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Umbilicus rupestris

Umbilicus rupestris

L’ ombelico di Venere (Umbilicus rupestris (Salisb.) Dandy, 1948) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Crassulaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Rosales,
Famiglia Crassulaceae,
Sottofamiglia Sempervivoideae,
Genere Umbilicus,
Specie U. rupestris.
È basionimo il termine:
– Cotyledon rupestris Salisb..
Sono sinonimi i termini:
– Cotyledon lutea Salisb., 1796;
– Cotyledon neglecta Cout.;
– Cotyledon ombilicus Lam.;
– Cotyledon pendulina (DC.) Batt.;
– Cotyledon pendulina (DC.) Vierh.;
– Cotyledon tuberosa (L.) Halácsy;
– Cotyledon umbilicata Lam.;
– Cotyledon umbilicifolia Stokes;
– Cotyledon umbilicus-veneris L.;
– Cotyledon umbilicus-veneris f. deflexa (Pomel) Batt.;
– Cotyledon umbilicus-veneris subsp. pendulina (DC.) Batt.;
– Cotyledon umbilicus-veneris var. deflexa (Pomel) Maire;
– Cotyledon umbilicus-veneris var. patula (Pomel) Maire;
– Cotyledon umbilicus-veneris var. tuberosa L.;
– Cotyliphyllum erectum Link;
– Cotyliphyllum umbilicus Link;
– Umbilicus aetneus Tornab.;
– Umbilicus deflexus Pomel;
– Umbilicus neglectus (Cout.) Rothm. & P.Silva;
– Umbilicus patulus Pomel;
– Umbilicus pendulinus (DC.) DC.;
– Umbilicus pendulinus var. truncatus Wolley-Dod;
– Umbilicus pendulinus var. velenovskyi Rohlena;
– Umbilicus pendulinus var. velenovskyi Rohlena ex Jacobsen;
– Umbilicus rupestris subsp. rupestris;
– Umbilicus rupestris var. truncatus (Wolley-Dod) G.D.Rowley;
– Umbilicus rupestris var. velenovskyi (Rohlena ex Jacobsen) G.D.Rowley;
– Umbilicus simplex K.Koch;
– Umbilicus umbilicatus (Lam.) Breistr.;
– Umbilicus vulgaris Batt. & Trab..

Etimologia –
Il termine Umbilicus viene da umbilicus ombelico: per la forma delle foglie depresse centralmente, ombelicate.
L’epiteto specifico rupestris viene da rupes rupe, roccia: cioè pianta tipica delle rocce.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ ombelico di Venere è una pianta succulenta originaria del Bacino del Mediterraneo.
Il suo areale di crescita è nel sud e nell’ovest d’Europa, crescendo spesso su pareti in ombra o in fessure umide della roccia sulle coste atlantiche e mediterranee, ma con ampie penetrazioni nell’entroterra.
Il suo habitat è quello dei litosuoli preferibilmente silicei, umidi, ombrosi e freschi costituiti da muri e fessure di rocce dal piano fino a 1200 m.

Descrizione –
L’ Umbilicus rupestris è una pianta erbacea perenne, ermafrodita, glabra, alta 10-60 cm. presenta un rizoma tuberoso, subgloboso e fusto eretto, cilindrico, generalmente non ramificato.
Le foglie sono intere, carnose, alterne; le basali sostenute al centro da un lungo picciolo (4-20 cm), hanno la lamina orbicolare, concava al centro, e con margini crenati; le cauline poco numerose, decrescono verso l’alto e variano nella forma da subspatolate a lanceolate e cuneiformi con margine dentato e talvolta lineari.
L’infiorescenza è a racemo semplice terminale che occupa la gran parte del fusto (da 1/2 a 3/4), generalmente unilaterale, con brattee lineari uguali o più lunghe dei peduncoli.
I fiori sono penduli, lunghi fino a 1 cm, portati da peduncoli di 3-9 mm, hanno il calice a 5 lobi ovati e subacuti saldati alla base, corolla bianco-verdastra o paglierina, a volte soffusa di rosa, tubolare o sub-campanulata con lacinie triangolari-ovate e mucronate, saldate in un tubo 4 volte più lungo; stami 10 saldati al tubo corollino, ovario supero con 5 carpelli liberi ed un unico stilo corto.
Il frutto è un folliceto composto da 5 follicoli, con numerosi piccoli semi ovoidi o ellittici, di colore bruno scuro.

Coltivazione –
L’ Umbilicus rupestris è una pianta succulenta perenne e commestibile che vegeta nell’Europa meridionale e occidentale, crescendo spesso su pareti ombrose o in fessure rocciose umide dove le sue foglie succulente si sviluppano a rosette.
Questa pianta può essere coltivata per uso alimentare, medicinale e anche per la formazione di giardini rocciosi.
Cresce anche su substrati poveri e di limitato spessore.
La sua propagazione può avvenire sia per seme che per divisione agamica di parte della pianta.

Usi e Tradizioni –
L’Umbilicus rupestris è una pianta utilizzata sia in campo alimentare che medicinale e, in alcuni casi, anche come ornamentale.
Viene utilizzata nella medicina omeopatica anche se spesso la si trova col precedente nome di Cotyledon umbilicus, dato che era il nome scientifico originario della pianta quando venne sviluppata l’omeopatia.
Secondo alcuni autori il succo bevuto di questa pianta avrebbe effetti molto efficaci per tutte le infiammazioni, per rinfrescare lo stomaco, il fegato o le viscere:” il succo del frutto e delle foglie, applicato esteriormente, guarirebbe i brufoli, il fuoco di Sant’Antonio ed altre affezioni della pelle. Inoltre aiuterebbe a guarire i reni doloranti, a causa dei calcoli, ma è anche diuretico e aiuta l’eliminazione della renella. Usato come un bagno, o trasformato in un unguento, calma il dolore e le vene emorroidali. Non è meno efficace nel dare sollievo ai dolori della gotta, della sciatica e aiuta nella cura dei noduli al collo o alla gola, chiamati il male dei re. Guarisce i geloni se massaggiati con il succo o unti con un unguento realizzato con le sue foglie. Può essere utilizzato per la cura delle ferite come emostatico, facendole guarire rapidamente”.
Tra le proprietà ed applicazioni di questa pianta viene talvolta impiegata per alleviare il dolore su graffi della cute applicando le foglie sulla pelle dopo aver rimosso la cuticola superficiale.
Dal punto di vista ecologico, secondo la IUCN Red List, non è attualmente in pericolo d’estinzione.

Modalità di Preparazione –
L’Umbilicus rupestris è una pianta che può essere utilizzata sia in campo alimentare che medicinale oltre che per l’utilizzo ornamentale in giardini rocciosi.
Per uso alimentare si consumano le foglie, sia crude che cotte. Hanno un sapore delicato molto accettabile in inverno e all’inizio della primavera, possono essere usate in quantità nelle insalate.
Le foglie assumono poi un sapore piuttosto forte in estate divenendo meno gradevoli.
In campo medicinale si utilizzano sia le foglie che l’intera pianta ed il suo succo. Si utilizza anche per contatto applicando le foglie sulla pelle dopo aver rimosso la cuticola inferiore.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/177080309/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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