Copale
Copale
Il copale, il cui termine viene da copalli, una parola di lingua Nahuatl che significa incenso è la denominazione commerciale di una resina vegetale subfossile o fossile, nota fin dall’antichità. Sul piano commerciale e gemmologico viene distinto dall’ambra, restringendo quest’ultima denominazione a resine fossili di età maggiore. Sul piano paleontologico, si tratta sempre di un resto organico. In mineralogia viene invece classificato come una sostanza amorfa appartenente alla classe mineralogica dei composti organici.
Questa resina deriva da diverse specie di latifoglie e raramente anche di conifere.
Il copale del Madagascar viene prodotto da una leguminosa tuttora vivente sull’isola, Hymenaea verrucosa (copalier). Il copale del Sud America viene prodotto da diverse Burseraceae: il copale oro del Brasile prodotto da Icica icicariba, il copale nero da Bursera microphylla e Bursera graveolens, il copale bianco da Protium crassipetalum, il copale della Colombia è prodotto nel Dipartimento di Santander da un’altra leguminosa.
Il copale delle Filippine e della Nuova Zelanda viene invece prodotto da una conifera della famiglia delle Araucariaceae: Agathis dammara (chiamata localmente Kauri).
Dal punto di vista chimico-fisico il copale è simile all’ambra, ma di età più recente, avendo appena iniziato il processo di trasformazione chimico-fisica (amberizzazione) che la trasformerà in ambra.
La datazione del copale cambia da zona a zona. Si va dai 50 anni del copale del Madagascar ai 100 anni del copale della Colombia; tuttavia alcuni insetti trovati in questa resina sono stati descritti già all’inizio del XIX secolo e il copale è noto sin dall’antichità, perciò si tratta di una resina almeno olocenica, se non pleistocenica.
Il copale è facilmente distinguibile da questa per il suo aspetto opaco e lattiginoso e per la grande quantità di insetti perfettamente conservati ed altri animaletti che vi sono inclusi.
A differenza dell’ambra, il copale è molto più tenero e solubile in sostanze come etere o benzina. È persino possibile scioglierlo completamente e recuperarne gli inclusi.
Il colare ha un colore giallo, bruno-rossastro, con una lucentezza resinosa e una fluorescenza bianco-azzurra.
Il copale viene estratto in diverse parti del mondo: Sierra Leone, Benin, Camerun, Congo, Angola, Zanzibar, Mozambico, Madagascar, Messico, Colombia, Brasile, Filippine e Nuova Zelanda.
In gioielleria il copale viene sottoposto al taglio; si ottengono sferette, cilindri, cabochon usati per collane, bracciali e orecchini.