Valeriana excelsa subsp. sambucifolia
Valeriana excelsa subsp. sambucifolia
La Valeriana a foglie di sambuco (Valeriana excelsa subsp. sambucifolia (J.C.Mikan) Holub) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Dipsacales,
Famiglia Caprifoliaceae,
Genere Valeriana,
Specie V. excelsa,
Subspecie V. e. sambucifolia.
È basionimo il termine:
– Valeriana sambucifolia J.C. Mikan ex Pohl.
Sono sinonimi i termini:
– Valeriana altissima Hornem.;
– Valeriana exaltata Baumg.;
– Valeriana excelsa subsp. salina (Pleijel) Hiitonen;
– Valeriana excelsa subsp. transiens (E.Walther) Holub;
– Valeriana murmanica Orlova;
– Valeriana officinalis subsp. salina (Pleijel);
– Valeriana officinalis subsp. sambucifolia (J.C.Mikan ex Pohl) W.R.Hayw.;
– Valeriana officinalis subsp. sambucifolia (J.C.Mikan ex Pohl) Wirtg.;
– Valeriana officinalis subsp. sambucifolia (J.C.Mikan) Celak.;
– Valeriana officinalis var. nitida (Kreyer) Rostanski;
– Valeriana officinalis var. sambucifolia (J.C.Mikan ex Pohl) Neilr., 1859;
– Valeriana pleijelii Kreyer;
– Valeriana procurrens subsp. salina (Pleijel) Á.Löve & D.Löve;
– Valeriana salina Pleijel;
– Valeriana sambucifolia J.C.Mikan;
– Valeriana sambucifolia J.C.Mikan ex Pohl;
– Valeriana sambucifolia subsp. procurrens J.C.Mikan;
– Valeriana sambucifolia subsp. procurrens J.C.Mikan ex Pohl;
– Valeriana sambucifolia subsp. salina (Pleijel) Nordh.;
– Valeriana sambucifolia subsp. sambucifolia;
– Valeriana sciophila Schur.
Etimologia –
Il termine Valeriana viene dal latino medievale valeriana, attestato dal X sec., all’origine del nome volgare in molte lingue europee incluso l’italiano, di etimo discusso; l’ipotesi più accreditata lo fa risalire alla provincia dioclezianea Pannonia Valeria, nell’Ungheria occidentale, dove la pianta sarebbe stata abbondante; altri lo connettono al verbo valere essere in buona salute, per le sue virtù officinali (più probabilmente un caso di paretimologia a posteriori); altri a diversi personaggi di nome Valerius o Valerianus; altri lo fanno derivare dal ted. baldrian (e non viceversa), che potrebbe essere connesso o con il dio della luce Baldur o con l’eroe Wieland, in allusione alle proprietà magiche della pianta come scaccia-demoni.
L’epiteto specifico excelsa significa eccelso, altissimo, che sopravanza.
Il nome sambucifolia è in riferimento al genere Sambucus (da sambucus, nome latino del sambuco in Plinio e Columella; secondo alcuni il nome latino deriverebbe dal greco σαμβύκη sambúke sambuca, uno strumento musicale a corde che si suppone venisse realizzato usando legno di sambuco; secondo altri per la somiglianza dei germogli epicormici del sambuco con le corde della sambuca) e al termine folium foglia: con foglie simili a quelle del sambuco.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Valeriana excelsa subsp. sambucifolia è una pianta di origine dubbia e presente in Europa sui rilievi.
Il suo habitat è quello degli altopiani pedemontani, montuosi e subalpini in boschi umidi, sponde, ruscelli boschivi tra 600 e 1.800 m. s.l.m.
Descrizione –
La Valeriana excelsa subsp. sambucifolia è una pianta erbacea con presenza di stoloni epigei ed ipogei ben sviluppati.
