Betonica officinalis
Betonica officinalis
La Betonica comune o Erba betonica (Betonica officinalis L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Lamiales,
Famiglia Lamiaceae,
Tribù Stachydeae,
Genere Stachys,
Specie S. officinalis.
Sono sinonimi i termini:
– Betonica brachystachys Jord. & Fourr., 1868;
– Betonica danica Lange, 1888;
– Betonica officinalis subsp. stricta Arcang., 1882;
– Betonica officinalis subsp. velebetica (A.Kern.) Nyman;
– Betonica officinalis var. glabrata K.Koch;
– Betonica officinalis var. stricta K.Koch;
– Betonica subhirsuta Sudre, 1901;
– Betonica velebetica A.Kern.;
– Stachys betonica Benth.;
– Stachys officinalis (L.) Trevis.;
– Stachys officinalis (L.) Trevis. ex Briq.;
– Stachys officinalis subsp. officinalis;
– Stachys serotina (Host) Rouy.
All’interno di questa specie, che presenta un’alta variabilità, si riconoscono alcune sottospecie e varietà, tra le quali citiamo:
– Betonica officinalis subsp. haussknechtii Nyman;
– Betonica officinalis subsp. officinalis;
– Betonica officinalis subsp. skipetarum Jáv.;
– Betonica officinalis subsp. velebitica (A.Kern.) Nyman;
– Betonica officinalis var. algeriensis (de Noé) Ball;
– Betonica officinalis var. officinalis;
– Betonica officinalis var. serotina (Host) Nyman;
– Stachys officinalis var. nana;
– Stachys officinalis var. officinalis.
Etimologia –
Il termine Betonica viene da vettonica/bettonica, pianta medicinale citata da Plinio e Pelagonius originaria della regione Iberica abitata dai Vettónes.
L’epiteto specifico officinalis viene da offícina laboratorio medioevale: in quanto pianta usabile in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria e simili.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’erba betonica è una specie con un areale centrato sull’Europa centro-meridionale. È presente comunque anche in Gran Bretagna, a sud e est dalla Svezia, fino alla Spagna, all’Italia, alla Grecia e al Caucaso.
In Italia è presente in tutte le regioni continentali.
Il suo habitat è quello dei prati aridi su suoli più o meno primitivi di natura calcarea o anche marnoso-arenacei purchè ricchi in basi, ma permane anche negli orli di boschivi, nelle radure aperte e nei cespuglieti, dal livello del mare ai 1800 m circa. Si può trovare, comunque, anche ai margini di campi e di sentieri.
Descrizione –
La Betonica comune è una piccola ma vivace pianta perenne, eretta, pelosa, alta 20-60 cm.
Ha un apparato radicale con rizoma obliquo e radici secondarie.
Il fusto epigeo è ascendente-eretto, tetragono, sub-glabro, semplice.
Le foglie basali sono picciolate in rosetta, lamina lanceolata a base cordata; quelle cauline sono opposte, sessili, a lamina ovale (5-7 cm) e base tronca; margine regolarmente dentato.
L’infiorescenza è uno spicastro terminale denso di cime contratte.
I fiori sono composti da una bratteola ovale-acuminata basale; calice gamosepalo, attinomorfo (5-10 nervi); corolla zigomorfa, gamopetala, bilabiata di 1-1,5 cm, labbri divergenti ad angolo retto; colore purpureo; stami 4 sporgenti, ovario semi-infero, stimma bifido.
La fioritura è da giugno a agosto.
Il frutto è uno schizocarpo (tetrachenio) formato da quattro nucule.
Coltivazione –
La Betonica officinalis è una pianta perenne che viene raccolto in natura da tempo per uso locale come cibo, medicina e fonte di materiali.
Questa pianta, allo stato naturale, cresce prevalentemente nelle praterie, siepi, brughiere e boschi aperti.
Per la coltivazione preferisce un un terreno leggermente umido, in posizione soleggiata o parzialmente ombreggiata.
Resistente ad una temperatura minima di almeno -25 °C.
Questa pianta era coltivata, soprattutto un tempo, per le sue virtù medicinali, anche se oggi è poco utilizzata.
L’impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama): ditteri, imenotteri e più raramente lepidotteri.
