta che tollera temperature minime fino a -15 °C.
Questa pianta si pianta si propaga per talea nel tardo autunno o all’inizio dell’inverno mentre è dormiente.
Si sollevare l’intera zolla e si lavano le radici senza terra. Si selezionano le radici spesse, per un totale di un terzo della zolla, e si tagliano il più vicino possibile alla corona.
Si tagliano così le radici laterali fibrose e l’estremità sottile della radice lasciando una sezione di 5-10 cm di lunghezza.
Quando tagliate via l’estremità sottile, fate un taglio ad angolo per ricordarvi in quale direzione deve essere ripiantato il taglio.
Dopo di ché, usando un compost drenante privo di granuli, si inseriscono le talee a 4 cm di distanza con la parte superiore del taglio appena sotto la superficie del compost. È possibile aggiungere a questo substrato un cm di ghiaia fine.
Dopo lì’impianto si deve innaffiare leggermente e posizionare il contenitore in un luogo fresco come una serra non riscaldata.
Il trapianto va effettuato la primavera successiva quando le giovani piantine cominciano a vegetare.
La propagazione può avvenire anche per seme. I semi vanno raccolti in autunno una volta che le teste dei semi sono maturate.
Il Verbascum phlomoides è, tra l’altro, una pianta che si auto-semina facilmente, tuttavia le giovani piantine devono essere spostate all’inizio dell’autunno prima che sviluppino profonde radici a fittone che non amano essere disturbate. Queste piantine potrebbero non produrre gli stessi fiori dei loro genitori.
La semina va effettuata in aprile o maggio in pieno campo o in contenitori-vasi con substrato a base di compost.
Si consiglia di mantenere (se coltivati in ambiente interno) la temperatura a 15º-18ºC al riparo dalla luce solare diretta. La germinazione dovrebbe durare dai 14 ai 30 giorni.
Il trapianto va effettuato col pane di terra nel periodo di tarda primavera.
Le punte dei fiori possono essere tagliate per le composizioni floreali secondo necessità.
Usi e Tradizioni –
Il Verbascum phlomoides è una pianta utilizzata per scopi medicinali da lungo tempo nella medicina popolare.
Tuttavia la pianta è tossica, soprattutto nei semi (saponine).
Nell’suo medicinale si utilizzano i semi per espellere le tenie dal corpo, probabilmente le saponine potrebbero provocare questo effetto sterminante ma dovrebbero essere usate con cautela per quanto detto prima.
La pianta viene u usata come rimedio per il catarro respiratorio e come diuretica.
I fiori e le foglie sono anodini, antisettici, astringenti, emollienti, emollienti, espettoranti, pettorali e vulnerari.
L’intera pianta è usata per respingere topi e ratti.
Dal punto di vista ecologico è una ottima pianta per i pronubi.
Modalità di Preparazione –
Con il Verbascum phlomoides si preparano alcuni infusi e la pianta si raccoglie quando è in fiore; va essiccata velocemente e con cura, altrimenti perderà le sue qualità medicinali.
Un’infusione viene utilizzata internamente nel trattamento di vari disturbi respiratori tra cui tosse, bronchite, asma e irritazioni alla gola.
Un infuso di fiori freschi o secchi in olio d’oliva è usato per curare mal d’orecchi, piaghe, ferite, foruncoli, ecc.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/210114360/original.jpeg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.