Le foglie sono glabre, con le cauline in 4-9 paia con margine dentati abbondanti, ottusi o acuti; i segmenti apicali decisamente più larghi dei laterali, con pagina inferiore glabra o con pochi peli appressati di 0.3-0.8 mm solo sulle nervature.
I fiori sono leggermente profumati e sono riuniti a formare un particolare tipo di infiorescenza detta corimbo; sono ermafroditi, con calice ridotto e corolla a 5 petali, tubolare e dal colore rosa-lilla; l’androceo è composto da 3 stami, il gineceo da un pistillo tri-carpellare con ovario infero e uniloculare.
La fioritura avviene tra giugno e agosto e l’impollinazione è entomogama (tramite Insetti).
Il frutto è un achenio striato provvisto di setole piumose derivanti dalla modificazione che i piccoli denti del calice subiscono con la maturazione. La loro presenza ne aiuta la dispersione per mezzo del vento.
Coltivazione –
Questa sottospecie di Valeriana è una pianta perenne non sempre facilmente distinguibile e che viene per lo più raccolta in natura per uso locale come cibo, medicina e fonte di materiali. Un tempo era largamente coltivata.
Questa pianta può essere coltivata in molti tipi di suoli ma è una specie calcifuga che richiede quindi un pH tendenzialmente acido.
La propagazione avviene per seme. La semina va effettuata la primavera in pieno campo o in vaso avendo l’accortezza di ricoprire leggermente il seme.
Se piantata in semenzaio si può procedere poi al trapianto in pieno campo quando le piantine hanno emesso le prime foglioline.
Si può propagare anche per divisione dei cespi più grandi nel periodo di tarda primavera.
Usi e Tradizioni –
La Valeriana excelsa subsp. sambucifolia appartiene a un’entità scarsamente differenziata con caratteri discriminatori poco netti e piuttosto variabili anche all’interno della stessa popolazione per cui alcune descrizioni o avvistamenti possono risultare in certi casi da valutare o non attendibili.
Come il resto del genere valeriana vanta proprietà medicinali che sono state sfruttate sin dall’antichità come sedativo nei disagi e nei disturbi del sonno, ma anche negli stati di agitazione. A tale scopo, viene spesso combinata con il luppolo, il balsamo di limone o altre erbe che favoriscono la sonnolenza
È considerata un rimedio fitoterapico alternativo o un metodo di riduzione/eliminazione dalla terapia farmacologica (sonniferi); un’ulteriore applicazione medica della valeriana è nelle condizioni psicosomatiche legate all’ansia e allo stress psicologico, come: Asma nervosa, Isteria, Eccitabilità, Ipocondria, Mal di testa ed emicrania, Acidità di stomaco e gastrite, Diarrea emotiva e colite nervosa.
Alcuni utilizzano la valeriana per ridurre sintomi depressivi, tremori lievi, epilessia, disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD), sindrome da stanchezza cronica (CFS), dolori muscolari e articolari e crampi mestruali e sintomi associati alla menopausa (vampate, irritabilità ecc).
La droga è costituita da radici e rizoma, in cui sono contenute numerose sostanze, tra cui i valepotriati (0,5-1,2%). Tali componenti stanno alla base delle proprietà fitoterapiche della valeriana. Purtroppo sono composti instabili e si degradano facilmente se sottoposti a calore, umidità o pH acido. Questa loro fragilità spiegherebbe l’incostanza degli effetti terapeutici della droga.
Modalità di Preparazione –
La Valeriana excelsa subsp. sambucifolia è una pianta più rara di cui si utilizzano il rizoma e le radici che possono essere raccolte ed essiccate per un uso successivo.
Da queste si estraggono gli oli essenziali.
Gli estratti e l’olio di valeriana vengono utilizzati anche come aromi negli alimenti e nelle bevande.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://www.artsobservasjoner.no/MediaLibrary/2022/5/35a3500e-04b1-43fb-9621-569f88f38b78_image.jpg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.