La riproduzione avviene tramite fecondazione con l’impollinazione dei fiori e propagazione tramite semi. I semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). Per questo scopo i semi hanno un’appendice oleosa (elaisomi, sostanze ricche di grassi, proteine e zuccheri) che attrae le formiche durante i loro spostamenti alla ricerca di cibo.
La pianta può essere propagata comunque anche tramite divisione dei cespi nel periodo da febbraio ad aprile.
Usi e Tradizioni –
I nomi comuni (Betonica e Vettonica) potrebbero derivare (secondo Plinio) dalla tribù dei Vettoni (di origine Iberica). Nel Medioevo, e prima ancora in Egitto, si attribuivano alla pianta poteri magici e la si usava per curare qualunque male. La pianta (data la sua popolarità) ha originato nel tempo diversi modi di dire; nel Veneto, ad esempio si usa la frase “Conosciuti come la betonica” per indicare qualcosa che è sulla bocca di tutti. Oppure il proverbio “Utile come l’erba betonica” per indicare qualcosa impiegabile per parecchi usi.
La Betonica officinalis è una pianta dai delicati fiori colorati di rosa profumati di citrato, che può essere confusa con la Stachys officinalis subsp. serotina, che si distingue per avere foglie a base ristretta, per il fusto ispido per peli riflessi e la spiga pauciflora interrotta alla base, inoltre predilige le stazioni aride.
La B. officinalis è una specie officinale con diverse proprietà, in particolare toniche e stimolanti.
Secondo la medicina popolare questa pianta ha le seguenti proprietà medicinali: astringenti, digestive, anticefaliche, vulnerarie e sedative in generale. Ha un’azione specifica nelle cefalee. Inoltre è cicatrizzante. È valido anche per chi ha problemi di eliminazione degli acidi urici.
Negli usi alimentari tradizionali le foglie e le sommità fiorite erano soprattutto un tempo un buon sostituto del tè, rinfrescanti e aromatiche.
In campo medicinale un tempo era comunemente usata come pianta medicinale nel trattamento di un’ampia gamma di disturbi, in particolare come tonico e nervino per curare le malattie della testa e come applicazione esterna alle ferite.
Questa pianta stimola inoltre l’apparato digerente e il fegato, avendo un effetto tonico complessivo sull’organismo.
Oggi invece è meno impiegata e, spesso, nell’erboristeria, entra a far parte di preparati di miscele di erbe.
Viene utilizzata nel trattamento di stress nervoso, disturbi premestruali, scarsa memoria e tensione.
Può essere assunta in combinazione con erbe come consolida maggiore, Symphytum officinale e fiori di tiglio, specie Tilia, per trattare il mal di testa sinusale e la congestione.
La Betonica officinalis può essere assunta da sola, o con Achillea millefolium, per calmare le epistassi.
Un pizzico dell’erba in polvere tende a provocare violenti starnuti ed è stata usata come parte di una miscela di tabacco da fiuto nel trattamento del mal di testa.
Dalla pianta, raccolta fresca, si ricava un rimedio omeopatico.
È usata nel trattamento dell’asma e della sudorazione eccessiva.
Tra gli altri usi si ricorda che dalle foglie si ottiene un colorante giallo.
Inoltre è una pianta mellifera e si può ottenere un miele quando è bottinata dalle api, ma poiché la sua diffusione non è molto abbondante, la produzione è scarsa e si ha solo in alcune zone.
Le sostanze presenti in questa pianta sono: tannino, stachidrina, colina, betaina, betonicina; contiene, inoltre, flavonoidi, iridoidi: arpagide, tannini, saponine ecc.
Modalità di Preparazione –
La Betonica officinalis è una pianta che ha trovato nel passato una larga diffusione ed impiegata sia in campo alimentare che medicinale.
Di questa specie si utilizzano sia le foglie, le sommità o l’intera pianta.
L’intera pianta viene raccolta durante la fioritura in estate e può essere essiccata per un uso successivo.
Oltre ad essere utilizzata come infuso in campo medicinale si ottengono anche degli estratti fluidi.
In cucina non si deve usare il rizoma in quanto può provocare facilmente vomito e diarrea. Le foglie vengono a volte usate per aromatizzare il tabacco, ma anche per preparare bevande e tè.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/195442920/original.jpeg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.